Riflessione del giorno

martedì 9 settembre ’14

By Patronato S. Vincenzo

September 08, 2014

XXIII Settimana tempo Ordinario

 

 Federico Fariffini – La lettrice

 

S. Pietro Claver

Nato a pochi km da Barcellona nel 1580, Pietro Claver entra nella Compagnia di Gesù. Studia filosofia ed è ordinato sacerdote nel 1616: diventato missionario, presta le sue cure agli schiavi neri, deportati dall’Africa dove a migliaia, quasi tutti giovani invecchiano e muoiono presto per la fatica e i maltrattamenti e l’abbandono se invalidi. Fa il voto di essere «schiavo degli Etiopi» (cioè i neri) e per comprendere i loro problemi impara la lingua dell’Angola. Ammalatosi di peste, sopporta i maltrattamenti del suo infermiere, un nero. Muore a 74 anni.

La Parola di Dio del giorno

Gesù andò sulla montagna e passò la notte in orazione. Quando fu giorno, chiamò a sé i discepoli e ne scelse dodici, ai quali diede il nome di apostoli: Simone, che chiamò anche Pietro, Andrea suo fratello, Giacomo, Giovanni, Filippo, Bartolomeo, Matteo, Tommaso, Giacomo d’Alfeo, Simone soprannominato Zelota, Giuda di Giacomo e Giuda Iscariota, che fu il traditore. (Lc 6,12-19)

Riflessione Per Il Giorno – La spiritualità dei padri del deserto

 

Un fratello interrogò l’anziano: «Che devo fare dei cattivi pensieri che penetrano nel mio cuore?». L’anziano gli rispose: «Fa’ come con il vestito che riponi in una cassapanca e dimentichi là, senza più toglierlo né sbatterlo: sarà perduto, non sarà più di alcuna utilità a nessuno. Ma se tu sbatti il vestito e lo porti costantemente, non si rovinerà ma durerà. Così è per i cattivi pensieri, se tu parli loro e te ne compiaci, essi spingeranno sempre più le loro radici nel tuo cuore, cresceranno e non se ne andranno più. Se, al contrario, non gli parli e se, anziché compiacertene, li hai in odio, periranno e usciranno dal tuo cuore».

Preghiera del giorno

Liberami, o Signore, dalla pigrizia che ho e dalla paura che mi prende, dal comodo compromesso e dal facile disimpegno. Aiutami, o Signore, ad essere come non sono e come vorresti che io fossi. Non importa ciò che muore in me, m’interessa ciò che nasce insieme a te. Aiutami, o Signore, a prendere sul serio il tempo, a rispettare la vita, a conservare l’amore; ho bisogno di te per vivere come tu vuoi. Donami, o Signore, la tua forza per agire, la costanza dell’impegno, la gioia di una fede che cresce, la speranza e l’abbandono fiducioso al tuo amore. ”.

Intenzione del giorno

 

Preghiamo perché i giovani rispondano con generosità e senza paura alla chiamata di Dio a seguirlo

…Don’t forget! Origine dei cognomi bergamaschi

Tra i cognomi legati alla toponomastica –cioè ai luoghi- c’è Ravasio, derivante dalla radice «rav» che identifica un terreno franoso. «È la stessa origine che ha Torre de’ Roveri, che non ha nulla a che vedere con gli alberi ma con le caratteristiche del suolo», specifica il prof. Zanetti. Il cognome Riva fa intuire la vicinanza a un fiume, mentre Agazzi (da «ad gagium»), in modo all’apparenza meno immediato, indica la prossimità a una selva. Il gaggio era il bosco di proprietà del feudatario in cui era proibito entrare. Forse gli Agazzi un tempo erano quelli che cacciavano di frodo.