Riflessione del giorno

Mercoledì 15 gennaio 2025

By Patronato S. Vincenzo

January 14, 2025

 

Tempo di Natale

 

Avvenne il 15 gennaio…

45 a.C. – Entra in vigore il calendario giuliano.

1801 – Con l’attuazione dell’Atto di Unione, nasce il Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda.

1863 – Abraham Lincoln proclama l’abolizione della schiavitù.

1948 – Entra in vigore la Costituzione della Repubblica Italiana.

1995 – Austria, Finlandia, Svezia diventano parte dell’Unione europea che passa da 12 a 15 membri

2002 – L’Euro diventa moneta corrente in dodici paesi dell’Unione europea

 

Aforisma di Gandhi

“Non è la letteratura né il sapere che fa l’uomo, ma l’educazione alla vita reale. Che importanza ha che noi siamo arche di scienza, se poi non sappiamo vivere in fraternità con il nostro prossimo?”

 

Preghiera

O Dio, che hai illuminato la tua Chiesa con gli esempi e gli insegnamenti dei santi vescovi Basilio e Gregorio, donaci uno spirito umile per conoscere la tua verità e attuarla fedelmente nella carità fraterna. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen

 

Santo del giorno

 

Parola di Dio del giorno Marco 2,18-22

In quel tempo, i discepoli di Giovanni e i farisei stavano facendo un digiuno. Vennero da Gesù e gli dissero: «Perché i discepoli di Giovanni e i discepoli dei farisei digiunano, mentre i tuoi discepoli non digiunano?».

Gesù disse loro: «Possono forse digiunare gli invitati a nozze, quando lo sposo è con loro? Finché hanno lo sposo con loro, non possono digiunare. Ma verranno giorni quando lo sposo sarà loro tolto: allora, in quel giorno, digiuneranno.

Nessuno cuce un pezzo di stoffa grezza su un vestito vecchio; altrimenti il rattoppo nuovo porta via qualcosa alla stoffa vecchia e lo strappo diventa peggiore. E nessuno versa vino nuovo in otri vecchi, altrimenti il vino spaccherà gli otri, e si perdono vino e otri. Ma vino nuovo in otri nuovi!».

 

Riflessione racconto di Gianni Rodari

C’era una volta un’Acca. Era una povera Acca: valeva un’acca e lo sapeva. Perciò non montava in superbia, restava al suo posto e sopportava con pazienza le beffe delle compagne. Esse le dicevano: e così, saresti anche tu una lettera dell’alfabeto? Lo sai o non lo sai che nessuno ti pronuncia? Lo sapeva. Ma sapeva anche che all’estero ci sono paesi, e lingue, in cui l’acca ci fa la sua figura. “Voglio andare in Germania, – pensava l’Acca, quand’era più triste del solito. – Mi hanno detto che lassù le Acca sono importantissime “.

Un giorno la fecero proprio arrabbiare. E lei, senza dire né uno né due, mise le sue poche robe in un fagotto e si mise in viaggio con l’autostop. Apriti cielo! Quel che successe da un momento all’altro, a causa di quella fuga, non si può nemmeno descrivere. Le chiese rimaste senz’acca, crollarono come sotto i bombardamenti. I chioschi, diventati troppo leggeri, volarono per aria seminando giornali, birre, aranciate e granatine in ghiaccio un po’ dappertutto. In compenso, dal cielo caddero giù i cherubini: levargli l’acca, era stato come levargli le ali.

Le chiavi non aprivano più e chi era rimasto fuori casa dovette rassegnarsi a dormire all’aperto. Le chitarre perdettero le corde e suonavano meno delle casseruole. Non vi dico il Chianti, senz’acca, che sapore disgustoso. Del resto era impossibile berlo, perché i bicchieri, diventati ” biccieri”, schiattavano in mille pezzi. Mio zio stava piantando un chiodo nel muro, quando le Acca sparirono: il ” ciodo ” si squagliò sotto il martello peggio che se fosse stato di burro.

La mattina dopo, dalle Alpi al Mar Ionio, non un solo gallo riuscì a fare chicchirichi’: facevano tutti ciccirici, e pareva starnutissero. Si temette un’epidemia. Cominciò una gran caccia all’uomo, anzi, scusate, all’Acca. I posti di frontiera furono avvertiti di raddoppiare la vigilanza. L’Acca fu scoperta nelle vicinanze del Brennero, mentre tentava di entrare in Austria, perché non aveva passaporto.

Ma dovettero pregarla in ginocchio: Resti con noi, non ci faccia questo torto! Senza di lei, non riusciremmo a pronunciare bene nemmeno il nome di Dante Alighieri. Guardi, qui c’è una petizione degli abitanti di Chiavari, che le offrono una villa al mare. E questa è una lettera del capo-stazione di Chiusi-Chianciano, che senza di lei diventerebbe il capo-stazione di Ciusi-Cianciano: sarebbe una degradazione.

L’Acca era di buon cuore, ve l’ho già detto. È rimasta, con sollievo del verbo chiacchierare e del pronome chicchessia. Ma bisogna trattarla con rispetto, se no ci pianterà in asso un’altra volta. Per me che sono miope, sarebbe gravissimo: con gli “occiali” senza acca non ci vedo da qui a lì.

 

Intenzione di preghiera

Preghiamo per i tossicodipendenti, ma soprattutto per i loro poveri genitori.

 

Don’t Forget! Per non dimenticare l’anno 2024 appena trascorso

MARZO 2024 AVVENNE NEL MONDO

1º MARZO

5 MARZO

7 MARZO

10 MARZO

11 MARZO

13 MARZO

15-17 MARZO

18 MARZO

22 MARZO

24 MARZO

26 MARZO

30 MARZO

31 MARZO

 

MARZO 2024 AVVENNE IN ITALIA

5 MARZO

6 MARZO

8 MARZO

10 MARZO

11 MARZO

12 MARZO

18 MARZO

23 MARZO

24 MARZO

26 MARZO

28 MARZO