Riflessione del giorno

mercoledì 1 luglio ’15

By Patronato S. Vincenzo

June 30, 2015

 

 

Iniziamo la giornata pregando

Signore Gesù, ti lodo e ti benedico perchè hai offerto Te stesso al Padre per salvare tutta l’umanità. Io ti appartengo perché tu mi hai riscattato dalla morte e mi hai unito a Te. Lode a Te perchè hai versato il tuo Sangue prezioso, il Sangue della Nuova Alleanza, il Sangue che dà la vita

OGGI SI RICORDA IL PREZIOSISSIMO SANGUE DI GESU’

Il sangue versato da Gesù per l’umanità fu oggetto di culto sin dai primi secoli dell’era cristiana, ma la devozione si accrebbe dall’XI sec. ed è legata alla devozione eucaristica. La festa iniziò a essere celebrata in diverse località e venne introdotta a Roma nel 1849; papa Pio X fissò  la data del 1º luglio.

Si ricordano anche il BEATO ANTONIO ROSMINI (Rovereto 1797 – Stresa, 1 luglio 1855) S. ARONNE e S. ESTER

Ascoltiamo la Parola di Dio del giorno (Mt 8,28-34)

In quel tempo, essendo Gesù giunto all’altra riva del mare di Tiberiade, nel paese dei Gadarèni, due indemoniati, uscendo dai sepolcri, gli vennero incontro; erano tanto furiosi che nessuno poteva più passare per quella strada. Cominciarono a gridare: «Che cosa abbiamo noi in comune con te, Figlio di Dio? Sei venuto qui prima del tempo a tormentarci?». A qualche distanza da loro c’era una numerosa mandria di porci a pascolare; e i demòni presero a scongiurarlo dicendo: «Se ci scacci, mandaci in quella mandria». Egli disse loro: «Andate!». Ed essi, usciti dai corpi degli uomini, entrarono in quelli dei porci: ed ecco tutta la mandria si precipitò dal dirupo nel mare e perì nei flutti. I mandriani allora fuggirono ed entrati in città raccontarono ogni cosa e il fatto degli indemoniati. Tutta la città allora uscì incontro a Gesù e, vistolo, lo pregarono che si allontanasse dal loro territorio

Riflessione Per Il Giorno (card. Ratzinger, 18 maggio 1985)

Riguardo ai grandi e fedeli maestri, da Mohler a Newman a Scheeben, da Rosmini a Guardini, o nel nostro tempo de Lubac, Congar, Balthasar – quanto attuale è la loro parola! In loro diventa chiaro come il pluralismo nasca dal fatto che uno non vuole nient’altro che la verità. Per volerla davvero, non fa di se stesso il criterio unico e ultimo, ma accetta il giudizio più grande, dato nella fede della Chiesa, come voce e via della verità. La grande teologia francese o tedesca per es. non è nata per il fatto che si voleva fare qualcosa di francese o tedesco, ma perché si voleva cercare nient’altro che la verità ed esprimerla il più adeguatamente possibile. Così questa teologia è diventata tanto francese quanto universale. Ciò vale sempre. Abbiamo veramente raggiunto la meta più importante se siamo giunti più vicino alla verità.  E solo il pluralismo, che è rivolto all’unità, è veramente grande.»

Intenzione del giorno

Preghiamo per le vittime degli attentati terroristici di questi giorni

Don’t forget! …Ricorda! – 82° quadro della serie: i 1000 quadri più belli del mondo

 

Nella cappella privata del palazzo fatto costruire dalla famiglia Medici a Firenze fu chiamato a lavorare Benozzo di Lese di Sandro detto Benozzo Gozzoli, nato a Scandicci nel  1420 ca e morto a Pistoia nel 1497. Allievo del Beato Angelico, fu chiamato a lavorare sia a Roma che in Umbria e nel Lazio: nel 1459 fece ritorno a Firenze dove sposò la figlia di un mercante di tessuti, da cui avrà nove figli; nel luglio dello stesso anno iniziò il completamento della Cappella dei Magi nel Palazzo dei Medici con il fiabesco Viaggio dei Magi, su commissione di Piero de’ Medici. Nell’opera di Gozzoli si fondono arte, storia e celebrazione pubblica: nel corteo cavalleresco, tra i seguaci dei Magi, sono stati infatti ritratti vari personaggi della famiglia Medici, sulla parete a destra dell’altare, a cavallo: Cosimo il Vecchio, committente dell’opera, il figlio Piero e i nipoti Giuliano e Lorenzo. Proprio nel giovane sul cavallo bianco che guida il corteo si riconosce Lorenzo che diverrà noto come “il Magnifico”.

Sono rappresentati anche collaboratori ed alleati (banchieri e sostenitori politici) secondo l’usanza del tempo, come Sigismondo Malatesta, signore di Rimini e Galeazzo Sforza, signore di Milano. Tra i tanti, anche lo stesso Benezzo Gozzoli, con lo sguardo rivolto all’osservatore. Per la composizione che è molto complessa, sembra che il pittore si sia ispirato ai tornei cavallereschi che si tenevano a Firenze nel XV sec: infatti, l’intero corteo è suddiviso in tre drappelli distinti (di 12 persone ciascuno), caratterizzati da un colore dominante:  bianco per il Re Magio giovane;  verde per quello d’età virile;  rosso per il più anziano. La scena è ambientata in un paesaggio dal gusto tardogotico, ricco di dettagli cortesi come castelli, scene di caccia e piante fantastiche, ispirato probabilmente agli arazzi fiamminghi, in stile apparentemente tardo gotico, ma che respira già le novità del rinascimento. La cappella di Palazzo Medici è infatti uno degli ambienti più suggestivi del Rinascimento fiorentino, un piccolo gioiello assolutamente affascinante.