Riflessione del giorno

martedì 4 giugno ’19

By Patronato S. Vincenzo

June 03, 2019

 

 

nell’immagine un dipinto di Ettore Tito

 

Proverbio del Giorno

«Lavora con il sole che sorge, riposa con il sole che tramonta (Cina)»

 

Iniziamo la giornata pregando

Signore Gesù, che ti sei fatto mio cibo e bevanda per comunicarmi la tua vita divina e l’amore infinito del Padre, fa’ che io, ricevendoti nell’Eucaristia, possa corrispondere al tuo invito e al tuo esempio: rendimi capace di amare te sopra ogni cosa e i miei fratelli come amo me stesso. Tante volte ti ho ricevuto, o Signore, e mi ritrovo quello di sempre: piccolo, povero, debole, pieno di difetti e di peccati. Fa’ che la tua forza vinca sulla mia debolezza e io mi converta all’Amore. Amen.

 

SANTO DELGIORNO: S. FRANCESCO CARACCIOLO

Ascanio, nato nel 1563 a Chieti e trasferitosi a Napoli a 22 anni per completarvi gli studi teologici, per uno scambio di lettere fu coinvolto nella fondazione dei Chierici Regolari Minori. All’eremo di Camaldoli scrisse la Regola, approvata poi nel 1588. L’anno dopo emetteva i voti religiosi col nome di Francesco. Nel 1593 la Congregazione tenne il 1° capitolo generale ed egli dovette accettare la carica di preposito. Morì il 4 giugno 1608.

 

Ascoltiamo la Parola di Dio (Giovanni 17,1-11a)

Gesù, alzati gli occhi al cielo, disse: «Padre, è giunta l’ora, glorifica il Figlio tuo, perché il Figlio glorifichi te. Poiché tu gli hai dato potere sopra ogni essere umano, perché egli dia la vita eterna a tutti coloro che gli hai dato. Questa è la vita eterna: che conoscano te, l’unico vero Dio, e colui che hai mandato, Gesù Cristo. Io ti ho glorificato sopra la terra, compiendo l’opera che mi hai dato da fare. E ora, Padre, glorificami davanti a te, con quella gloria che avevo presso di te prima che il mondo fosse. Ho fatto conoscere il tuo nome agli uomini che mi hai dato dal mondo. Erano tuoi e li hai dati a me ed essi hanno osservato la tua parola. Ora essi sanno che tutte le cose che mi hai dato vengono da te, perché le parole che hai dato a me io le ho date a loro; essi le hanno accolte e sanno veramente che sono uscito da te e hanno creduto che tu mi hai mandato. Io prego per loro; non prego per il mondo, ma per coloro che mi hai dato, perché sono tuoi. Tutte le cose mie sono tue e tutte le cose tue sono mie, e io sono glorificato in loro. Io non sono più nel mondo; essi invece sono nel mondo, e io vengo a te».

 

Riflessione del giorno (Frammenti di vita)

Lo spazio recintato e custodito che fa da parcheggio per le biciclette degli ospiti e di chi ogni giorno entra ed esce dal Patronato, non può non attirare l’attenzione…Ultimamente i controlli più stretti e severi, non solo hanno fatto girare al largo chi campa di furti, ma hanno anche suscitato l’interesse di alcune brave persone. Un pensionato si è messo a disposizione una volta alla settimana per insegnare agli stranieri ad aggiustare le bici e sono in tanti a portargli la loro e a fargli capannello attorno per imparare. Una signora ha donato parecchie confezioni di catarifrangenti da montare sulle biciclette “perché quando guido di sera mi è capitato di non vederli” ha spiegato. Un altro venuto a conoscenza della cosa si è detto disposto ad aiutare chi vuole mettersi in regola con le leggi del traffico. Non manca poi chi fa dono della bici appesa al chiodo in cantina e infine sta avendo un certo successo il servizio dei corrieri in bicicletta che scorrazzano per la città con la scatola gialla a spalle. Insomma tutta un’interessante e generosa movimentazione, che però non ha impedito a un giovane nero di osservare con arguzia: “In Africa andavamo in bicicletta; in Europa, continuiamo ad andare in bicicletta…Per noi non è cambiato nulla”.

 

Intenzione del giorno

Preghiamo perché lo Spirito Santo sorregga, illumini e protegga sempre la Chiesa e ogni battezzato.

 

Don’t forget! GIORNATA DELL’INFANZIA VITTIMA DI VIOLENZA

04/06/1961: muore don Mario Morandi, sacerdote del Patronato

 

268° QUADRO DE: “1.000 QUADRI PIÙ BELLI DEL MONDO”

 

Simon Vouet (1590–1649) fu pittore e disegnatore francese. Fu padre Laurent a insegnargli rudimenti dell’arte. Dopo un primo viaggio in Inghilterra, iniziò un lungo soggiorno in Italia, visitando Venezia e Roma. Dal 1620 al 1622, fu a Genova al servizio del principe Doria e a Roma dove Vouet riscosse un successo vastissimo. Ma nel 1627 dovette rientrare in patria dove importò lo stile italiano, in particolare di Veronese, Tiziano e dei Carracci. Fu nominato primo pittore del re, e lo stesso Luigi XIII gli commissionò ritratti, cartoni per le tappezzerie e pitture per i suoi palazzi e castelli. Simon Vouet rappresentò la pittura barocca francese, divenendone l’artista emblematico. Denis Lavalle, ispettore capo dei monumenti storici, disse a proposito: «Se Charles Le Brun, Jacques Louis David o, in un certo senso, anche Eugène Delacroix sono esistiti, ciò è avvenuto perché vi era stato prima di loro Simon Vouet».

Nel quadro di oggi Saturno, che è il corrispettivo di Cronos (il Tempo) nella mitologia romana, è caduto insieme ai suoi simboli (la falce e la clessidra) travolto dalla donna a destra che rappresenta la bellezza (forse si tratta di un ritratto della moglie del pittore, Virginia) e che brandisce la lancia contro di lui e dalla Speranza che minaccia di agganciarlo con l’ancora, suo simbolo iconografico. Tre amorini (cupidi) gli strappano le penne delle ali per non farlo volare. Il pittore rappresenta una vera e propria inversione del ruolo tradizionale del tempo che vince su tutto (tempus omnia ruit): in questo caso infatti è il tempo a essere sfidato dall’Amore (Amor omnia vincit) e dalle sue alleate, bellezza e speranza. La rappresentazione del tempo è costante in epoca barocca, quando diventa l’immagine della natura transitoria della vita e dei valori che la governano. Con questo tipo di lavoro, Vouet ha portato l’influenza dell’arte italiana nella Francia di Luigi XIII.