Iniziamo la Giornata Pregando (per chiedere la carità)
Signore, fammi amico di tutti, fa’ che ispiri fiducia a chi soffre, a chi cerca luce lontano da Te, a chi vuol cominciare e non sa come, confidarsi e non se ne sente capace. Signore aiutami a non passare accanto a nessuno col volto indifferente, il cuore chiuso, il passo affrettato; fa’ che mi accorga di chi è preoccupato e si sente isolato. Signore, fammi andare incontro ai cuori, liberami dall’egoismo perchè Ti possa servire, Ti possa amare, Ti possa ascoltare in ogni fratello che incontrerò.
Martino di Tours Vescovo
Nato in Pannonia (Ungheria) da pagani, è istruito sulla dottrina cristiana ma non battezzato. Si arruola, giovanissimo, nella cavalleria imperiale, prestando servizio in Gallia. È in quest’epoca che si colloca l’episodio di lui a cavallo, che con la spada taglia in due il mantello militare, per difendere un mendicante dal freddo. Battezzato, dopo alcuni viaggi Martino torna in Gallia, dove è ordinato prete da Ilario. Nel 361 fonda a Ligugé una comunità di asceti, che è considerata il primo monastero databile in Europa. Nel 371 viene eletto vescovo di Tours. Si impegna a fondo per la cristianizzazione delle campagne. Muore a Candes nel 397
La Parola di Dio del giorno Luca 17,11-19
Durante il viaggio verso Gerusalemme, Gesù attraversò la Samaria e la Galilea. Entrando in un villaggio, gli vennero incontro dieci lebbrosi i quali, fermatisi a distanza, alzarono la voce, dicendo: «Gesù maestro, abbi pietà di noi!». Appena li vide, Gesù disse: «Andate a presentarvi ai sacerdoti». E mentre essi andavano, furono sanati. Uno di loro, vedendosi guarito, tornò indietro lodando Dio a gran voce; e si gettò ai piedi di Gesù per ringraziarlo. Era un Samaritano. Ma Gesù osservò: «Non sono stati guariti tutti e dieci? E gli altri nove dove sono? Non si è trovato chi tornasse a render gloria a Dio, all’infuori di questo straniero?». E gli disse: «Alzati e va’; la tua fede ti ha salvato!».
Riflessione del giorno (dai Promessi Sposi cap XXIV)
Il sarto dopo aver sentito la predica del cardinale torna a casa e la ripete a suo modo.
“(Il cardinale) ha fatto proprio vedere che, benché ci sia la carestia, bisogna ringraziare il Signore, ed essere contenti: far quel che si può, industriarsi, aiutarsi, e poi esser contenti. Perché la disgrazia non è il patire e l’esser poveri; la disgrazia è il far del male. E non son belle parole; perché si sa che anche lui vive da pover’uomo, e si leva il pane di bocca per darlo agli affamati; quando potrebbe far vita scelta, meglio di chi si sia. Ah! Allora un uomo dà soddisfazione a sentirlo discorrere; non come tant’altri, fate quello che vi dico, e non fate quel che fo. E poi ha fatto proprio vedere che anche coloro che non sono signori, se hanno più del necessario, sono obbligati di farne parte a chi patisce”. Qui interruppe il discorso da se, come sorpreso da un pensiero. Stette un momento; poi mise insieme un piatto delle vivande ch’eran sulla tavola, e aggiuntovi il pane, mise il piatto in un tovagliolo, e preso per le quattro cocche, disse alla sua bambinetta maggiore: “piglia qui”. Le diede nell’altra mano un fiaschetto di vino, e soggiunse: “va’ qui da Maria vedova; lasciale questa roba, e dille che è per stare un po’ allegra co’ suoi bambini. Ma con buona maniera, vè; che non paia che tu le faccia l’elemosina. E non dir niente, se incontri qualcheduno; e guarda di non rompere”.
Intenzione del giorno
Preghiamo per la Caritas diocesana e per la sua meritoria opera a favore degli ultimi e dei poveri