nell’immagine un disegno di Andrea Mastrovito dal ciclo “Sette opere di misericordia”
citazioni
„Comunque, è sempre infinitamente più difficile essere semplici che essere complicati.“ – Giovannino Guareschi
iniziamo la giornata pregando
Signore Gesù, tu chiami noi tutti a te. Fa’ che sentiamo la forza del tuo nome. Come Mosè nel deserto innalzò su un’asta un serpente di bronzo, così era necessario che il Figlio dell’uomo fosse scacciato dalla terra perché chi crede in lui possa avere la vita eterna. Concedici, Signore, la vita eterna in conformità alla nostra fede e alla tua misericordia.
+ Dal Vangelo secondo Giovanni 8,21-30
Avrete innalzato il Figlio dell’uomo, allora conoscerete che Io Sono.
In quel tempo, Gesù disse ai farisei: «Io vado e voi mi cercherete, ma morirete nel vostro peccato. Dove vado io, voi non potete venire». Dicevano allora i Giudei: «Vuole forse uccidersi, dal momento che dice: “Dove vado io, voi non potete venire”?». E diceva loro: «Voi siete di quaggiù, io sono di lassù; voi siete di questo mondo, io non sono di questo mondo. Vi ho detto che morirete nei vostri peccati; se infatti non credete che Io Sono, morirete nei vostri peccati». Gli dissero allora: «Tu, chi sei?». Gesù disse loro: «Proprio ciò che io vi dico. Molte cose ho da dire di voi, e da giudicare; ma colui che mi ha mandato è veritiero, e le cose che ho udito da lui, le dico al mondo». Non capirono che egli parlava loro del Padre. Disse allora Gesù: «Quando avrete innalzato il Figlio dell’uomo, allora conoscerete che Io Sono e che non faccio nulla da me stesso, ma parlo come il Padre mi ha insegnato. Colui che mi ha mandato è con me: non mi ha lasciato solo, perché faccio sempre le cose che gli sono gradite». A queste sue parole, molti credettero in lui.
Parola del Signore.
Riflessione
C’è un tratto che unisce la donna del Vangelo, i malati di Covid e i loro famigliari: la solitudine. Sola è la donna contro i suoi accusatori; solo il malato nella sua sofferenza, soli i familiari in attesa di notizie di speranza. La pazienza, lo ha confidato don Maurizio Chiodi, passato per il tunnel del Covid, è virtù da vivere: è lasciarsi istruire da ciò che si patisce, come ha fatto Gesù nella passione; è saper attendere, non demordere, non scoraggiarsi. “Nell’attesa, impari a dare tempo all’altro di cui ti fidi e sai di essere nelle mani dell’Altro, in cui hai riposto ogni confidenza, anche nel tempo della notte”. Lo sanno i malati e i loro cari. Solitudine quella del Papa in piazza S. Pietro e quella del nostro Vescovo, che al cimitero si è fatto “eco di dolori nascosti nei cuori e nelle case, compressi da distanze che ci rubano carezze, sorrisi e abbracci”, e ha poi invocato la benedizione di Dio che dà conforto ai cuori e impegna tutti al conforto reciproco con le buone opere.
don Arturo Bellini
il santo del giorno – San Guido di Pomposa
Bergamo Soffre, Bergamo combatte e cura. Bergamo siamo noi