Riflessione del giorno

mercoledì 10 giugno ’20

By Patronato S. Vincenzo

June 09, 2020

 

 

 

nell’immagine una fotografia dal Cimitero monumentale di Milano tra storia, leggende e simboli

 

 

 

X Settimana del Tempo Ordinario

Proverbio del giorno

«La mano occupata non chiede la carità (Armenia)»

 

Iniziamo la giornata pregando

“O Padre, che hai mandato il tuo Figlio a liberarci dalla schiavitù di satana, sostienici con le armi della fede, perché nel combattimento quotidiano contro il maligno partecipiamo alla vittoria pasquale del Cristo. Egli è Dio e vive e regna nei secoli dei secoli. Amen”.

 

Pantaleone

nacque nel III sec a Nicomedia, attuale Turchia. Diventa medico e per la sua adesione alla fede cristiana sarà perseguitato dall’imperatore di Costantinopoli Galerio. Condannato a morte nel 305 subì un martirio atroce che terminò con la decapitazione. E’ patrono dei medici.

 

La Parola di Dio del giorno (Matteo 5,17-19)

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Non crediate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non sono venuto ad abolire, ma a dare pieno compimento. In verità io vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, non passerà un solo iota o un solo trattino della Legge, senza che tutto sia avvenuto. Chi dunque trasgredirà uno solo di questi minimi precetti e insegnerà agli altri a fare altrettanto, sarà considerato minimo nel regno dei cieli. Chi invece li osserverà e li insegnerà, sarà considerato grande nel regno dei cieli».

 

La Riflessione del Giorno (don Arturo Bellini)

Un giorno, S. Agostino, mentre in riva al mare meditava sul mistero dell’immensità di Dio, vide un bambino, intento con una conchiglia a versare l’acqua del mare in una buca, scavata nella sabbia. Incuriosito domandò al piccolo: «Che cosa stai facendo?». Con il candore dei bambini gli rispose: «Voglio travasare il mare in questa buca». «Travasare il mare in una buca? Ma è impossibile!». Allora il bambino si alzò e, serio, guardò dritto Agostino negli occhi: «Anche a te è impossibile penetrare l’immensità di Dio». Poi sparì, lasciando Agostino senza parole. L’uomo di Dio capì che la visione era destinata a lui, che pensava di contenere l’immenso mare di Dio nella piccola nave dei suoi pensieri. Si tratta di un apologo… ma è istruttivo anche per noi, se pensiamo di impacchettare Dio nei nostri schemi mentali. Ci basti pensare che, in ogni tempo, siamo nell’abbraccio di Dio, che genera germogli di risurrezione, anche là dove gli occhi vedono dolore e morte. Noi lo abbiamo visto e lo testimoniamo.

 

Intenzione del giorno

Preghiamo perché non dimentichiamo mai di far parte della famiglia di Dio.

 

 

IL RICORDO E IL RINGRAZIAMENTO

Padre di tre figli, Paolo, Alessandro e Andrea, Carlo Zavaritt è nato il 23 febbraio 1940. Laureato a Pavia nel 1966, pediatra e neuropsichiatra appassionato e disponibile, era sempre pronto a offrire prestazioni di alto livello per tutelare la salute dei piccoli e supportare i loro genitori. Contraddistinto da simpatia contagiosa accoglieva piccoli e grandi col sorriso e aveva per tutti una parola buona. Era nipote di Giulio Zavaritt (imprenditore discendente della famiglia svizzera e valdese che un secolo prima si era stabilita in Bergamasca), e figlio di Carla, scomparsa 11 anni fa. Lo storico Marco Venier dice di lui: «Carlo era uno che metteva entusiasmo in tutto, brillante nell’oratoria, spigliato e con la battuta sempre pronta». Molto legato alla città, non mancò di dedicarsi all’impegno politico prima con la giunta Galizzi nel 1990-95 e con il sindaco Bruni nel 2004. Negli ultimi anni, dopo lo tsunami nel Sudest asiatico, ha contribuito alla nascita di due orfanatrofi nello Sri Lanka, iniziativa alla quale era particolarmente legato e che aveva preso con molta passione con la moglie, Fanny Honegger. Affermato professionista e molto dedito al suo lavoro, era persona generosa, intellettualmente onesto e di principi rigorosi, uomo di un grande cuore, che lascia a tutti la testimonianza di uno stile di vita esemplare.