Riflessione del giorno

martedì 8 ottobre ’19

By Patronato S. Vincenzo

October 08, 2019

Aforisma del giorno

La propria impotenza è pericolosa quanto l’altrui prepotenza. (Stanislaw Jerzy Lec)

 

Iniziamo la giornata Pregando (Preghiera)

Padre giusto e misericordioso, che vegli incessantemente sulla tua Chiesa, non abbandonare la vigna che la tua destra ha piantato: continua a coltivarla e ad arricchirla di scelti germogli, perché innestata in Cristo, vera vite, porti frutti abbondanti di vita eterna. Per il nostro Signore Gesù Cristo…Amen

 

REPARATA Martire

La prima testimonianza del culto di S. Reparata risale al IX sec. Il martirio di S. Reparata sarebbe avvenuto a Cesarea di Palestina sotto l’imperatore Decio a causa del suo rifiuto di sacrificare agli idoli: sottoposta a diverse torture fu infine messa a morte con un colpo di clava.

 

La Parola di Dio del giorno (Lc 10,38-42)

Gesù entrò in un villaggio e una donna, di nome Marta, lo accolse nella sua casa. Essa aveva una sorella, di nome Maria, la quale, sedutasi ai piedi di Gesù, ascoltava la sua parola; Marta invece era tutta presa dai molti servizi. Pertanto, fattasi avanti, disse: «Signore, non ti curi che mia sorella mi ha lasciata sola a servire? Dille dunque che mi aiuti». Ma Gesù le rispose: «Marta, Marta, tu ti preoccupi e ti agiti per molte cose, ma una sola è la cosa di cui c’è bisogno. Maria si è scelta la parte migliore, che non le sarà tolta».

 

Intenzione del giorno

Preghiamo per coloro che hanno perduto del tutto o in parte il dono della vista.

 

Don’t forget! Giornata mondiale della Vista

 

“i mille quadri più belli del mondo”

Antonio de Pereda y Salgado nacque a Valladolid nel 1611 da una famiglia di pittori. Dopo una prima formazione presso la bottega del padre, alla sua morte, si trasferì a Madrid, dove entrò a far parte del circolo artistico dell’artista Pedro de la Cuevas. Introdotto presso la corte reale spagnola, ricevette le sue prime commissioni, tra le quali, nel 1634, la prestigiosa commissione “Il soccorso di Genova” per il Palacio del Buen Retiro, in competizione con la Resa di Breda di Velázquez. Pereda eseguì altre opere, specializzandosi in soggetti religiosi e in nature morte. Alla morte del protettore, il pittore Crescenzi, avvenuta nel 1635, l’artista venne espulso dalla corte reale, mantenendo comunque forti rapporti con le istituzioni religiose madrilene, dalle quali continuò a ricevere svariate commissioni. Pereda morì intorno al 1678 nella capitale iberica.

Il quadro rappresenta un gentiluomo del 17° secolo vestito con gli abiti del tempo e addormentato profondamente che sogna un angelo il quale gli mostra il carattere effimero di piaceri, ricchezze, onori e gloria. L’angelo mostra un cartiglio con una scritta riguardo al sole (simbolo del tempo) che fa male, vola rapidamente e uccide. Gli oggetti ammucchiati alla rinfusa sul tavolo conformano una vera e propria natura morta con un’impressionante concentrazione di simboli e allegorie molto complesse, ma che sono caratteristiche delle raffigurazioni del genere “vanitas”: il teschio simbolo della morte, la maschera di teatro che allude all’ipocrisia, i gioielli e i soldi cioè le ricchezze che non possiamo portare nell’altro mondo, il mazzo di carte e le armi che rappresentano il gioco e i piaceri della caccia, l’orologio che scandisce l’inesorabile passare del tempo, la candela spenta che indica l’estinguersi della vita…insomma tanti oggetti con molteplici significati che possiamo collegare fra loro. Il genere della vanitas è tipico del periodo barocco e questo quadro rappresenta magistralmente l’opera di un grande letterato spagnolo del Siglo de Oro: “La vida es sueño” opera in tre atti scritta nel 1635 da Pedro Calderòn de la Barca.

 

 

nell’immagine un dipinto di Faith Ringgold