Riflessione del giorno

mercoledì 21 ottobre ’15

By Patronato S. Vincenzo

October 20, 2015

 

 

Iniziamo la Giornata Pregando (Preghiera buddista)

Possa io stare bene ed essere felice e in pace. Possano i miei maestri stare bene ed essere felici e in pace. Possano i miei genitori stare bene ed essere felici e in pace. Possano i miei parenti stare bene ed essere felici e in pace. Possano i miei amici stare bene ed essere felici e in pace. Possano le persone indifferenti stare bene ed essere felici e in pace. Possano i nemici stare bene ed essere felici e in pace. Possano tutti coloro che meditano stare bene ed essere felici e in pace. Possano tutti gli esseri viventi stare bene ed essere felici e in pace.

Orsola e compagne Martiri

Vissero probabilmente nel IV sec. Orsola, figlia di un re bretone, accettò di sposare il figlio di un re pagano con la promessa che si sarebbe convertito alla fede. Partì con 11.000 vergini per raggiungere lo sposo, ma l’incontro con gli Unni di Attila provocò il loro martirio: Orsola fu trafitta da una freccia perché non aveva voluto sposare lo stesso Attila. Questa leggenda ha base storica, dimostrata da un’iscrizione in una chiesa di Colonia: si parla del martirio di Orsola e dieci vergini (divenute 11.000 per un segno sul numero romano XI)

Ascoltiamo la Parola di Dio (Luca 12,39-48)

Gesù disse: “Qual è l’amministratore fedele e saggio, che il Signore porrà a capo della servitù, per distribuire a tempo debito la razione di cibo? Beato quel servo che il padrone, arrivando, troverà al suo lavoro. In verità vi dico, lo metterà a capo di tutti i suoi averi. Ma se quel servo dicesse in cuor suo: Il padrone tarda a venire, e cominciasse a percuotere i servi e le serve, a mangiare, a bere e a ubriacarsi, il padrone di quel servo arriverà nel giorno in cui meno se l’aspetta e in un’ora che non sa, e lo punirà con rigore assegnandogli il posto fra gli infedeli. A chi fu dato molto, molto sarà chiesto; a chi fu affidato molto, sarà richiesto molto di più”.

Riflessione Per Il Giorno (S. Massimo confessore)

La misericordia non si manifesta solo nell’elargire denaro, ma molto di più, nell’insegnare la divina dottrina e compiere le opere di misericordia corporale. Chi, sordo ai richiami della vanità, si dedica con purezza di intenzione al servizio del prossimo, si libera da ogni passione e vizio e partecipa dell’amore e della scienza divina. Chi possiede dentro di sé l’amore divino, non si stanca e non viene mai meno nel seguire il Signore, sopporta con animo forte sacrifici, ingiurie e offese, non augura affatto il male a nessuno. Non dite siamo tempio di Dio (cfr. Ger 7, 4). E neppure dite: La sola fede in Gesù mi può procurare la salvezza. Questo infatti non può avvenire se non ti sarai procurato anche l’amore verso di lui per mezzo delle opere. Per quanto concerne infatti la sola fede: «Anche i demoni credono e tremano!» (Gc 2, 19). Opera di carità è il fare cordialmente un favore, l’essere longanime e paziente verso il prossimo; e così pure usare rettamente e ordinatamente le cose create.

Intenzione del giorno

Preghiamo per don Giuseppe Ferrari e per tutti i missionari bergamaschi defunti