Riflessione del giorno

mercoledì 17 febbraio ’21

By Patronato S. Vincenzo

February 16, 2021

 

inizia il Tempo di Quaresima

 

 

 

 

Ascoltiamo la Parola di Dio (Matteo 6,1-6.16-18)

Gesù disse ai discepoli: «State attenti a non praticare la vostra giustizia davanti agli uomini per essere ammirati da loro, altrimenti non c’è ricompensa per voi presso il Padre vostro che è nei cieli. Dunque, quando fai l’elemosina, non suonare la tromba davanti a te, come fanno gli ipòcriti nelle sinagoghe e nelle strade, per essere lodati dalla gente. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, mentre tu fai l’elemosina, non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra, perché la tua elemosina resti nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà. E quando pregate, non siate simili agli ipòcriti che, nelle sinagoghe e negli angoli delle piazze, amano pregare stando ritti, per essere visti dalla gente. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, quando tu preghi, entra nella tua camera, chiudi la porta e prega il Padre tuo, che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà. E quando digiunate, non diventate malinconici come gli ipòcriti, che assumono un’aria disfatta per far vedere agli altri che digiunano. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, quando tu digiuni, profùmati la testa e làvati il volto, perché la gente non veda che tu digiuni, ma solo il Padre tuo, che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà».

 

 

Intenzione del giorno

Preghiamo perché tutti i battezzati vivano intensamente questo tempo di grazia e di conversione.

 

Don’t forget!

Orario SS. Messe in Chiesa grande della Casa centrale via Gavazzeni 3 a Bergamo:

ore 7,30 – ore 18,00 – ore 20,30. Dopo ogni eucaristia il rito delle ceneri.

Richard Henkes nacque il 26-5-1900 a Ruppach, nel Westerwald in Germania. Con l’intenzione di diventare missionario pallottino in Camerun, nel 1912 si trasferì dalla sua scuola statale a una scuola pallottina di nuova costruzione a Vallendar. Richard Henkes partecioò con entusiasmo alla vita della appena fondata Comunità di vita cristiana e diventò direttore della sezione “Missioni”. Nel 1918 fu arruolato nel servizio militare a Darmstadt, dove capì che da militare non avrebbe potuto realizzare gli alti ideali che si era prefissato. Nel 1919 conseguì il diploma di maturità ed entrò nella comunità Pallottina. Nel 1921 emise i voti e, dopo aver superato una crisi spirituale, fu ordinato sacerdote nel 1925 a Limburgo. Henkes insegnò ai giovani delle scuole Pallottine di Schönstatt e delle Alpi. Per evitare di essere arruolato nella Wehrmacht, il vicario generale Nathan von Branitz gli diede l’incarico di amministratore della parrocchia di Strandorf (1941-1943) nella regione di Hlučín. A causa di queste attività e del suo parlare chiaro, entrò quasi subito nel mirino delle autorità e fu chiamato più volte dalla Gestapo. In una predica prese la difesa dei degenti disabili di un ospedale, deportati in un campo di concentramento: la sorte di quegli uomini la sentì sua e quel discorso vibrò come quello di un profeta, in difesa del suo popolo.

Le sue parole non passarono inosservate e l’8 aprile 1943, Richard Henkes viene arrestato dalla Gestapo e trasferito al campo di concentramento di Dachau dove fu obbligato a svolgere lavori forzati in condizioni subumane. Nonostante ciò, rimase saldo nella fede, condividendo il cibo con gli altri e incoraggiando i suoi compagni di cella. A Dachau incontrò e parlò molto con l’allora professore Josef Beran, che sarebbe poi diventato Arcivescovo e Cardinale di Praga. Nonostante non fosse molto dotato per le lingue, imparò il ceco, perché dopo la guerra voleva restare come cappellano in Oriente. Nella primavera del 1944, verso la fine della guerra, a Dachau scoppiò una grande epidemia di tifo e tra i preti tedeschi prigionieri furono acelti volontari disposti a dedicarsi alla cura dei malati. Sebbene Henke sapesse che era l’epidemia era una minaccia mortale, si fece assegnare alla baracca dei malati per prendersi cura di loro. Dopo poche settimane si ammalò e morì il 22 febbraio 1945. La chiesa lo ha proclamato beato.