Ottava di Natale
Aforisma del giorno di Alessandro Manzoni
“Il linguaggio è stato lavorato dagli uomini per intendersi tra loro, non per ingannarsi a vicenda.”.
Preghiera del giorno
Gloria a te, Padre, che manifesti la tua grandezza in un piccolo Bambino e inviti gli umili e i poveri a vedere e udire le cose meravigliose che tu compi nel silenzio della notte, lontano dal tumulto dei superbi e dalle loro opere. Gloria a te, Padre, che per nutrire gli affamati poni il Figlio tuo, l’Unigenito, come fieno in una mangiatoia e lo doni quale cibo di vita eterna, di salvezza e di pace. Amen.
Santo del giorno
La Parola di Dio del giorno Matteo 2,13-18
I Magi erano appena partiti, quando un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe e gli disse: «Alzati, prendi con te il bambino e sua madre, fuggi in Egitto e resta là finché non ti avvertirò: Erode infatti vuole cercare il bambino per ucciderlo».
Egli si alzò, nella notte, prese il bambino e sua madre e si rifugiò in Egitto, dove rimase fino alla morte di Erode, perché si compisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: «Dall’Egitto ho chiamato mio figlio».
Quando Erode si accorse che i Magi si erano presi gioco di lui, si infuriò e mandò a uccidere tutti i bambini che stavano a Betlemme e in tutto il suo territorio e che avevano da due anni in giù, secondo il tempo che aveva appreso con esattezza dai Magi.
Allora si compì ciò che era stato detto per mezzo del profeta Geremia: «Un grido è stato udito in Rama, un pianto e un lamento grande: Rachele piange i suoi figli e non vuole essere consolata, perché non sono più».
Riflessione del giorno
I santi innocenti. La Chiesa li celebra tre giorni dopo il Natale, per sottolineare che la loro vicenda tragica ha un legame misterioso con la promessa di salvezza entrata nel mondo con la nascita di Cristo.
Ci sono tanti santi innocenti anche oggi. Le foto e i filmati dagli scenari di guerra li mostrano mentre magari giocano tra le macerie delle loro case o quando riescono a divertirsi perfino tuffandosi nei crateri creati dalle bombe che si sono riempiti d’acqua, che loro usano come se fossero piccole piscine.
Non c’è niente di più umanamente insostenibile del dolore dei bambini e non c’è niente di più diabolico del dolore provocato ai bambini. Ne hanno accennato Papa Francesco e Bartolomeo, il Patriarca ecumenico di Costantinopoli, con una sincronia eloquente.
Il Successore di Pietro, guardando al mistero della nascita di Gesù, ha invitato a lasciarsi interpellare «anche dai bambini che, oggi, non sono adagiati in una culla e accarezzati dall’affetto di una madre e di un padre, ma giacciono nelle squallide “mangiatoie di dignità”: nel rifugio sotterraneo per scampare ai bombardamenti, sul marciapiede di una grande città, sul fondo di un barcone sovraccarico di migranti».
I bambini «che non vengono lasciati nascere», quelli «che piangono perché nessuno sazia la loro fame», quelli «che non tengono in mano giocattoli, ma armi».
Intenzione di preghiera per il giorno
Per più nessuno provochi sofferenza ai bambini, spesso vittime innocenti della malvagità degli adulti.
Don’t Forget! 1000 quadri più belli del mondo
JOHANN FRIEDRICH OVERBECK: ADORAZIONE DEI MAGI
1813 – olio su tavola – 49.7 × 66 cm – Hamburger Kunsthalle Amburgo – Germania
Il pittore tedesco Johann Friedrich Overbeck (1789-1869) è ricordato come uno dei membri fondatori del movimento dei “Nazareni” che in seguito influenzerà un altro movimento pittorico famoso, quello dei “preraffaelliti”.
I nazareni erano convinti che l’arte dovesse avere un contenuto religioso e morale e traevano ispirazione dal Medioevo e dalla prima pittura italiana. Overbeck, di famiglia protestante, si trasferì a Roma nel 1810 e visse per il resto della vita nel convento francescano di S. Isidoro, dove fu raggiunto da altri artisti che ne condividevano le idee e si guadagnarono l’etichetta di “nazareni” per il loro modo di vestirsi (che si ispirava alla Bibbia) e per la capigliatura alla nazarena.
Nel quadro che oggi presentiamo, i colori definiti, conferiscono all’insieme un aspetto quasi “smaltato”, mentre la prospettiva è lasciata volutamente irrisolta. Il quadro rappresenta l’omaggio dei Magi al bambino Gesù e alla sua famiglia ed è un esempio tipico dello stile di Overbeck e del suo uso di colori vivi e brillanti.
Nel 1813 il pittore si convertì al cattolicesimo, non solo per dare compiutezza al suo stile pittorico, ma soprattutto alla sua fede. Negli anni ’20 del 1800 i nazareni si sciolsero, ma l’atelier di Overbeck rimase un luogo di ritrovo per chi ne condivideva le ispirazioni.