Riflessione del giorno

Martedì 4 gennaio 2022

By patronatoADM

January 03, 2022

 

II settimana di Natale

 

Aforisma del giorno di dante alighieri

Tre cose ci sono rimaste del paradiso: le stelle, i fiori e i bambini.

 

Preghiera del giorno di S. Giovanni Paolo II

Sei Tu, Divino Bambino di Betlemme, che ci salvi liberandoci dal peccato. Sei Tu il vero e unico Salvatore, che l’umanità spesso cerca a tentoni. Dio della Pace, dono di pace all’intera umanità, vieni a vivere nel cuore di ogni uomo e di ogni famiglia. Sii Tu la nostra pace e la nostra gioia! Amen.

 

Santo del giorno

 

Parola di Dio del giorno Giovanni 1,35-42

Giovanni stava con due dei suoi discepoli e, fissando lo sguardo su Gesù che passava, disse: «Ecco l’agnello di Dio!». E i suoi due discepoli, sentendolo parlare così, seguirono Gesù. Gesù allora si voltò e, osservando che essi lo seguivano, disse loro: «Che cosa cercate?».

Gli risposero: «Rabbi – che, tradotto, significa maestro –, dove dimori?». Disse loro: «Venite e vedrete». Andarono dunque e videro dove egli dimorava e quel giorno rimasero con lui; erano circa le quattro del pomeriggio.

Uno dei due che avevano udito le parole di Giovanni e lo avevano seguito, era Andrea, fratello di Simon Pietro. Egli incontrò per primo suo fratello Simone e gli disse: «Abbiamo trovato il Messia» – che si traduce Cristo – e lo condusse da Gesù.

Fissando lo sguardo su di lui, Gesù disse: «Tu sei Simone, il figlio di Giovanni; sarai chiamato Cefa» – che significa Pietro.

 

Riflessione del giorno di Mons. Luigi Negri

“Non bisogna perdere il tempo, non bisogna inventarsi cose che non abbiano il rigore e la chiarezza dell’Annuncio cristiano, non bisogna farsi “sballottare dalle onde e portare qua e là da qualsiasi vento di dottrina”, non bisogna arretrare pavidi di fronte al potere, non bisogna rassegnarsi alla “inevitabile sconfitta”, non bisogna essere complici della congiura del silenzio, non bisogna assecondare con l’omissione il tentativo di introdurre un’antropologia contraria alla natura umana, non bisogna tacere di fronte all’apparente trionfo della Menzogna.

È questo, invece, il tempo in cui con coraggio occorre sfidare a viso aperto il volto totalitario della nuova “dittatura del pensiero unico”, nella certezza che ci è stata dimostrata dalla storia, anche recente, dell’umanità: la fede ha sempre vinto nella sfida contro l’ideologia”.

E’ bene saperlo all’inizio di un nuovo anno, perché il continuo confronto / scontro dei cristiani con le nuove ideologie che spuntano come funghi (velenosi, per questo così seducenti) in tutto il mondo ci convinca che avranno vita breve…perché la fede ha sempre vinto nella sfida contro l’ideologia!

 

Intenzione di Preghiera del giorno

Perché i credenti si preoccupino solo di rimanere fedeli al Signore che ha dato la vita per loro e non si inquietino per le assurdità che il tempo attuale spaccia come verità assolute.

 

Don’t forget! 1000 quadri più belli del mondo

CAMILLE COROT: LA CATTEDRALE DI CHARTRES

1830 – olio su tela – 64,0 x 51,0 cm – Museo del Louvre Parigi

…si notino infatti i ciuffi di erba al sommo e sui fianchi. Alla base sono disposti dei massi sagomati accanto ai quali si appoggia una donna.

A sinistra un uomo è seduto su una grossa pietra mentre verso il fondo si nota una carrozza in transito. Ai piedi della Cattedrale sorge un palazzo moderno dietro al quale spuntano i tetti delle abitazioni popolari. Sui cumuli di terra in primo piano crescono anche giovani alberi i cui rami ondeggiano nel vento mentre le foglie argentate brillano tra il fogliame.

Il cielo è ingombro di nubi bianche che, riflettendo la luce, la diffondono sul paesaggio. La struttura compositiva si articola su 4 piani: 1) strada polverosa 2) cumulo di pietre da costruzione 3) cortina di case lungo la strada 4) facciata dell’antica cattedrale gotica, che domina la scena.

Ma l’insieme appare privo di suggestioni pittoresche: tutto appare casuale e nemmeno la cattedrale ha la preminenza sugli altri elementi del dipinto, con i quali si fonde armoniosamente.

La scena integra in modo armonioso con la natura anche le figure umane, come se il pittore volesse integrare l’una e le altre in un’unica realtà estetica e filosofica. “La cattedrale di Chartres” è l’emblema dell’instancabile ricerca di Corot dell’attimo di eternità contenuto in un paesaggio (B. Pacchioni).