Riflessione del giorno

mercoledì 2 marzo ’16

By Patronato S. Vincenzo

March 01, 2016

 

nella fotografia un quadro di Rosso Fiorentino

 

 

Iniziamo la Giornata Pregando

O Signore che ci hai detto: “chi è fedele nel poco, lo sarà anche nel molto”, aiutaci a compiere il molto del Vangelo nella fedeltà ai nostri doveri quotidiani verso te, verso il nostro prossimo e verso noi stessi. Mantienici nell’umiltà e nella fiducia, affinché il nostro poco non impedisca al tuo “tutto” di realizzare in noi la tua santa volontà. Te lo chiediamo per Cristo nostro Signore. Amen

 

QUINTO, TAUMATURGO

E’ considerato martire per i supplizi ricevuti anche se morì di vecchiaia. Nativo della Frigia da una famiglia cristiana, si dedicò all’assistenza dei poveri. Il governatore Rufo cercò di costringerlo a sacrificare agli idoli, ma poi lo lasciò libero perché liberato dall’ossessione demoniaca per le preghiere dello stesso Quinto. Dopo il rilascio, fu arrestato da un magistrato più intransigente e sottoposto a torture, ma Dio lo guarì dalle ferite: di nuovo rilasciato, non ci si occupò più di lui. Continuò il ministero risanando i malati e aiutando i poveri. Morì nel 280-85 ca.                        

 

Parola di Dio del Giorno (Luca 6,36-38)

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Non pensate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non son venuto per abolire, ma per dare compimento. In verità vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, non passerà neppure un iota o un segno dalla legge, senza che tutto sia compiuto. Chi dunque trasgredirà uno solo di questi precetti, anche minimi, e insegnerà agli uomini a fare altrettanto, sarà considerato minimo nel regno dei cieli. Chi invece li osserverà e li insegnerà agli uomini, sarà considerato grande nel regno dei cieli».  

 

Riflessione Per Il Giorno (Gandhi)

Un pensatore indiano domandò ai discepoli: “Perché le persone gridano quando sono arrabbiate?”. “Perché perdono la calma” rispose uno. “Ma perché gridare se la persona sta al suo lato?” disse il pensatore. “Gridiamo perché desideriamo che l’altro ci ascolti” replicò un altro. E il maestro: “Ma non è possibile parlargli a voce bassa?”. Varie risposte furono date ma nessuna convinse il maestro che esclamò: “Si grida contro un’altra persona per il fatto che quando due sono arrabbiati i loro cuori si allontanano molto. Per coprire la distanza bisogna gridare. Quanto più arrabbiati sono tanto più forte dovranno gridare per sentirsi. Del resto, che succede se due persone sono innamorate? Non gridano, ma parlano soavemente perché i loro cuori sono vicini. A volte i loro cuori sono così vicini che neanche parlano, sussurrano. Se l’amore è più intenso non bisogna nemmeno sussurrare, basta guardarsi, perché i loro cuori si intendono. il pensatore concluse:  “Quando discuterete non lasciate che i vostri cuori si allontanino, non dite parole che li possano distanziare, perché arriverà un giorno in cui la distanza sarà tanta  che non incontreranno mai più la strada per tornare.”

 

Intenzione del giorno

Preghiamo per i magistrati, giudici e avvocati e tutti gli uomini della legge