Riflessione del giorno

mercoledì 13 maggio ’20

By Patronato S. Vincenzo

May 12, 2020

 

nell’immagine Garry Kasparov , scacchista e attivista russo. Grande maestro, fu campione del mondo dal 1985 al 2000 (fino al 1991 per l’URSS, dopodiché per la Russia). In virtù della lunga scia di vittorie e di conferme come campione del mondo, è considerato uno dei migliori scacchisti di sempre.

 

 

V Settimana tempo pasquale

 

Frase del giorno (Dag Hammarskjöld)

Non misurare l’altezza del monte prima d’aver raggiunto la cima. Allora vedrai quanto era basso.

 

Iniziamo la Giornata Pregando (Preghiera Alla Madonna)

O Donna da tutti e sopra tutti benedetta! Tu sei l’onore e la difesa del genere umano; tu sei la Madre di Dio; tu la Signora dell’universo, la regina del mondo. Tu sei la perfezione dell’universo e il decoro della santa Chiesa; tu tempio di Dio; tu giardino di delizie; tu porta del cielo, letizia del Paradiso e gloria ineffabile del sommo Dio; veramente è balbettando che cantiamo le tue lodi e le tue bellezze. Supplisci con la tua bontà alle nostre insufficienze. Amen

 

 

La parola di Dio del giorno (Giovanni 15,1-8)

Disse Gesù: «Io sono la vite vera e il Padre mio è l’agricoltore. Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo taglia, e ogni tralcio che porta frutto, lo pota perché porti più frutto. Voi siete già puri, a causa della parola che vi ho annunciato. Rimanete in me e io in voi. Come il tralcio non può portare frutto da se stesso se non rimane nella vite, così neanche voi se non rimanete in me. Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me, e io in lui, porta molto frutto, perché senza di me non potete far nulla. Chi non rimane in me viene gettato via come il tralcio e secca; poi lo raccolgono, lo gettano nel fuoco e lo bruciano. Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quello che volete e vi sarà fatto. In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto e diventiate miei discepoli».

 

La riflessione del giorno  –  Dom Herder Camara: per Ripartire col passo giusto dopo il coronavirus

“Partire è anzitutto uscire da sé. Rompere quella crosta di egoismo che tenta di imprigionarci nel nostro “io”. Partire è smetterla di girare in tondo intorno a noi, come se fossimo al centro del mondo e della vita. Partire è non lasciarsi chiudere negli angusti problemi del piccolo mondo cui apparteniamo: qualunque sia l’importanza di questo nostro mondo l’umanità è più grande ed è essa che dobbiamo servire. Partire non è divorare chilometri, attraversare i mari, volare a velocità supersoniche. Partire è anzitutto aprirci agli altri, scoprirli, farci loro incontro. Aprirci alle idee, comprese quelle contrarie alle nostre, significa avere il fiato di un buon camminatore. È possibile viaggiare da soli. Ma un buon camminatore sa che il grande viaggio è quello della vita ed esso esige dei compagni. Beato chi si sente eternamente in viaggio e in ogni prossimo vede un compagno desiderato. Un buon camminatore si preoccupa dei compagni scoraggiati e stanchi. Intuisce il momento in cui cominciano a disperare. Li prende dove li trova. Li ascolta, con intelligenza e delicatezza, soprattutto con amore, ridà coraggio e gusto per il cammino. Camminare è andare verso qualche cosa; è prevedere l’arrivo, lo sbarco. Ma c’è cammino e cammino: partire è mettesi in marcia e aiutare gli altri a cominciare la stessa marcia per costruire un mondo più giusto ed umano”.

 

L’Intenzione del giorno

Preghiamo perché la Chiesa annunci con franchezza il Vangelo e sia luogo di carità e di salvezza.

 

 

Quest’Associazione è nata nel 1990, presso l’USC di Pediatria degli Ospedali Riuniti di Bergamo, con lo scopo di agire a sostegno e integrazione dell’Ente pubblico per migliorare l’assistenza ai bimbi ricoverati e per dare supporto alle loro famiglie offrendo un servizio di supporto permanente.

L’Associazione avvicina genitori, operatori sanitari, insegnanti, volontari che si impegnano ad affrontare le problematiche sanitarie, psicologiche, affettive ed umane del bambino ricoverato.

I volontari lavorano per promuovere concreti gesti di solidarietà e partecipazione “prendendosi cura del bambino nella globalità del suo essere”, arricchendo i rapporti umani con i bambini e le loro famiglie attraverso la condivisione delle difficoltà e mettendo a disposizione il proprio tempo.

Affinché l’esperienza del ricovero non sia una parentesi negativa nell’esperienza di vita del bambino, l’Associazione offre ad ogni bambino ricoverato l’opportunità di affrontare con maggiore serenità il periodo trascorso in ospedale facendo avvertire intorno a lui ed alla sua famiglia calore, affetto, comprensione, partecipazione.

Tutto questo è espresso nello Statuto dell’Associazione che si pone come obiettivi: