XXIII Settimana tempo ordinario
Aforisma del giorno di Bruce Marshall
Nessuno di noi si sveglierà un bel giorno in paradiso senza sapere come c’è arrivato.
Preghiera del giorno di S. Ambrogio
«Il Signore ci conceda di navigare, allo spirare di un vento favorevole, su una nave veloce; di fermarci in un porto sicuro; di non conoscere da parte degli spiriti maligni tentazioni più gravi di quanto siamo in grado di sostenere; di ignorare i naufragi della fede; di possedere calma profonda, e, se qualche evento suscita contro di noi i flutti di questo mondo, di avere, vigile al timone per aiutarci, il Signore Gesù, il quale con la sua parola comandi, plachi la tempesta, stenda sul mare la bonaccia. A lui onore e gloria, lode, perennità dai secoli e ora e sempre e per tutti i secoli dei secoli. Amen.
Santo di del giorno
Parola di Dio del giorno Luca 6,12-19
In quei giorni, Gesù se ne andò sul monte a pregare e passò tutta la notte pregando Dio. Quando fu giorno, chiamò a sé i suoi discepoli e ne scelse dodici, ai quali diede anche il nome di apostoli: Simone, al quale diede anche il nome di Pietro; Andrea, suo fratello; Giacomo, Giovanni, Filippo, Bartolomeo, Matteo, Tommaso; Giacomo, figlio di Alfeo; Simone, detto Zelota; Giuda, figlio di Giacomo; e Giuda Iscariota, che divenne il traditore.
Disceso con loro, si fermò in un luogo pianeggiante. C’era gran folla di suoi discepoli e gran moltitudine di gente da tutta la Giudea, da Gerusalemme e dal litorale di Tiro e di Sidone, che erano venuti per ascoltarlo ed essere guariti dalle loro malattie; anche quelli che erano tormentati da spiriti impuri venivano guariti. Tutta la folla cercava di toccarlo, perché da lui usciva una forza che guariva tutti.
Riflessione del giorno – Frammenti di vita
La nonna, vedova da poco, si confida: “Si tratta di mio figlio: ero così contenta che a 40 anni avesse deciso di frequentare una donna non sposata, con un figlio di 9 anni. Il bimbo è vivace, ma sveglio e mi ero affezionata, nonostante fosse faticoso da gestire, perché se lui vuole una cosa, non cede fino a che non l’ha ottenuta.
I due erano ormai di casa nell’appartamento di mio figlio e se il piccolo mi veniva affidato, la cosa non mi dispiaceva”. “Finché?” chiedo. “Un giorno rientrando trovo il bimbo che mi aspetta sulla soglia di casa. “Finalmente: è un’ora che aspetto” mi fa in tono infastidito.
Lo faccio entrare e si comporta come se fosse a casa sua, aprendo tutto e insistendo per vedere la mia camera da letto. Incuriosita dalla richiesta, gli chiedo: “Perché mai vuoi vedere la mia camera?”. E lui: “Perché sarà la mia”.
Racconto il fatto a sua madre e lei rimprovera me: “Non si vergogna a prendersela così con un bambino?” mentre lui mi fissa con aria di sfida. “Basta, voi qui non metterete più piede” e li mando fuori. “E suo figlio come ha reagito?” chiedo. Lei risponde: “Ha litigato con la fidanzata e non si vedono più”. “Signora, non si senta in colpa: quella mamma stava covando un bullo e chissà che lei non sia riuscita a impedirglielo”.
Intenzione di preghiera per il giorno
Preghiamo perché nel duro conflitto tra Russia e Ucraina prevalga la saggezza e la volontà di pace.
Don’t Forget! Quadri più belli del mondo
JOHAN GUSTAF SANDBERG:
RE GUSTAV VASA DI SVEZIA SI RIVOLGE AGLI UOMINI DI DALARNA IN MORA
1836 – affresco – Uppsala Domkyrka – Svezia
Gustav Vasa, considerato fondatore della moderna Svezia, è una figura leggendaria nella storia locale. Intorno a lui pertanto sono nati numerosi miti e leggende, ma il soggetto riportato in questo quadro non rientra in nessuno di essi. Intorno al 1520 gli Svedesi erano in guerra contro i Danesi che avevano occupato la parte meridionale del loro paese.
Gustav Vasa si era recato nella contea settentrionale di Dalarna per mettere insieme un piccolo esercito. Dopo qualche anno di accesi combattimenti l’eroe era riuscito a respingere i Danesi, a unificare le province in un unico stato e ad esserne eletto Re.
Nell’affresco che il pittore JOHAN GUSTAF SANDBERG (1782-1854) ha realizzato sulla parete della cappella di Nostra Signora nella cattedrale di Uppsala (che ospita anche la tomba dell’eroe) 300 anni dopo i fatti, è ritratto il futuro monarca come un uomo del popolo abbigliato con lo stesso vestito dei puritani suoi compatrioti, nell’atto di incoraggiare gli uomini a imbracciare le armi e a combattere per il loro paese.
Il punto focale della composizione è il giovane eroe in alto a sinistra, ma lo sguardo sia del futuro re, sia dell’osservatore (cioè il nostro) è attratto lungo la linea diagonale verso l’uomo sulla destra, vestito di nero, in disparte dalla folla e apparentemente restio a unirsi alla causa. L’opera fa parte di un gruppo di affreschi sulla vita di Gustav Vasa realizzati negli anni ’30 del 1.800 da J. G. Sandberg, docente dell’Accademia Reale di Belle Arti di Stoccolma e famoso come ritrattista e maestro della luce.
Questa commissione rappresentò per il pittore un’occasione per dare libero sfogo artistico al suo interesse per la vita e la storia dei contadini del suo paese.