Riflessione del giorno

mercoledì 14 luglio ’21

By patronatoADM

July 13, 2021

 

15 Settimana del tempo ordinario

 

Proverbio del giorno

Ci sono tre verità: la mia verità. la tua verità, e la verità.

 

Preghiera del giorno (Orazione su papiro, dall’Egitto)

Dio onnipotente, che hai creato il cielo e la terra e tutto quello che è in essi, vieni in mio aiuto ed abbi pietà di me, perdona i miei peccati; salvami nell’ora presente e nell’avvenire per il Signore e Salvatore nostro Gesù Cristo. Per lui ti sia resa gloria e potenza nei secoli dei secoli. Amen.

 

Santo del giorno

 

La Parola di Dio del giorno – Matteo 11,25-27

In quel tempo, Gesù disse: «Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli.

Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo».

 

Riflessione del giorno (nuove lettere di Berlicche)

Come mai certe dittature hanno in passato registrato un così alto numero di consensi? Possibile che solo una dozzina i professori universitari che non abbiano accettato il giuramento fascista? Come hanno fatto certi referendum e certe leggi naziste a passare così unanimi? Come mai Lenin, Stalin e Mao hanno avuto così pochi oppositori e così grandi folle acclamanti?

Non tutto è spiegabile con la pura e semplice paura dell’incolumità fisica. Certo, il timore di conseguenze conta molto; il coraggio se uno non ce l’ha non se lo può dare, dice un noto adagio.

Ma ci sono altri fattori. Se tutti intorno dicono e ripetono lo stesso mantra, magari senza averlo compreso, senza capire cosa significa; se giornali e radio e televisioni e social media ossessivamente reiterano le stesse banalità; se giornalisti compiacenti e influencer di regime non perdono occasione di elargire la loro saggezza acquisita a prezzo di saldo… si fa veramente fatica a pensare con la propria testa.

E’ davvero difficile ragionare, opporsi al flusso, non allinearsi con la massa che magari ostenta di essere ribelle mentre pratica il più cinico conformismo.

Non a caso uno scrittore cristiano come Bernanos diceva che lo scopo della fede era di “creare uomini liberi”. Le terribili esperienze passate ci aiutino a mantenere libertà di pensiero di fronte all’omologazione in atto nella nostra società alla quale pochi sfuggono.

E meno di tutti attori, sportivi, influencer, giornalisti e non pochi politici…

 

Intenzione di preghiera del giorno

Preghiamo perché i cristiani non si lascino trascinare dall’opinione pubblica e si confrontino con il Vangelo e la tradizione della Chiesa.

 

Don’t Forget! storia dei martiri cristiani

LA CHIESA E LE ERESIE: I CATARI

CATARI: Eretici medievali, a partire dal sec. XI, così chiamati dal greco καϑαρός “puro”. I CÀTARI ebbero nomi diversi, indicanti i diversi focolai e tendenze dell’eresia.

D’origine balcanica sono i nomi di Publicani Poplicani (Pauliciani) e di Bougres (Bulgari), dati loro nelle Fiandre e in Francia del nord. In Francia del sud erano designati col nome di Albigesi da Albi città della Linguadoca, o Tolosani da Tolosa ecc.

Siccome la setta era diffusa largamente tra i lavoratori della lana, furono anche designati col nome di Tixerands (tessitori).

In Italia furono detti Albanesi (da Albi nel sud della Francia) o Concorezziani (da Concorezzo, presso Monza) o Patareni cioè i partigiani dell’antico partito d’opposizione alla Chiesa.

Spesso furono indicati col titolo di Boni Homines. In Germania, Cataro servì a designare l’eretico per eccellenza (Ketzer).

 

I Catari credevano in un Dio buono e un Dio Cattivo e predicavano un rinnovamento radicale della società.

I poteri religioso e politico temevano la loro dottrina la cui applicazione, a ben pensare, avrebbe potuto minacciare l’ordine sociale.

Ben presto il catarismo si consolidò attraverso propri sacerdoti e riti, ma la cosa più pericolosa, agli occhi della Chiesa romana, è che non riconoscevano l’autorità Papale e così si configuravano come movimento scissionista.

Nel 3° Concilio Lateranense, convocato da papa Alessandro III a Roma nel marzo 1179, venne condannato il catarismo.

I Catari e i loro protettori furono colpiti da anatema. Fu il successivo papa Innocenzo III, a indire la crociata per combattere l’eresia del movimento dei Catari.

Infatti molti si erano convertiti al catarismo, anche prelati, e diversi nobili protessero la setta, soprattutto nel Midi che era il territorio più liberale, più acculturato e lontano dal cattolico re di Francia.

Nel 1209 ebbero inizio le crociate contro gli Albigesi indette da papa Innocenzo III. La prima città distrutta fu Béziers che cadde in preda alle fiamme.

Gli abitanti furono massacrati senza distinzione fra cristiani ed eretici, uomini, donne o bambini. È divenuta leggendaria la risposta che in quell’occasione il legato papale Arnaud Amaury avrebbe rivolto a un soldato che gli chiedeva come poter distinguere nell’azione gli eretici dagli altri: “uccideteli tutti, Dio riconoscerà i suoi”.

Poi fu la volta di Carcassonne. Le crociate durarono decenni e la crudeltà era sempre stessa. Nel 1244 ebbe luogo l’assedio di Montségur, fortezza pirenaica che rappresentava l’ultimo bastione della resistenza catara.

I crociati partirono verso la Francia del Sud, contro i Catari cosiddetti Albigesi, dal nome della città francese di Albi.

Truppe di cavalieri guidate da Simon de Monfort assediano le città catare. I Catari furono uccisi, feriti e catturati. Nel 1244 l’ultima fortezza catara cade nelle mani dei crociati.

In queste crociate di cristiani contro altri cristiani i “martiri” dall’una e dall’altra parte furono migliaia e nella maggioranza furono povera gente che non capiva neanche il perché qualcuno cercasse di ucciderli.