Riflessione del giorno

martedì 5 marzo ’19

By Patronato S. Vincenzo

March 04, 2019

 

 

nell’immagine un dipinto di Schikaneder Jakub

 

 

Proverbio del giorno (proverbi Bergamaschi)

“La carità la va fò de l’ös e la vé dét de la porta”

 

Iniziamo la Giornata Pregando

O Dio onnipotente, Ti prego per i miei familiari, gli amici e i nemici. Proteggi tutti da ogni male, guida ogni loro scelta e decisione, affinché nella vita facciano sempre ciò che Ti è gradito. Dona loro salute, aumenta la loro fede, custodisci gli affetti familiari e rendili testimoni di giustizia, lealtà e onestà. Fa’ che nei momenti difficili Ti sentano vicino come Padre amorevole. Amen.

 

Adriano di Cesarea Martire

Subì il martirio nel 309 con Eubulo: venuti a Cesarea (Palestina) per aiutare i martiri della città, i due furono scoperti e per aver confessato la fede, condannati alle belve. Adriano, gettato in pasto a un leone, fu finito con la spada.

 

Parola di Dio del Giorno (Marco 10,28-31)

In quel tempo, Pietro disse a Gesù: «Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito». Gesù gli rispose: «In verità vi dico: non c’è nessuno che abbia lasciato casa o fratelli o sorelle o madre o padre o figli o campi a causa mia e a causa del vangelo, che non riceva già al presente cento volte tanto in case e fratelli e sorelle e madri e figli e campi, insieme a persecuzioni, e nel futuro la vita eterna. E molti dei primi saranno ultimi e gli ultimi i primi».

 

BREVE COMMENTO AL VANGELO

Nessun profitto né onore terreno potrà mai superare la speranza e la gioia di sperare, profondamente radicata nei nostri cuori: “La speranza non delude, perché l’amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato” (Rm 5,5).

 

Riflessione Per Il Giorno (Detti dei Padri del deserto)

Un fratello visitò l’abate Pastor e gli disse: «Mi vengono molti pensieri e mi mettono in pericolo». L’anziano lo portò allora all’aria aperta e gli disse: «Distendi il tuo mantello e chiudici dentro il vento! Il fratello gli rispose: «Questo non lo posso fare!». «Dunque», rispose l’anziano, «se non puoi far questo, ancor meno potrai impedire il sorgere di quei pensieri; ma ciò che puoi fare è resistere loro».

 

Intenzione del giorno

Preghiamo perché l’esempio di Gesù ci aiuti a resistere alle tentazioni della vita e a vincerle

 

 

257° quadro de “I 1.000 quadri più belli del mondo”

 

Gaspar Adriaensz van Wittel, conosciuto in Italia come Gaspare Vanvitelli (1653 – 1736) era un pittore olandese naturalizzato italiano. Rimase in patria fino al 1674, anno in cui si trasferì a Roma, a quel tempo sede di una nutrita colonia di pittori olandesi. Il gusto per il dettaglio e l’impostazione descrittiva e tersa tipici del vedutismo nordico caratterizzeranno la sua produzione, dedicata a ritrarre Roma e le sponde cittadine del Tevere. Ottenne tali risultati anche grazie ad alcuni strumenti già usati dai vedutisti del nord, come la “scatola ottica”. Lavorò anche al nord (Lombardia, Venezia e Bologna) oltre che a Urbino e a Napoli. Fu essenzialmente un artista vedutista come il Canaletto, anzi fu proprio lui a rivendicare per sé per la prima volta questo titolo. Roma fu senza dubbio il soggetto principale delle vedute di Van Wittel. Qui l’artista si stabilì in occasione del Giubileo del 1675, negli anni cioè in cui la città assumeva la veste urbanistica e architettonica che conserverà, quasi invariata, fino alla fine dell’Ottocento. Van Wittel la ritrae nei suoi aspetti più moderni e attuali secondo punti di vista e tagli prospettici inediti com’è possibile vedere in questa splendida vista sul fiume all’altezza dell’isola Tiberina, con in primo piano scene di vita quotidiana e un inatteso traffico di barche addette al trasporto di ogni genere di mercanzia. Il pittore sceglie un punto di vista elevato che gli permette una visione molto ampia sulla città così da includere il più alto numero possibile di elementi architettonici.

Ma il protagonista del quadro è il fiume che riflette come uno specchio non solo edifici e ponti, ma anche il terso cielo di Roma.