Riflessione del giorno

mercoledì 10 settembre ’14

By Patronato S. Vincenzo

September 09, 2014

XXIII Settimana tempo Ordinario

 

S. NICOLA DA TOLENTINO

Nato nel 1245,  a 14 anni entrò fra gli eremitani di sant’Agostino di Castel Sant’Angelo come oblato e nel 1274 fu ordinato sacerdote. Era un asceta che diffondeva sorriso, un penitente che metteva allegria: veniva da 8-10 ore di preghiera e digiuno a pane e acqua, ma aveva parole che spargevano sorriso. Molti venivano da lontano a confessargli ogni sorta di misfatti, e andavano via arricchiti dalla sua fiducia gioiosa. Sempre accompagnato da voci di miracoli, nel 1275 si stabilì a Tolentino dove resterà fino alla morte il 10 settembre 1305

La Parola di Dio del giorno – Luca 6,20-26.

In quel tempo Gesù diceva: «Beati voi poveri, perché vostro è il regno di Dio. Beati voi che ora avete fame, perché sarete saziati. Beati voi che ora piangete, perché riderete. Beati voi quando gli uomini vi odieranno e quando vi metteranno al bando e v’insulteranno e respingeranno il vostro nome come scellerato, a causa del Figlio dell’uomo. Rallegratevi in quel giorno ed esultate, perché, ecco, la vostra ricompensa è grande nei cieli. Allo stesso modo infatti facevano i loro padri con i profeti. Ma guai a voi, ricchi, perché avete gia la vostra consolazione. Guai a voi che ora siete sazi, perché avrete fame. Guai a voi che ora ridete, perché sarete afflitti e piangerete. Guai quando tutti gli uomini diranno bene di voi. Allo stesso modo infatti facevano i loro padri con i falsi profeti.»

Il quadro del Giorno – 27° quadro della serie: i 1000 quadri più belli del mondo

 Guidoriccio da Fogliano. Simone Martini – Affresco: 340 × 968 cm – 1330 – siena

Guidoriccio da Fogliano all’assedio di Montemassi è un grande affresco collocato nella Sala del Mappamondo del Palazzo Pubblico di Siena. È attribuito per tradizione a Simone Martini, anche se una controversia iniziata nel 1977 e il recente ritrovamento di disegni preparatori farebbero pensare a un rifacimento del Quattrocento. Comunque sia, si tratta di un opera maestra che mostra il comandante delle truppe senesi, Guido Ricci o Guidoriccio da Fogliano, a cavallo, di profilo, che va all’assalto del Castello di Montemassi in Maremma nel 1328 come ricorda l’iscrizione della cornice: ANNO DOMINI MCCCXXVIII. Sullo sfondo, un paesaggio piuttosto realistico con montagne, un accampamento e le località teatro dei fatti. Guido Ricci (1290- 1352) era un capitano di ventura, vicario imperiale per Reggio Emilia, podestà di Padova, Verona e più volte capitano di guerra per il comune di Siena.

Nel dipinto il cavaliere incede vittorioso nella brulla campagna di Montemassi, avvolto in un mantello ricamato con le insegne araldiche della sua famiglia (una serie di losanghe da cui si dipartono foglie di vite stilizzate su fondo oro), visibili anche sulla gualdrappa del cavallo. Alle spalle del capitano vi è un “ battifolle” una fortificazione fatta di legname, indispensabile negli assedi. Dal battifolle spunta un “trabocco”(una specie di catapulta fatta con fasci di pali flessibili) su cui gli assalitori caricavano delle grandi pietre che catapultavano verso gli assediati; sulla destra l’accampamento dell’esercito senese riconoscibile dalle insegne. La composizione intende celebrare, con astrazione umanistica, non più l’essere divino ma l’uomo, nella figura di Guidoriccio da Fogliano, eroe solitario. In un paesaggio bigio, spoglio delle cose naturali, irto di castelli e torri con bandiere sventolanti e lunghi steccati, sguarnite montagne e un tetro accampamento nella vallata, il protagonista, è semplicemente raffigurato, ma la sua figura solitaria, è presentata dall’artista come vera e propria apparizione, inserita in un ampio ambiente ideale dominato dalla sua superiorità. L’opera è considerata una delle più significative dell’epoca, tanto da costituire forse la più effigiata e riprodotta in riviste o testi specializzati, dopo la Monna Lisa di Leonardo o le Madonne di Raffaello.

Preghiera del giorno  – Louis Evely

”Signore, so che Tu sei in me, ma io non mi sento più abitato da Te. Sono diventato sterile, non irradio più la Tua luce, sono come uno scoglio isolato che nessuna onda sfiora ancora. Quando mi lascerò di nuovo commuovere da Te, impressionare da Te, invadere da Te? Quando ritornerò al Tuo porto? Quando ritroverò la pace della Tua presenza? Quando tornerò ad essere un vivente animato dal meglio di Te? Oh, Signore vieni, che io ritrovi la mia anima…Amen

…Don’t forget!  – Stati del mondo: 7° Argentina

Argentina: repubblica federale del Sud America. Il territorio è diviso in 23 province e una città autonoma, Buenos Aires, capitale della nazione e sede del governo federale, dov’è concentrato 1/3 della popolazione del paese di 40 milioni di abitanti. Con 2.780.400 km², è il più esteso paese di lingua spagnola nel mondo, l’ottavo del mondo. Il territorio occupa gran parte del Cono Sud sudamericano; confina con Bolivia, Paraguay, Brasile, Uruguay, Cile e i 2 oceani, Atltantico e Pacifico. Indipendente dalla Spagna dal 1816, è una repubblica presidenziale federale; presidente è Cristina Fernández de Kirchner. La moneta è il peso argentino e il Pil pro capite è di 15.500 $ che la colloca al 41° posto nel mondo. Dopo la devastante crisi del 2001, è di nuovo a rischio default. L’Argentina ha alcune delle vette più alte delle Ande (Aconcagua 6962 m) e tra i più spettacolari paesaggi naturali della terra. Quasi la metà della popolazione è discendente da Italiani qui emigrati nel secolo scorso