nell’immagine un dipinto di Paul Charles Chocarne-Moreau
Proverbio del giorno
Dove non si crede né all’inferno né al paradiso, il diavolo intasca tutte le entrate. (Italia)
Iniziamo la Giornata Pregando (Preghiera Liturgica)
Dio dei viventi, suscita in noi il desiderio di una conversione, perché rinnovati dal tuo Santo Spirito sappiamo attuare in ogni rapporto umano la giustizia, la mitezza e la pace, che l’incarnazione del tuo Verbo ha fatto germogliare sulla terra. Per il nostro Signore Gesù Cristo…Amen
GIOVANNI DAMASCENO. SACERDOTE E DOTTORE DELLA CHIESA
Nato nel 676 circa da famiglia araba di fede cristiana, assunse importanti responsabilità amministrative sotto il governo del Califfo di Damasco. Caduto in disgrazia, si ritirò nel monastero di San Saba in Palestina dove diventò vescovo: predicò molto, scrisse importanti opere teologiche, combatté l’iconoclastia, compose una serie di inni ancora in uso nelle chiese orientali. Morì nel suo monastero verso il 749.
La Parola di Dio del giorno (Luca 5,17-26)
Gesù esultò nello Spirito Santo e disse: «Io ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, che hai nascosto queste cose ai dotti e ai sapienti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, Padre, perché così a te è piaciuto. Ogni cosa mi è stata affidata dal Padre mio e nessuno sa chi è il Figlio se non il Padre, né chi è il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio lo voglia rivelare». E volgendosi ai discepoli, in disparte, disse: «Beati gli occhi che vedono ciò che voi vedete. Vi dico che molti profeti e re hanno desiderato vedere ciò che voi vedete, ma non lo videro, e udire ciò che voi udite, ma non l’udirono».
BREVE COMMENTO AL VANGELO
Chiediamo la grazia di saper stare in ginocchio dinanzi a Dio, per imparare a camminare a testa alta nella storia, chiediamo la luce per saper riconoscere la presenza di Dio nelle più piccole cose per fare della nostra vita una grande e bella avventura.
La Riflessione del Giorno (Fabrice Hadjadj)
«Per quanto mi riguarda non sono progressista ma neanche declinista. Il mondo è ancora fin troppo bello per me. Un lombrico non smette di stupirmi. E so che nessuna tecnologia mi permetterà mai di comprendere mia moglie, né di amarla di più. La mia resistenza al progressismo procede dal mio accogliere il mondo così com’è dato, con tutto il suo dramma. Non ho ancora imparato a costruire una casa, coltivare un orto, pensare come sant’Agostino, poetare come Dante, perché dovrei gettarmi su un casco con realtà aumentata? Non sono ancora abbastanza umano, perché dovrei cercare di diventare cyborg? Sarebbe, con la scusa di essere all’avanguardia, disertare il mio posto. Chi si meraviglia della nascita di un bambino è poco sensibile alla pubblicità dell’ultimo iPhone. Uno che sa ancora gridare per la nostra salvezza non è abbastanza credulone per votarsi all’intelligenza artificiale. A meno che l’intelligenza artificiale non l’aiuti a gridare di più e a stupirsi del lombrico».
Intenzione del giorno
Preghiamo perché viviamo in tempo di Avvento in spirito di attesa e vigilanza operosa
Don’t forget! – 244° quadro de “i 1.000 quadri più belli del mondo”
Il pittore francese Claude Gellée detto Lorrain, (1600–1682) con Nicolas Poussin, è considerato il maestro del genere del paesaggio ideale. Giunse a Roma giovanissimo e vi rimase (eccetto una breve parentesi francese) fino oltre la morte visto che fu sepolto nella chiesa di Trinità dei Monti e dal 1840 in S. Luigi dei Francesi. Il quadro che presentiamo rappresenta uno dei suoi capolavori: in questo magnifico dipinto l’antichità classica è presa a modello per dipingere la fantastica architettura dell’immaginario porto marittimo con architettura classica fiancheggiata da entrambi i lati e narra l’imbarco della regina di Saba. Il quadro infatti raffigura una storia biblica dell’Antico Testamento, quando la regina di Saba andò a Gerusalemme a visitare il re Salomone (1 Re 10:1-13; 2 Cronache 9:1-12). Commissionato da Duc de Bouillon, il dipinto è splendida rappresentazione di prospettiva lineare e crea una scena tridimensionale meravigliosamente resa. Come recita l’epitaffio sulla tomba del pittore “…rappresentò in modo meraviglioso i raggi del sole all’alba e al tramonto sulla campagna” Claude Lorrain avvolge la scena nella leggera sfumatura dorata che ricopre la tela, fornita dal sole nascente. Il sorgere del sole infatti, soggetto classico delle marine, illumina la tela e la luce riscalda la scena rendendo i colori più caldi e armonizzando l’insieme. L’innovazione di Lorrain sta nell’aver esplorato gli stati d’animo, la luce, il colore in quanto tali, dando avvio a una tradizione che sarà ripresa e portata avanti dagli impressionisti.