Riflessione del giorno

Mercoledì 14 settembre 2022

By patronatoADM

September 13, 2022

 

XXIV Settimana tempo ordinario

Esaltazione della S. Croce

 

Aforisma del giorno di Bruce Marshall

“Il più grande delitto commesso del secolarismo contro l’umanità è di averla defraudata di un degno motivo per le sue fatiche”.

 

Preghiera del giorno

Il Dio della pace benedica e custodisca la nostra famiglia. Ci renda capaci di fare la sua volontà in tutte le nostre azioni e accresca in noi ciò che gli è gradito. Il Signore ci benedica, ci preservi da ogni male e ci conduca alla vita eterna. Amen.

 

Festa dell’Esaltazione S. Croce

 

Parola di Dio del giorno

Numeri 21, 4b-9; Salmo 77; Filippesi 2, 6-11; Giovanni 3, 13-17

Gesù disse a Nicodemo: «Nessuno è mai salito al cielo, se non colui che è disceso dal cielo, il Figlio dell’uomo. E come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell’uomo, perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna. Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna. Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui».

 

Riflessione del giorno – Commento di S. Agostino

In questo giorno in cui si ricorda l’esaltazione della Croce “correte, o miei fratelli, affinché non vi sorprendano le tenebre; siate vigilanti in ordine alla vostra salvezza, siate vigilanti finché siete in tempo. Nessuno arrivi in ritardo al tempio di Dio, nessuno sia pigro nel servizio divino.

Siate tutti perseveranti nell’orazione, fedeli nella costante devozione. Siate vigilanti finché è giorno; il giorno risplende; Cristo è il giorno. Egli è pronto a perdonare coloro che riconoscono la loro colpa; ma anche a punire quelli che si difendono ritenendosi giusti, quelli che credono di essere qualcosa mentre sono niente.

Chi cammina nel suo amore e nella sua misericordia, non si accontenta di liberarsi dai peccati gravi e mortali, quali sono il delitto, l’omicidio, il furto, l’adulterio; ma opera la verità riconoscendo anche i peccati che si considerano meno gravi, come i peccati di lingua, di pensiero o d’intemperanza nelle cose lecite, e viene alla luce compiendo opere degne.

Una piccola falla trascurata, che nella stiva della nave lascia entrare l’acqua a poco a poco, produce lo stesso effetto di un’ondata irrompente: continuando a entrare poco alla volta, affonda la nave. E che significa eliminare, se non fare in modo con opere buone di non essere sommersi dai peccati?

Il cammino di questa vita è duro e irto di prove: quando le cose vanno bene non bisogna esaltarsi, quando vanno male non bisogna abbattersi. La felicità che il Signore ti concede in vita, è per consolarti, non per corromperti. E se in questa vita ti colpisce, lo fa per correggerti, non per perderti.

 

Intenzione di preghiera per il giorno

Perché la croce di Gesù ci aiuti ad affrontare con coraggio e serenità le prove della vita e a vincere le tentazioni.

 

Don’t Forget! Santi e beati della carità

S. JUAN MACÍAS (1585-1645)

Giovanni Macias nacque a Ribera del Frasno in Estremadura, Spagna, il 2-3-1585. I suoi genitori provenivano da famiglie nobili, che avevano perso però le loro ricchezze e lo status sociale a causa «delle varie sfortune di un mondo inaffidabile», e che morirono entrambi quando Giovanni era ancora giovane.

Di conseguenza, Giovanni fu affidato alla tutela di uno zio che gli permise di guadagnarsi da vivere come pastore, e si narra che, mentre sedeva nei campi, per tutto il giorno recitava il rosario e meditava sui misteri del cristianesimo, sentendo talvolta la tangibile presenza dei personaggi principali, in particolare Maria e Giovanni.

A 35 anni, decise di seguire i molti connazionali che si erano recati in Perù, dove lavorò per due anni in un allevamento di bestiame per guadagnarsi da vivere, prima di recarsi a Lima in seguito alla decisione di intraprendere la vita religiosa. Il 3 gennaio 1622 fu accolto come fratello laico dai domenicani e donò i suoi risparmi.

Non essendo abituato a fare le cose a metà, si sottopose a privazioni che misero in pericolo la sua salute, tanto che il priore insisteva affinché si moderasse; tuttavia, anche se era inflessibile con se stesso, provava un’enorme compassione per i poveri, e dopo aver ottenuto l’impiego di custode, la sua dimora divenne un punto d’incontro per i poveri, i malati e i bisognosi della città.

Come l’amico Martin de Porres, chiedeva l’elemosina per comprare ai poveri cibo e medicine, ma poiché non aveva sempre il tempo di farlo, addestrò un asino che andasse in giro da solo, così il popolo poteva mettere cibo e vestiti nelle gerle. A causa della costante preghiera del rosario per le anime del purgatorio, i suoi biografi lo chiamano “el ladròn del purgatorio” qe quando pregava era frequente vederlo sollevato da terra ed in estasi.

Gli furono attribuiti molti miracoli sia prima sia dopo la morte, avvenuta nel 1645, e fu compianto dalla città intera. S. Giovanni divenne famoso in Perù come «il padre dei poveri», e il culto fu approvato assieme con quello di S. Martino de Porres nel 1837 e fiorì anche nella regione di Badajoz in Spagna, dove era cresciuto. È stato canonizzato da Giovanni Paolo II il 28 settembre 1975.