Riflessione del giorno

Mercoledì 01 febbraio 2023

By patronatoADM

February 01, 2023

 

4 settimana tempo ordinario  

 

Aforisma di S. Giovanni Bosco

Se vuoi farti buono, pratica queste tre cose e tutto andrà bene: allegria, studio, preghiera. È questo il grande programma per vivere felice, e fare molto bene all’anima tua e agli altri.

 

Preghiera del giorno

O Dio, ti preghiamo perché con coraggio i nostri giovani prendano in mano la loro vita, mirino alle cose più belle e più profonde e conservino un cuore libero. Accompagnati da guide sagge e generose, aiutali a rispondere alla chiamata che Tu rivolgi a ciascuno, per realizzare il suo progetto di vita e raggiungere la felicità. Per Cristo Nostro Signore. Amen

 

Santo del giorno

 

Parola di dio del giorno Marco 6,1-6

In quel tempo, Gesù venne nella sua patria e i suoi discepoli lo seguirono. Giunto il sabato, si mise a insegnare nella sinagoga. E molti, ascoltando, rimanevano stupiti e dicevano: «Da dove gli vengono queste cose? E che sapienza è quella che gli è stata data? E i prodigi come quelli compiuti dalle sue mani? Non è costui il falegname, il figlio di Maria, il fratello di Giacomo, di Ioses, di Giuda e di Simone?

E le sue sorelle, non stanno qui da noi?». Ed era per loro motivo di scandalo. Ma Gesù disse loro: «Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria, tra i suoi parenti e in casa sua». E lì non poteva compiere nessun prodigio, ma solo impose le mani a pochi malati e li guarì. E si meravigliava della loro incredulità. Gesù percorreva i villaggi d’intorno, insegnando.»

 

Riflessione di don Arturo Bellini su don Bepo

“Nel nome del Signore ricomincio”: è l’impegno messo a scritto da don Bepo nelle prime pagine del diario, che va dal 1952 al 1966. “Nel nome del Signore ricomincio”: è il proposito che ricorre nella vita di ogni cristiano. Le sfide che ci attendono nei tornanti della vita non sono né poche né piccole e ogni volta occorre ripartire, anzi rinascere a vita nuova. 

La rinascita poi –lo sappiamo- è un fatto di cuore, ma insieme di mente e quindi anche di azione. Di cuore, innanzi tutto. È nel cuore e dal cuore che si rinasce: perché non si rinasce mai da sé, ma da altri. Per chi ha fede: da Dio che ci ama e si fida noi. Ma non basta rinascere nel cuore, attingendovi il soffio della speranza e della vita nuova. Bisogna insieme rinascere nella mente cioè chiudere i conti con il lievito vecchio e per affrontare il coraggio di pensare il nuovo secondo Cristo.

Ogni ricominciamento è solo illusorio se non si accompagna alla scelta di riprendere in mano la vita e di scegliere, sui passi di Gesù e come Gesù, di anteporre a tutto l’amore e la volontà i di Dio Padre, di privilegiare l’altro al posto dell’io, la prossimità invece della competizione, la fiducia invece del sospetto, la parola edificante invece della maldicenza, i beni comuni invece dell’accaparramento di pochi, la forza della speranza invece che il contagio della depressione.

 

Intenzione di preghiera

Perché impariamo ogni giorno a ricominciare la nostra vita come se fosse il nostro primo giorno e a viverla con impegno e responsabilità come se fosse l’ultimo.

 

Don’t Forget! Storia dei martiri cristiani

Martiri Vietnam 3.a parte

SANTO MARTIRE ANDREA DŨNG LẠC

TRAN AN DUNG nasce a Bac Ninh nel 1795 in una famiglia così povera che fu costretta ad affidarlo alle cure di un catechista cattolico. Cresciuto nella fede, quindi, e battezzato con il nome di Andrea, il futuro martire viene ordinato sacerdote nel 1823. Viceparroco a Dong-Chuoi, si fa notare per lo stile semplice, per l’attiva assistenza ai poveri e per la sua sobrietà in ogni cosa.

Nel 1833 aveva appena terminato di celebrare l’Eucaristia quando le guardie imperiali lo arrestarono la prima volta. Riscattato dietro il pagamento di una somma di denaro raccolta dai fedeli, decise di cambiare il nome da Dung a Lac per dare meno nell’occhio e si avventurò nelle province più pericolose di Hanoi e Nam-Dihn per evangelizzare. Alla fine del 1839 Andrea fu arrestato per la terza volta col confratello Pietro.

Capì allora che la sua vocazione era il martirio: il Signore voleva che bagnasse quella terra martoriata con il suo sangue, così chiese al suo vescovo di non pagare per la sua liberazione. Durante il trasferimento al carcere di Hanoi furono molti i fedeli che accorsero a piangere e lui li rincuorava, ricordando loro di continuare a vivere secondo gli insegnamenti della Chiesa.