1 settimana di Quaresima
Aforisma di Papa Francesco
La Quaresima è un’ascesa verso Dio e una discesa umile dentro di noi e verso gli altri.
Preghiera del giorno
Volgi il tuo sguardo, o Signore, a questa tua famiglia, e fa’ che, superando con la penitenza ogni forma di egoismo, risplenda ai tuoi occhi per il desiderio di te. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.
Santo del giorno
Parola di Dio del giorno Luca 11,29-32
In quel tempo, mentre le folle si accalcavano, Gesù cominciò a dire: «Questa generazione è una generazione malvagia; essa cerca un segno, ma non le sarà dato alcun segno, se non il segno di Giona. Poiché, come Giona fu un segno per quelli di Ninive, così anche il Figlio dell’uomo lo sarà per questa generazione.
Nel giorno del giudizio, la regina del Sud si alzerà contro gli uomini di questa generazione e li condannerà, perché ella venne dagli estremi confini della terra per ascoltare la sapienza di Salomone. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Salomone.
Nel giorno del giudizio, gli abitanti di Nìnive si alzeranno contro questa generazione e la condanneranno, perché essi alla predicazione di Giona si convertirono. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Giona».».
Riflessione Come combattere il demonio secondo San Charbel
Impara dall’aquila: L’aquila non combatte il serpente a terra. Cambia il luogo della battaglia, lo solleva in cielo e poi libera il serpente dall’aria. Il serpente non ha potere o equilibrio nell’aria.
È inutile e molto debole, a differenza della terra, dove è forte, astuta e mortale. Quindi, nella tua battaglia, sali al mondo spirituale, prega Dio, e quando sarai nel mondo spirituale, Dio combatterà per te! Non combattere il nemico nella sua zona di comfort con le armi dell’odio, della parsimonia e della mancanza di rispetto…
Cambia il campo di battaglia come un’aquila e lascia che Dio si prenda cura delle tue preghiere sincere e dell’umiltà. Ti assicurerai la vittoria.
Intenzione di preghiera
Per le vittime dell’ennesimo naufragio nel Mediterraneo, perché accolga i morti nel suo regno e i responsabili delle nazioni provvedano a far sì che non si ripetano più drammi così dolorosi.
Don’t Forget! Storia dei martiri cristiani (2.a parte)
Primi missionari cattolici a giungere nel Siam furono i domenicani portoghesi, nel 1567. A loro seguirono i sacerdoti della Società Missioni Estere di Parigi, ai quali fu affidata la guida del Vicariato Apostolico del Siam, con sede ad Ayutthaya, antica capitale.
Alla fine del XVIII secolo il re del Siam, Rama I, favorì l’arrivo dei commercianti portoghesi, che incontrarono i cattolici cambogiani, esuli in quel territorio. Negli anni successivi, fu l’unica nazione asiatica a non essere diventata colonia di uno Stato europeo.
Nel 1939 i militari nazionalisti cambiarono il nome del Paese da Siam a Thailandia, ovvero «Terra degli uomini liberi». All’epoca i fedeli cattolici erano circa 700. Di fatto, la religione di maggioranza era quella buddista, che era considerata parte dell’identità nazionale.
Martiri cristiani della Thailandia
Allo scatenarsi della persecuzione contro i cristiani fu attirato con inganno vicino al fiume Tum Nok e ucciso a colpi d’arma da fuoco, il 16-12-1940, da un gendarme. Fu il primo thailandese a spargere il sangue per aver testimoniato la fede in Cristo. Dieci giorni dopo fu la volta delle religiose Agnese Phila e Lucia Khambang e delle loro 4 compagne, Agata Phutta (cuoca del convento e nubile), Cecilia Butsi, Viviana Hampai e Maria Phon (le ultime tre adolescenti), fucilate nel cimitero del villaggio di Song Khon per essersi rifiutate di rinnegare la fede cristiana.
Il 1°-9-1988, Giovanni Paolo II promulgò il decreto con cui Filippo, Agnese e compagne venivano riconosciuti martiri. Lo stesso Pontefice li beatificò il 22-10-1989. I loro resti mortali sono venerati presso il Santuario di Nostra Signora dei Martiri della Thailandia a Song Khon. Alcuni anni dopo il martirio dei sette di Song Khon, fu arrestato padre Nicola Bunkerd Kitbamrung, morto il 12-01-1944 in carcere, dove aveva contratto la tubercolosi. Fu beatificato a Roma il 5-3-2000 da Giovanni Paolo II, come primo prete martire di nazionalità thailandese.