Riflessione del giorno

mercoledì 19 giugno ’19

By Patronato S. Vincenzo

June 18, 2019

 

 

nell’immagine un dipinto di Lesser Ury

 

 

Proverbio del Giorno

«A portare sulle spalle i propri amici non si diventa gobbi (India)»

 

Iniziamo la giornata Pregando

Con oggi ho un giorno in meno di vita, ma è pur vero che ne resta disponibile ancora uno in più come occasione per la mia personale conversione. Guida, illumina e sostieni i passi delle mie ore, o Signore: tempo prezioso nella costruzione…fino al tramonto di questo giorno come degli altri che verranno.

 

Romualdo

Di famiglia nobile, divenne eremita e peregrinò lungo l’Appennino per riformare monasteri ed eremi. La sua fama e carisma lo misero in contatto coi potenti, principi e prelati. Convertì Ottone III che lo nominò abate, carica che Romualdo rifiutò dopo un anno rifugiandosi a Montecassino. Riprese le peregrinazioni fondando numerosi eremi, l’ultimo dei quali fu Camaldoli dove si trovano sia il Monastero, sia l’eremo che custodisce la cella e altri ricordi del Santo.

 

Ascoltiamo la Parola di Dio del Giorno (Mt 6,1-6.16-18)

Gesù disse ai discepoli: «Guardatevi dal praticare le vostre buone opere davanti agli uomini per essere da loro ammirati, altrimenti non avrete ricompensa presso il Padre vostro che è nei cieli. Quando dunque fai l’elemosina, non suonare la tromba davanti a te, come fanno gli ipocriti nelle sinagoghe e nelle strade per essere lodati dagli uomini…vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Se invece fai l’elemosina, non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra, perché la tua elemosina resti segreta; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà. Pregando, non siate come gli ipocriti che amano pregare stando ritti nelle sinagoghe e agli angoli delle piazze, per essere visti dagli uomini. In verità vi dico: hanno già ricevuto la ricompensa. Tu invece, quando preghi, entra nella tua camera e, chiusa la porta, prega il Padre tuo nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà. Quando digiunate, non assumete aria malinconica come gli ipocriti, che si sfigurano la faccia per far vedere agli uomini che digiunano. In verità vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Tu invece, quando digiuni, profumati la testa e lavati il volto, perché la gente non veda che tu digiuni, ma solo tuo Padre che è nel segreto e il Padre tuo che vede nel segreto ti ricompenserà».

 

Riflessione Per Il Giorno (Frammenti di vita)

Aveva raggiunto quell’età in cui ormai “les jeux sont faits”, quel che si è fatto, è fatto e “rien ne va plus” e lui, messo di fronte all’alternativa di dover ammettere il proprio fallimento o di darne la colpa gli altri, aveva scelto la seconda opzione. L’occasione per chiarire una volta per tutte come dal suo punto di vista stavano le cose, si presentò al momento del rinnovo della carta d’identità: alla voce “professione” l’ultracinquantenne si dichiarò “vittima permanente del potere dello Stato” e non volle sentire ragioni quando l’addetto all’anagrafe gli fece notare che tale qualifica professionale non era contemplata. La discussione si era protratta a lungo e il povero impiegato aveva dato fondo a tutta la sua capacità di sopportazione e alle sue arti diplomatiche per convincerlo ad accettare una più modesta qualifica di “invalido” insieme però alla promessa –solenne, ma non si sa quanto vera- che l’avrebbe aiutato a conseguire qualche sussidio statale. La cosa però non era finita lì: giorni dopo, tornando in Comune per delle pratiche, l’impiegata che gli chiese di esibire il documento di identità, si stupì di trovare dopo la parola “invalido” un’aggiunta a matita e in stampatello: “per colpa dello Stato!”.

 

Intenzione del giorno

Preghiamo per i ragazzi che partecipano ai Cre nella nostra diocesi e per coloro che li organizzano.

 

 

I SANTI DELLA CARITA’

Nato nel 1154, questo provenzale di Faucon, docente di teologia all’Università di Parigi, si fa prete tardi, sui 40 anni. Poi lascia la cattedra, perché un “segno gli ha rivelato la sua missione”: dedicarsi al riscatto degli schiavi cristiani in Africa. La pirateria mediterranea, negli assalti in mare e nelle scorrerie a terra, rastrella gente giovane e va a venderla sui mercati nordafricani. Giovanni de Matha si ritira per riflettere a Cerfroid, una campagna solitaria a 70 km da Parigi, dove spiega l’idea a quattro eremiti, che l’accettano di colpo. In tre anni nasce la struttura ossia l’Ordine della SS Trinità (abito bianco con croce rossa e azzurra sul petto, cappa e cappuccio neri). Si basa su comunità piccole e agili, con regola austera e niente ambizioni estetiche per chiese e riti. L’elemosina raccolta da appositi collettori va per un terzo al mantenimento dei monaci, per un terzo all’assistenza di malati e pellegrini, e per un terzo al riscatto degli schiavi. Ottenuta l’approvazione del papa Innocenzo III, nel 1199 parte la prima spedizione per il Marocco. I Trinitari (così li chiamano) visitano mercati, prigioni, luoghi di lavoro, trattano con autorità e padroni, e liberano con regolare scrittura di riscatto i primi duecento schiavi; un notaio registra tutto, e così si farà sempre. I marsigliesi si commuovono vedendo sbarcare quei duecento, con Giovanni de Matha che li accompagna alla cattedrale cantando il salmo In exitu Israël de Aegypto. (Il problema degli schiavi è all’ordine del giorno: con una missione analoga nel 1218 san Pietro Nolasco fonderà a Barcellona i Mercedari).  Nel 1209 l’Ordine avrà 30 case, e 600 verso il 1250, soprattutto in Francia e Spagna. Agli ex schiavi malati o senza famiglia dà accoglienza nei suoi ospizi.

Tra il 1199 e il 1207 il fondatore si lancia in un attivismo frenetico, per aumentare i centri di accoglienza, trovare denaro da ricchi e da poveri, moltiplicare le spedizioni di riscatto. Papa Innocenzo gli dona a Roma la chiesa abbaziale di S. Tommaso in Formis sul Celio, dove Giovanni crea un altro ospizio. E qui muore il 17 dicembre 1213. Nel 1665 due frati trinitari tolgono il suo corpo dalla chiesa e lo portano a Madrid.  L’ordine soccombe alle soppressioni regie e rivoluzionarie del 1700/1800, ma rinasce nel XIX secolo, con case impegnate in Europa e in America nelle missioni, assistenza ospedaliera e ministero. Manca una storia completa dei riscatti: il religioso che vi lavorava, p. Domenico dell’Assunta, fu ucciso nella guerra civile spagnola (1936) e il materiale andò perduto. Ricordiamo tuttavia un nome: Miguel de Cervantes, futuro autore di Don Chisciotte. Catturato da un pirata albanese e venduto sul mercato di Algeri nel 1575, sarà liberato cinque anni dopo dal trinitario spagnolo fra Juan Gil. Questo straordinario ordine religioso dimostra tra l’altro come il rapporto fra cristiani e musulmani non sia sempre ed esclusivamente stato di conflitto: i Trinitari e più tardi i Mercedari (ma anche i Francescani) svilupparono tutta una rete di contatti e di relazioni con il mondo islamico ottenendo risultati straordinari come quello del riscatto degli schiavi cristiani. In secondo luogo si noti come nello stemma Gesù libera e mette sullo stesso piano il bianco e il nero…e siamo nel XII secolo!