XXVIII Settimana T. Ordinario
Accadde il 18 ottobre …
1009 – il califfo Al-Hakim ordina la distruzione della Basilica del Santo Sepolcro a Gerusalemme
1810 – Viene fondata la Scuola Normale Superiore di Pisa
1944 – 2.a guerra mondiale: l’URSS occupa la Transcarpazia e avanza in Cecoslovacchia
1969 – Rubato (dalla mafia?) il dipinto di Caravaggio “Natività coi SS Lorenzo e Francesco” dall’Oratorio di S. Lorenzo a Palermo
1975 – In Italia nasce ufficialmente il FAI – Fondo per l’Ambiente Italiano
1991 – L’Azerbaigian dichiara l’indipendenza dall’Unione Sovietica
Aforisma di S. Giovanni della Croce
Per giungere a ciò che non sai, devi passare per dove non sai.
Preghiera colletta
Signore Dio nostro, che hai scelto S. Luca per rivelare al mondo con la predicazione e con gli scritti il mistero della tua predilezione per i poveri, fa’ che i cristiani diventino un cuor solo e un’anima sola, e tutti i popoli vedano la tua salvezza.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.
Santo del giorno
Parola di Dio del Giorno Luca 10,1-9
In quel tempo, il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi. Diceva loro: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe! Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, né sacca, né sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada. In qualunque casa entriate, prima dite: “Pace a questa casa!”. Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi.
Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché chi lavora ha diritto alla sua ricompensa. Non passate da una casa all’altra. Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà offerto, guarite i malati che vi si trovano, e dite loro: “È vicino a voi il regno di Dio”».
Riflessione di Fabrice Hadjadj al Meeting di Rimini il 25/8/2011.
In questi tempi l’ora è sicuramente tragica ma la tragedia risveglia la nostra dignità più alta, quella di uno strappo verticale che grida verso il cielo è quella di una carità soprannaturale che è più forte della morte.
La notte dei nostri tempi ci chiama a un’altra aurora, la distruzione delle speranze mondane è l’occasione di attraversare la disperazione e di aprirsi più in profondità alla speranza teologale; non si tratta di una fuga in una trascendenza che disprezza la terra, come nel fondamentalismo, si tratta della missione di rischiarare la terra, non a partire da un avvenire utopico, ma a partire dall’eterno. Ripeto spesso, che se anche mi confermassero che nel dicembre 2024 ci sarà la fine del mondo, ciò non mi impedirebbe di avere un figlio nel novembre 2024 e di scrivere poesie, e di piantare un albero, perché non faccio queste cose solo per l’avvenire terreno, le faccio perché questo è già partecipare alla vita eterna.
Ripenso anche ad una frase del geniale pianista e compositore Franz Liszt in una lettera alla donna che ama, egli usa queste parole straordinarie: “Se non giungiamo alla felicità forse è perché noi valiamo più di questo. C’è troppa energia, troppa passione, troppo fuoco nelle nostre viscere per accomodarci borghesemente in ciò che è possibile”. Certo queste parole sono ambigue (Liszt le scrive a una donna sposata con la quale fuggirà) ma dietro questo senso passionale ce n’è un altro più radicale che rimanda alla vera, all’alta passione, che è la passione di Cristo.
Intenzione di preghiera
Perché non cediamo alla paura e all’ansia che i tragici avvenimenti in atto provocano nell’opinione pubblica e in molti credenti, ma continuiamo a pregare e a fare tutto il bene possibile.
Don’t Forget! MARTIRI CRISTIANI CAMBOGIANI
VITTIME DEI KHMER ROSSI (4.a parte)
La Chiesa, che sotto il regime di Pol Pot, aveva perso tutto, vescovi, preti, religiosi, religiose, catechisti, per quindici anni, benché fosse caduto il regime di Pol Pot, fu obbligata a vivere in clandestinità. I cristiani furono obbligati dalle tragiche circostanze a privatizzare la loro fede e solo il 4-4-1990 fu concessa la libertà di culto con grande festa per i cristiani usciti dalla persecuzione. La Chiesa comunque rimaneva ancora sotto stretta vigilanza: ogni comunità doveva redigere un rapporto mensile e le autorità locali chiedevano la lista dei cristiani.
Nel 1991 si iniziarono a celebrare i «sinodi delle comunità», che permettevano ai cristiani di «sentirsi Chiesa». Si fece una chiara scelta d’inculturazione: chiese senza banchi, come le pagode buddhiste; gesti religiosi limitati al saluto buddhista (mani giunte); uso di bastoncini d’incenso; celebrazioni delle feste buddhiste (nuovo anno, festa dei morti), lezionari, messali e rituali tradotti in khmer dall’infaticabile p. Ponchaud; salmi versificati secondo i ritmi cambogiani; decorazione delle chiese secondo lo stile delle pagode; via crucis stile khmer, costruzione di chiese secondo lo stile locale.
Nel 1993 la nuova Costituzione concesse la libertà anche alle confessioni religiose non buddhiste. Nel marzo 1994 si stabilirono rapporti diplomatici con la Santa Sede. Nel 1997 il Consiglio dei ministri approvò gli statuti della Chiesa…La via della libertà era finalmente aperta.