Riflessione del giorno

Martedì 7 giugno 2022

By patronatoADM

June 06, 2022

 

Decima settimana tempo ordinario

 

Aforisma del giorno di Nelson Mandela

Il compito più difficile nella vita è quello di cambiare sé stessi.

 

Preghiera del giorno – Atto di speranza

Mio Dio, spero dalla tua bontà, per le tue promesse e per i meriti di Gesù Cristo, nostro Salvatore, la vita eterna e le grazie necessarie per meritarla con le buone opere, che io debbo e voglio fare. Signore, che io possa goderti in eterno. Amen.

 

Santo del giorno

 

Parola di Dio del giorno Matteo 5,13-16

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Voi siete il sale della terra; ma se il sale perde il sapore, con che cosa lo si renderà salato? A null’altro serve che ad essere gettato via e calpestato dalla gente.

Voi siete la luce del mondo; non può restare nascosta una città che sta sopra un monte, né si accende una lampada per metterla sotto il moggio, ma sul candelabro, e così fa luce a tutti quelli che sono nella casa.

Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al Padre vostro che è nei cieli».

 

Riflessione del giorno

Fa di tutto per nascondere l’età, ma l’ansia che la divora, le stampa in faccia gli anni che ha e qualcuno di più: “Il problema è mio marito che sebbene sia vicino agli ottanta continua a fare lo stupido con le donne e non capisce che si copre di ridicolo”. Cerco di sdrammatizzare la situazione: “Non mi dirà che è gelosa…”.

“Temo che si sia stancato di me e stia cercando di rifarsi una vita”. Le chiedo: “Suo marito è ricco?”. “Macché, le nostre due pensioni bastano appena per tirare avanti”. “Le donne con cui (come dice lei) fa lo stupido, sono sue coetanee?”. “No, lui punta alle più giovani”. “Avete figli?”. “Una sola, con famiglia, che vive lontano”.  “Lui passa molto tempo fuori casa?”. “Si trova al bar con quelli come lui, ma è un pantofolaio e torna sempre a casa per la cena”.

Cerco di fare il punto della situazione: “Lei ama suo marito e teme di restare sola, ma ho l’impressione che lo sopravvaluti, perché se anche rimanesse sola, lei se la caverebbe in ogni caso, ma un uomo come il suo che non è ricco, è anziano, sposato e cerca di fare a 80 anni ciò che non è riuscito a fare a 40, fa solo del folklore…Uno così non è pericoloso, ma solo un po’ patetico”.       

   

Intenzione di preghiera per il giorno

Per i governanti: il loro impegno promuova condizioni di vita più umane e favorisca lo sviluppo della coscienza personale e del bene di tutti.

 

Don’t Forget! 1000 quadri più belli del mondo

SILVESTRO LEGA: IL CANTO DELLO STORNELLO 

1867 – olio su tela – 158 x 98 cm – Firenze, Galleria d’Arte Moderna

Il pittore toscano Silvestro Lega (1826-1895) è considerato, insieme a Giovanni Fattori e a Telemaco Signorini, fra i maggiori esponenti del movimento dei Macchiaioli che sosteneva “la teoria della macchia’’ la quale faceva sì che la visione delle forme fosse creata dalla luce attraverso macchie di colore, distinte, accostate e sovrapposte ad altre.

Con un realismo quasi fotografico, Lega coglie in quest’opera la realtà ordinaria e comune della buona borghesia, da lui indagata con affettuosità e lirismo poetico. Il dipinto raffigura infatti tre signorine di buona famiglia intente a cantare, mentre una di loro accompagna al pianoforte il canto delle altre due.

Le tre fanciulle (Virginia, Maria e Isolina figlie dei coniugi Batelli, mecenati del pittore) indossano abiti molto elaborati e sono rischiarate dalla limpida luce che invade la stanza attraverso la grande finestra semiaperta dalla quale lo sguardo vaga sullo sfondo delle dolci colline verdeggianti delle contrade suburbane di Firenze.

La luce indugia su vari particolari: le mani della pianista, il corpetto, la tenda fiorata e la sottile camicetta bianca della donna in piedi. Il quadro è considerato uno dei più belli dell’800 italiano: il pittore con la formidabile capacità di cogliere e restituire istantanee di vita quotidiana attraverso la pittura, con questo magnifico quadro sente l’esigenza di raccontare il mondo che amava, un mondo fatto di pace e tranquillità in mezzo alla natura, dove la donna era protagonista.

Molti critici riconoscono nella impostazione del quadro un’allusione a Piero della Francesca ed effettivamente esso è caratterizzato da una gamma cromatica nitida e accesa e da un’atmosfera di decorosa serenità. La prospettiva è mono-focale e converge in un punto preciso: la fibbia della cintura della figura centrale.