1 Settimana di Avvento
Aforisma del giorno di Blaise Pascal
Gli uomini, non avendo nessun rimedio contro la morte, la miseria e l’ignoranza, hanno stabilito, per essere felici, di non pensarci mai.
Preghiera del giorno
Il tuo aiuto, o Padre, ci renda perseveranti nel bene in attesa del ritorno di Cristo tuo Figlio; quando egli verrà e busserà alla porta ci trovi vigilanti nella preghiera, operosi nella carità fraterna, esultanti nella lode. Per Cristo nostro Signore. Amen.
Santo del giorno
La Parola di Dio del giorno Matteo 4,18-22
Mentre camminava lungo il mare di Galilea, Gesù vide due fratelli, Simone, chiamato Pietro, e Andrea suo fratello, che gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori.
E disse loro: «Venite dietro a me, vi farò pescatori di uomini». Ed essi subito lasciarono le reti e lo seguirono.
Andando oltre, vide altri due fratelli, Giacomo, figlio di Zebedèo, e Giovanni suo fratello, che nella barca, insieme a Zebedèo loro padre, riparavano le loro reti, e li chiamò. Ed essi subito lasciarono la barca e il loro padre e lo seguirono.
Riflessione del giorno
Si era riusciti a fargli avere un permesso di soggiorno semestrale per il rotto della cuffia; si era faticato a trovargli un contratto di lavoro di 20 ore settimanali.
Lo stipendio non era male ed era sicuro, ma lui: “Devo guadagnare di più” diceva, dimenticando che nel suo paese guadagnava 10 volte meno.
Fargli capire che solo un anno prima sarebbe stato destinato a vivere da clandestino e invitarlo alla pazienza non era servito a nulla. “Visto che non volete aiutarmi, faccio da solo”. Detto, fatto.
Giorni dopo disse di aver firmato un nuovo contratto di 20 ore, rifiutandosi di offrire dettagli. Stanchi delle sue pretese, ci si era limitati a raccomandargli di non perdere il primo lavoro, perché la famiglia che l’aveva assunto gli voleva bene.
I problemi sono arrivati subito: se gli orari di lavoro coincidevano, privilegiava il secondo contratto, confidando nella comprensione degli amici. Ma era lui a non capire che l’amicizia va onorata e l’ingratitudine prima o poi si paga. Stanchi di assenze, ritardi e scuse, gli amici gli han dato il benservito.
Non solo: concluso il periodo del secondo lavoro, ha perso pure quello e ora rischia di perdere il permesso di soggiorno. Ma non ammette lo sbaglio e dà la colpa a tutti. Eppure lo si era avvisato: chi all’ingordigia unisce l’ingratitudine, si scava la fossa da solo!
Intenzione di preghiera per il giorno
Preghiamo oggi per tutti i malati, gli infermi, per chi ha perduto la fiducia e la speranza…
Don’t Forget! 1000 quadri più belli del mondo
SAKAI HOITSU: FIORI E PIANTE DELL’AUTUNNO E DELL’ESTATE
1800-‘25. Inchiostro, colore e argento su carta – paravento destro- 164 x181 cm. – Museo Nazionale di Tokyo.
Il pittore giapponese Sakai Hoitsu (1761-1825) riportò in vita la tradizione della scuola Rinpa di Ogata Korin nella città di Edo, l’odierna Tokio, un secolo dopo l’epoca di Ogata Korin di cui Hoitsu era grande estimatore, anche per averno potuto studiare le opere nella magnifica collezione del padre, signore del castello di Himeji.
Sakai era cresciuto infatti in un ambiente accademico e artistico ricco di opportunità, il che gli permise di studiare la poesia haiku, la calligrafia e la pittura.
Da giovane aveva studiato vari stili pittorici, ma dopo essere diventato monaco buddista adottò esclusivamente lo stile Rinpa. I suoi dipinti delle piante e fiori autunnali (di cui il quadro di oggi è uno degli esempi più significativi e forse il suo capolavoro) rappresentano l’espressione più sofisticata dello stile Rinpa, anche perché la bellezza tipica dell’autunno è sempre stata un soggetto pittorico molto diffuso in Giappone.
Le erbe autunnali inoltre alludono ai sentimenti malinconici di una stagione fugace, di passaggio come appunto è l’autunno. Rispetto allo stile del suo maestro Korin che privilegiò i fondi dorati, Hoitsu preferisce solitamente lo sfondo argentato, conferendo ulteriore raffinatezza a uno stile già molto sofisticato di suo e raggiungendo vertici di assoluta poesia.