Settimana Santa
Ugo di Grenoble
nato nel 1053 nel Delfinato, morì a Grenoble il 1° aprile 1132. Nato da nobile famiglia, fu educato dalla madre a una vita di elemosina, preghiera e digiuno. A soli 27 anni era già vescovo di Grenoble. Per tutta la vita conciliò con abnegazione l’attrazione verso la vita eremitica e il cenobio e la fedeltà al servizio episcopale, che svolse con grande ardore, secondo lo spirito di riforma della Chiesa sotto il papato di Gregorio VII.
La Parola di Dio del giorno (Matteo 26,14-25)
In quel tempo, Giuda Iscariota, andò dai sommi sacerdoti e disse: «Quanto mi volete dare perché io ve lo consegni?». E quelli gli fissarono trenta monete d’argento. Da quel momento cercava l’occasione propizia per consegnarlo. Il primo giorno degli Azzimi, i discepoli si avvicinarono a Gesù e gli dissero: «Dove vuoi che ti prepariamo, per mangiare la Pasqua?». Ed egli rispose: «Andate in città, da un tale, e ditegli: Il Maestro ti manda a dire: Il mio tempo è vicino; farò la Pasqua da te con i miei discepoli». I discepoli fecero come aveva loro ordinato Gesù, e prepararono la Pasqua. Venuta la sera, si mise a mensa con i Dodici. Mentre mangiavano disse: «In verità io vi dico, uno di voi mi tradirà». Ed essi, addolorati profondamente, incominciarono ciascuno a domandargli: «Sono forse io, Signore?». Ed egli rispose: «Colui che ha intinto con me la mano nel piatto, quello mi tradirà. Il Figlio dell’uomo se ne va, come è scritto di lui, ma guai a colui dal quale il Figlio dell’uomo viene tradito; sarebbe meglio per quell’uomo se non fosse mai nato!». Giuda, il traditore, disse: «Rabbì, sono forse io?». Gli rispose: «Tu l’hai detto».
Riflessione Per Il Giorno
Mi è capitato di pensare a Giuda. Venti secoli di arte e letteratura cristiana si sono interrogati al suo riguardo. Indubbiamente il peccato di Giuda è il suo grande tradimento. Ma forse i Vangeli, più in profondità, ci dicono anche qualcosa d’altro, qualcosa peraltro di più vicino a me ed al mio peccato. Anche Pietro ha tradito Gesù. Ma lo chiamiamo santo, forse proprio perché ha pianto amaramente e non ha disperato. Giuda invece ha disperato del perdono. E si è suicidato, non dando a sé stesso né a Dio nessuna altra possibilità. Allora forse il più grave peccato di Giuda, non è l’essere caduto, ma non aver creduto che veniva data, anche a lui, la possibilità di rialzarsi. Fammi sempre sentire, Signore, che non c’è fallimento mio che tu non possa gestire.
Preghiera del giorno (Preghiera di Quaresima)
Oggi Ti ho incontrato, Signore, ma ho cambiato strada, perché avevo fretta. Ho sentito che avevi bisogno, ma mi sono voltato dall’altra parte, per paura. Ho visto i Tuoi occhi tristi, ma ho deviato lo sguardo, per pigrizia. Ogni giorno Ti tradiamo, Signore. E Tu soffri per noi. Ti preghiamo: perdonaci, e rendi i nostri cuori capaci di sfruttare le infinite “seconde possibilità” che ci offri nel tuo immenso Amore. Affinché sappiamo amarTi ed esserTi amici cominciando ad amare il fratello accanto a noi.
Intenzione del giorno
Preghiamo per per tanti nostri fratelli e sorelle che in ogni parte del mondo, a causa della loro fede in Cristo soffrono violenza, soprusi, terrore e morte…
Don’t forget! …Ricorda
I motivi per cui la Chiesa ci esorta a contemplare la sofferenza di Gesù sono tre.
1°– noi siamo inclini a fuggire la sofferenza: contemplando la sofferenza di Gesù accettiamo di essere deboli e mortali, il che ci libera dal timore profondo di non poter essere uguali a Dio e dalle sofferenze sostitutive che non ci aiutano interiormente. 2°– la Chiesa ci mette di fronte alla Passione di Cristo perché in essa possiamo ritrovarci. Ripercorrendo la sua Via crucis scopriamo che sono le stazioni della nostra stessa vita. 3°– la Chiesa ci induce a celebrare la Passione di Cristo per mostrarci che nella sofferenza non siamo soli, bensì in compagnia di Cristo. Il dolore ci lega a lui.