Riflessione del giorno

Mercoledì 11 ottobre 2023

By patronatoADM

October 10, 2023

 

XXVII Settimana Tempo Ordinario

 

Accadde l’11 – ottobre …

1492 – La costa americana è avvistata per la prima volta dalla flotta di Cristoforo Colombo

1796 – A Milano è costituita la Legione Lombarda, primo reparto militare a usare il tricolore italiano come stendardo militare.

1899 – In Sudafrica scoppia, fra Impero britannico e boeri, la seconda guerra boera.

1962 – Papa Giovanni XXIII indice un concilio ecumenico della Chiesa cattolica a 92 anni dall’ultimo

1968 – La NASA lancia l’Apollo 7, la prima missione Apollo con uomini a bordo.

 

Aforisma di Papa Giovanni XXIII

Guardarsi negli occhi senza sfidarsi; avvicinarsi gli uni gli altri senza incutere paura; aiutarsi a vicenda senza compromessi; cercare il dialogo tenendo presente la differenza tra errore ed errante.

 

Preghiera di Papa Giovanni XXIII

O Salvatore di tutte le genti, o Gesù che hai riconciliato i peccatori col Padre, effondi i tuoi doni su tutti i membri dell’umana famiglia, affinché la tua luce distacchi dalle menti le tenebre dell’errore: purifichi le intimità dei cuori; rischiari per ciascuno il tragitto della propria vocazione e susciti nel mondo intero ardori ed imprese di carità, di giustizia, di amore e di pace. Amen.

 

Santo del giorno

 

Parola di Dio del giorno Luca 11,1-4

Gesù si trovava in un luogo a pregare; quando ebbe finito, uno dei suoi discepoli gli disse: «Signore, insegnaci a pregare, come anche Giovanni ha insegnato ai suoi discepoli». Egli disse loro: «Quando pregate, dite: Padre, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno; dacci ogni giorno il nostro pane quotidiano, e perdona a noi i nostri peccati, anche noi infatti perdoniamo a ogni nostro debitore, e non abbandonarci alla tentazione».

 

Riflessione il decalogo di Papa Giovanni

  1. Solo per oggi cercherò di vivere alla giornata, senza voler risolvere il problema della mia vita tutto in una volta.
  2. Solo per oggi avrò cura del mio aspetto: vestirò con sobrietà; non alzerò la voce; sarò cortese nei modi; non criticherò nessuno; non pretenderò di migliorare o disciplinare altri che me stesso.
  3. Solo per oggi sarò felice nella certezza che sono stato creato per essere felice non solo nell’altro mondo, ma anche in questo.
  4. Solo per oggi mi adatterò alle circostanze senza pretendere che le circostanze si adattino a me.
  5. Solo per oggi dedicherò qualche minuto del mio tempo a una lettura buona, ricordando che, come il cibo è necessario alla vita del corpo, così la buona lettura è necessaria alla vita dell’anima.
  6. Solo per oggi compirò una buona azione e non lo dirò a nessuno.
  7. Solo per oggi farò una cosa che non desidero fare e se mi sentirò offeso nei miei sentimenti, farò in modo che nessuno se ne accorga.
  8. Solo per oggi mi farò un programma: forse non lo seguirò a puntino, ma lo farò. E mi guarderò da due malanni: la fretta e l’indecisione.
  9. Solo per oggi crederò fermamente, nonostante le apparenze contrarie, che la buona Provvidenza di Dio si occupa di me come se nessun altro esistesse al mondo.
  10. Solo per oggi non avrò timori.

In modo particolare non avrò paura di godere di ciò che è bello e di credere alla bontà. Posso ben fare, per dodici ore, ciò che mi sgomenterebbe se pensassi di doverlo fare per tutta la vita. «Basta a ciascun giorno il suo affanno» (Mt. 6,34)

 

Intenzione di preghiera

Preghiamo perché la pericolosissima situazione che si è creata in Israele non degeneri più di quanto è successo finora.

 

Don’t forget! MARTIRI CRISTIANI CAMBOGIANI VITTIME DEI KHMER ROSSI (3.a parte)

La piccola comunità cattolica cambogiana (30.000 fedeli in tutto, su 15 milioni di abitanti con vicariato apostolico a Phnom Penh e due prefetture apostoliche a Battambang e Kompong-Cham) negli anni bui del regime non subì una «persecuzione mirata», ma condivise la triste sorte del popolo cambogiano.

Alcuni preti, pur potendo espatriare, scelsero di restare, come il missionario francese PIERRE RAPIN, che nel 1972 decise di rimanere e poco dopo venne ucciso. Stessa sorte per il vescovo cambogiano JOSEPH CHHMAR SALAS. Nel 1975 Salas era in Francia per studi, ma fu richiamato dal vescovo di Phnom Penh Yves Ramousse, perché rientrasse.

Dato l’ingresso dei khmer rossi, infatti, si temeva l’espulsione degli stranieri ed era necessario ordinare un vescovo cambogiano, per non lasciare la Chiesa senza pastori. Salas tornò e fu ordinato vescovo in fretta e furia, 3 giorni prima che le milizie di Pol Pot prendessero la capitale. Ma la sua fine era purtroppo segnata: deportato con pochi familiari, fu privato di tutto e lasciato morire di stenti in una pagoda dove celebrò le ultime Messe in segreto.

Per miracolo, la croce pettorale, conservata dalla madre in un pollaio, è stata poi riconsegnata al vescovo Emile Detombes e passata al successore, Olivier Schmitthaeusler che a tutt’oggi la indossa. Proprio il vescovo Schmitthaeusler, della congregazione Missioni estere di Parigi (Mep), che annovera diversi suoi membri uccisi negli anni del regime, ha presieduto la celebrazione della memoria dei martiri, all’inizio di maggio 2015 a Tangkok.

Questa commemorazione è organizzata annualmente, ma nel 2015 è stata accompagnata dalla solenne apertura del processo diocesano di beatificazione dei 35 cristiani uccisi tra il 1970 e il 1977 e nativi di Cambogia, Vietnam e Francia.