Riflessione del giorno

martedì 7 settembre ’21

By patronatoADM

September 06, 2021

 

23. Settimana Tempo Ordinario

 

Proverbio del giorno (Orazio)

Jejunus raro stomachus vulgaria temnit.

Uno stomaco che non digiuna, disprezza il cibo volgare.

 

Preghiera del giorno (Ave Verum)

 

Santo del giorno

 

Parola di Dio del giorno Luca 6,12-19

In quei giorni, Gesù se ne andò sul monte a pregare e passò tutta la notte pregando Dio.

Quando fu giorno, chiamò a sé i suoi discepoli e ne scelse dodici, ai quali diede anche il nome di apostoli: Simone, al quale diede anche il nome di Pietro; Andrea, suo fratello; Giacomo, Giovanni, Filippo, Bartolomeo, Matteo, Tommaso; Giacomo, figlio di Alfeo; Simone, detto Zelota; Giuda, figlio di Giacomo; e Giuda Iscariota, che divenne il traditore.

Disceso con loro, si fermò in un luogo pianeggiante. C’era gran folla di suoi discepoli e gran moltitudine di gente da tutta la Giudea, da Gerusalemme e dal litorale di Tiro e di Sidone, che erano venuti per ascoltarlo ed essere guariti dalle loro malattie; anche quelli che erano tormentati da spiriti impuri venivano guariti.

Tutta la folla cercava di toccarlo, perché da lui usciva una forza che guariva tutti.

 

Riflessione per il giorno (frammenti di vita)

Due coniugi quasi sessantenni mi chiedono un incontro. Quando ci troviamo, i convenevoli sono ridotti all’osso e il papà viene subito al dunque mostrando una foto sullo smartphone: “Si tratta di nostro figlio che è anche il nostro più grave problema in questo momento”.

Il giovane della foto esibisce vistosi tatuaggi in ogni parte del corpo: “Effettivamente ha esagerato, ma almeno la faccia è libera…” dico cercando di allentare la tensione. Ma i due non ridono, anzi…

Li lascio sfogare e mi limito ad ascoltarli cercando di rassicurarli: “Non prendetevela così: oggi queste cose le fanno un po’ tutti e la vita mi ha insegnato ad andare oltre le apparenze: dietro l’aspetto provocatorio si nascondono a volte persone di valore”.

“Non scherzi reverendo –reagisce il padre- nostro figlio tutto quel che aveva da dire se l’è fatto incidere addosso: purtroppo non c’è nient’altro da scoprire e nel caso ci fosse qualcosa d’altro, preferiremmo non saperlo”. 

La mamma, zitta fino a quel momento, interviene: “Difendevo mio figlio perché pensavo che suo padre esagerasse…fino a pochi giorni fa, quando dopo un furioso litigio ho sentito che anche la sua ragazza (la quale a differenza di lui due dita di testa ce l’ha) gli gridava: “Basta, fra noi è finita: tu parli, parli e non dici niente.

Sembri un libro che ha tutto in copertina, perché dentro i fogli sono desolatamente vuoti”.       

   

Intenzione di preghiera per il giorno

Per gli anziani delle case di riposo perché sentano la vicinanza e solidarietà dei familiari e conoscenti.

 

Don’t Forget! 1000 quadri più belli del mondo

LÉONARD DEFRANCE: SOTTO L’EGIDA DI MINERVA

1781 – Olio su tela – 64 x 86 cm – Dijon, Musée des Beaux-Arts

Il pittore belga LÉONARD DEFRANCE (Liegi, 1735 – 1805) ebbe vita molto avventurosa: concluso l’apprendistato, nel 1753 si trasferì a Roma, ove rimase fino al 1759 dipingendo santi e ritratti di papi per i negozianti.

Dopo aver visitato Napoli, Firenze e altre città italiane, rientrò a Liegi nel 1764 dove si sposò e nei tredici anni che seguirono ebbe vita dura per mantenersi con ritratti e quadri tradizionali di chiesa sebbene avesse stretto amicizie negli ambienti progressisti.

Nel 1789 quando lo raggiunse la notizia dello scoppio della Rivoluzione, si gettò nella lotta politica ed è a questo periodo che risale la composizione del quadro che oggi presentiamo e che è una specie di manifesto delle nuove idee.

Intitolato “all’Egida di Minerva”, la tela è un manifesto della tolleranza e della conoscenza.

L’Editto di Tolleranza, affisso sui muri della libreria, autorizza la libertà di culto e la libertà di accesso alla vita pubblica per tutti i cittadini, indipendentemente dalla loro fede religiosa.

L’editto porta lo stemma di Giuseppe II Imperatore del Sacro Impero Germanico rappresentato nella statua in secondo piano a destra.

Nel cuore della scena, due ecclesiastici di fede diversa (un prelato cattolico e un pastore protestante) si stringono la mano a significare che è iniziato un tempo di pace religiosa.

Si trovano davanti alla libreria che esibisce l’insegna Egida di Minerva, dea della saggezza, della scienza e della conoscenza.

Le pareti sono coperte di manifesti pubblicitari dei libri che diffondono la nuova filosofia dell’Illuminismo: si tratta delle opere di d’Alembert, della collezione completa di opere di Rousseau, dell’Esprit des lois di Montesquieu.

Ci sono anche le carte geografiche, segno della nuova conoscenza e coscienza del mondo così come i Saggi di Montaigne, considerato il precursore nel XVI secolo del pensiero individuale.

Sotto i manifesti, gli armadi che esibiscono i libri della religione sono fatti a pezzi, a significare la sconfitta del vecchio pensiero; presso il banco dello scrivano pubblico, a destra, la popolana committente calpesta i fogli delle tesi teologiche sparse ai suoi piedi, per indicare che il nuovo sapere non è precluso alle classi popolari.

Vari pacchi di libri sono pronti per essere inviati in Portogallo, in Spagna, mentre le sigle RO e PLES fanno pensare a Roma e Napoli a testimonianza del successo e della rapida diffusione del nuovo pensiero rivoluzionario.

L’insegna del negozio attiguo alla libreria, un alveare, si può interpretare allegoricamente come il brusio delle idee illuministiche in tutta l’Europa. Insomma, tutto il quadro è un’esaltazione delle nuove idee rivoluzionarie…