Riflessione del giorno

martedì 31 marzo ’15

By Patronato S. Vincenzo

March 30, 2015

 Settimana Santa

 

BENIAMINO MARTIRE

Il diacono Beniamino fu ucciso nel 420 in Persia dove la casa regnante aveva scatenato una lunga e crudele persecuzione contro i cristiani

Vangelo del giorno (Gv 13, 21-33. 36-38)

Mentre era a mensa con i suoi discepoli, Gesù fu profondamente turbato e dichiarò: «In verità, in verità io vi dico: uno di voi mi tradirà». I discepoli si guardavano l’un l’altro, non sapendo bene di chi parlasse. Ora uno dei discepoli, quello che Gesù amava, si trovava a tavola al fianco di Gesù. Simon Pietro gli fece cenno di informarsi chi fosse quello di cui parlava. Ed egli, chinandosi sul petto di Gesù, gli disse: «Signore, chi è?». Rispose Gesù: «È colui per il quale intingerò il boccone e glielo darò». E, intinto il boccone, lo prese e lo diede a Giuda, figlio di Simone Iscariòta. Allora, dopo il boccone, Satana entrò in lui. Gli disse dunque Gesù: «Quello che vuoi fare, fallo presto».… Egli, preso il boccone, subito uscì. Ed era notte. Quando fu uscito, Gesù disse: «Ora il Figlio dell’uomo è stato glorificato, e Dio è stato glorificato in lui. Se Dio è stato glorificato in lui, anche Dio lo glorificherà da parte sua e lo glorificherà subito».

Il quadro del giorno – 60° quadro della serie “i 1000 quadri più belli del mondo”

 

Piero di Benedetto de’ Franceschi, noto come Piero della Francesca di Borgo Sansepolcro (1416/’17 – + 12-10-1492), è personalità tra le più emblematiche del Rinascimento che riuscì ad armonizzare, nella vita e nelle opere, i valori intellettuali e spirituali del tempo, condensando molteplici influssi e mediando tra tradizione e modernità, tra religiosità e umanesimo, tra razionalità ed estetica. La sua produzione artistica, caratterizzata dal rigore della ricerca prospettica, dalla plastica monumentalità delle figure, dall’uso espressivo della luce, influenzò nel profondo la pittura rinascimentale. Il piccolo dipinto della flagellazione, uno dei più emblematici del sommo pittore e del Rinascimento italiano in genere, fu ritrovato nel 1839 nella sagrestia del Duomo di Urbino dal pittore tedesco Johann D. Passavant, che vide la tavola e la descrisse, riportando anche la firma di Piero e la scritta “Convenerunt in unum”, accanto al gruppo delle tre figure e poi scomparsa.

La frase è tratta dal Sal. 2 che allude alla Passione di Cristo: Adstiterunt reges terrae et principes convenerunt in unum adversus Dominum et adversus Christum eius. Ignorata per 300 anni, la tavola cominciò a essere studiata e apprezzata dalla critica che oggi la considera un grande capolavoro. Il tema del dipinto è ricorrente in pittura, ma il trattamento che Piero gli riserva è inconsueto: la scena infatti appare divisa in due parti, con tre figure in primo piano, sullo sfondo di una via cittadina all’aperto; la flagellazione vera e propria è a sinistra, più distante, sotto un edificio classicheggiante. La cosa che stupisce è che la flagellazione, sebbene dia il titolo al quadro, occupi un posto secondario rispetto ai tre personaggi: perché? Forse proprio nell’inusuale collocazione sta il segreto dei 3 (molti studiosi identificano la figura centrale col giovane Oddantonio da Montelfeltro, vittima di una congiura e identificato con la vittima per eccellenza, Gesù). Comunque sia il Cristo appare legato alla colonna sovrastata da una statua dorata (Il dio Sole? L’imperatore –cioè il potere- romano che condanna Cristo?…) ed è flagellato da due soldati, mentre Pilato, seduto, guarda la scena; di spalle si nota un funzionario con tanto di turbante … il tutto è ambientato sotto un portico dall’elegante pavimento di marmo bianco e nero, con un ancor più elegante soffitto a campate: sotto la luminosa campata centrale si svolge la scena del supplizio.

Quanto ai tre misteriosi personaggi in primo piano le interpretazioni si sprecano ma nessuna è sicura: si noti come i tre guardino in direzioni diverse; due siano a piedi nudi e una coi calzari; l’uomo barbuto sia vestito all’orientale. Tutta la scena appare sospesa, immobile, come fissata dalla luce che definisce tutto fin nel dettaglio, oltre che dalle pose e dall’assoluta assenza di sentimenti nei personaggi. Oltre al dominio della luce, vi è quello della prospettiva, che è così rigorosa da ricondurre ogni elemento e personaggio all’unità. E’ come se l’autore volesse far capire che sta rappresentando un evento unico, grandioso e universale, nonostante le molteplici allusioni e rimandi: l’evento è quello della passio Christi che è anche e sempre passio hominis.

Preghiera del giorno (preghiere)

Signore Gesù, grazie dei Tuoi doni e del Tuo esempio. Fa’ che non dimentichiamo mai che Tu ci ami per davvero. Fa’ che le persone che incontriamo possano vedere in noi il Tuo amore grande Aumenta la nostra fede, affinché il nostro amore per Te sia proclamato dalle nostre opere, oltre che dalla nostra bocca. Amen

Intenzione del giorno

Preghiamo perché la settimana Santa avvicini molti cristiani al sacramento della confessione

Don’t forget! …Ricorda!

Papa Francesco ha annunciato un Giubileo straordinario con dieci anni di anticipo. Un evento storico, a 15 anni dal Grande Giubileo del 2000 voluto da Giovanni Paolo II, che avrà inizio con l’apertura della porta santa della Basilica di S. Pietro l’8 dicembre 2015, a 50 anni esatti dalla chiusura del Concilio Ecumenico Vaticano II, e terminerà il 20 novembre 2016, festa di Cristo Re.