28 Settimana del tempo ordinario
Aforisma del giorno – Nicolàs Gòmez Dàvila
Tutti si sentono superiori a quello che fanno perché si credono superiori a quello che sono.
Nessuno crede di essere quel poco che è in realtà.
Preghiera del giorno – David Maria Turoldo
Padre, donaci di tornare tutti a guadagnarci il pane con le nostre mani, e tornare tutti a gustare quanto sia buono il pane.
Padre, dona a tutte le case una donna forte e saggia, che insieme all’uomo sia il principio dell’armonia libera e necessaria.
Padre, dona figli che siano segno di gioia e di pace intorno a ogni mensa: e che tutti possiamo veder fiorire una Chiesa più credibile, una città più umana.
Santo del giorno
La Parola di Dio del giorno Luca 11,42-46
Il Signore disse: «Guai a voi, farisei, che pagate la decima sulla menta, sulla ruta e su tutte le erbe, e lasciate da parte la giustizia e l’amore di Dio.
Queste invece erano le cose da fare, senza trascurare quelle. Guai a voi, farisei, che amate i primi posti nelle sinagoghe e i saluti sulle piazze.
Guai a voi, perché siete come quei sepolcri che non si vedono e la gente vi passa sopra senza saperlo». Intervenne uno dei dottori della Legge e gli disse: «Maestro, dicendo questo, tu offendi anche noi».
Egli rispose: «Guai anche a voi, dottori della Legge, che caricate gli uomini di pesi insopportabili e quei pesi, voi non li toccate nemmeno con un dito!».
Riflessione del giorno
Dal discorso di papa Francesco ai partecipanti all’incontro su “La responsabilità di governo nelle aggregazioni laicali: un servizio ecclesiale”:
«La nostra voglia di potere si esprime in tanti modi nella vita della Chiesa; ad esempio, quando riteniamo, in forza del ruolo che abbiamo, di dover prendere decisioni su tutti gli aspetti della vita della nostra associazione, della diocesi, della parrocchia, della congregazione.
Si delegano agli altri compiti e responsabilità per determinati ambiti, ma solo teoricamente! Nella pratica la delega agli altri è svuotata dalla smania di essere dappertutto.
E questa voglia di potere annulla ogni forma di sussidiarietà. C’è poi un altro ostacolo al vero servizio cristiano, e questo è molto sottile: la slealtà.
Lo incontriamo quando qualcuno vuol servire il Signore ma serve anche altre cose che non sono il Signore (e dietro ad altre cose, sempre ci sono i soldi)».
Intenzione di preghiera per il giorno
Preghiamo per una chiesa libera, generosa, accogliente, servizievole dove ogni credente e ogni uomo si senta di casa.
Don’t forget! Storia dei martiri Cristiani
La nascita del protestantesimo
Due date sono particolarmente dolorose nella lunga storia della Chiesa. La prima è quella che segue lo scoppio dello scisma fra la Chiesa greca e la Chiesa latina, il 16 luglio 1054, con la scomunica lanciata a MICHELE CERULARIO, patriarca di Costantinopoli.
La seconda è quella che segna l’inizio della Riforma protestante, con le Tesi sulle Indulgenze pubblicate da MARTIN LUTERO il 31 ottobre 1517.
Lo scisma greco non è un’eresia vera e propria e aveva avuto due antecedenti: lo scisma di Acacio e lo scisma di Fozio nel IX secolo.
Per due volte fu ristabilita l’unione: nel concilio di Lione del 1274 e nel concilio di Firenze del 1438-1439. Ma entrambe le volte la riconciliazione fu soltanto passeggera.
Pochi punti controversi inquinano la dottrina della Chiesa greca che si definisce e che noi chiamiamo Chiesa ortodossa e nell’insieme la sua fede è autentica.
Per questo, quando preghiamo per la riunione delle Chiese, lo facciamo innanzitutto per la riconciliazione delle due Chiese sorelle: la Chiesa romana e la Chiesa ortodossa.
La Riforma protestante invece fu qualcosa di molto più grave e a quel tempo si trattò di una catastrofe che provocò conflitti e un esercito di martiri dall’una e dall’altra parte con in più una guerra lunga 30 anni.
Infatti della triplice unità voluta da Cristo nella sua Chiesa – unità di fede, unità di comunione, unità di governo – nello scisma degli ortodossi si intaccava solo quest’ultima.
Invece la Riforma protestante le ha colpite tutte e tre; l’unità è stata spezzata ed “è stata veramente lacerata la tunica inconsutile del Cristo!”.