Riflessione del giorno

mercoledì 21 settembre ’16

By Patronato S. Vincenzo

September 20, 2016

 

Preghiera del giorno (Dal salterio: salmo 35)

Signore, la tua grazia è nel cielo, la tua fedeltà fino alle nubi; la tua giustizia è come i monti più alti, il tuo giudizio come il grande abisso: uomini e bestie tu salvi, Signore.  Quanto è preziosa la tua grazia, o Dio! Si rifugiano gli uomini all’ombra delle tue ali, si saziano dell’abbondanza della tua casa e li disseti al torrente delle tue delizie. E’ in te la sorgente della vita, alla tua luce vediamo la luce.  Concedi la tua grazia a chi ti conosce, la tua giustizia ai retti di cuore. Gloria…

S. Matteo

chiamato anche Levi, viveva a Cafarnao ed era pubblicano, cioè esattore delle tasse. Seguì Gesù, liberandosi dei beni terreni. Scrisse il suo vangelo, rivolto agli Ebrei, per supplire alla sua assenza quando si recò presso le genti. Probabilmente la sua morte fu naturale, anche se alcune fonti lo vogliono martire di Etiopia

 

La Parola di Dio del giorno Matteo 9,9-13

Gesù passando, vide uno seduto al banco delle imposte, chiamato Matteo, e gli disse: «Seguimi». Egli si alzò e lo seguì. Mentre Gesù sedeva a mensa in casa, sopraggiunsero molti pubblicani e peccatori e si misero a tavola con lui e con i discepoli. Vedendo ciò, i farisei dicevano ai suoi discepoli: «Perché il vostro maestro mangia insieme ai pubblicani e ai peccatori?». Gesù li udì e disse: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati. Andate dunque e imparate che cosa significhi: Misericordia io voglio e non sacrificio. Infatti non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori».

 

Riflessione Del Giorno (“Le lettere di Berlicche” di C. S. Lewis 2.a parte)

Per capire il senso del brano che proponiamo, si tenga conto che le lettere sono quelle che il diavolo Berlicche scrive al nipote Malacoda, diavolo apprendista e che il nemico di cui si parla è ovviamente Dio. E’ la logica rovesciata per cui ogni cosa viene interpretata dal punto di vista del demonio. Come fa un essere di intelligenza ed astuzia limitate come l’uomo medio a sperare di batterci, noi che c’eravamo quando il sole ha cominciato a brillare? Non ha alcuna possibilità. Se nessuno gli spiega perché resistere alle tentazioni non ci proverà nemmeno. Se nessuno lo incoraggia ad avere speranza, cederà alla disperazione. Se nessuno lo perdona, sarà schiacciato dal peso della colpa. O stabilirà di non avere nessuna colpa: il genere di mortale che ci piace di più, perché non si pone limiti nel dare dispiaceri al suo creatore. L’essere umano con religione fai-da-te può sperare al limite di essere giusto; ma la giustizia che adopererà sarà la sua giustizia. Una giustizia alta come lui. Se è anche onesto, farà onestamente il male di cui è capace. Di tanto in tanto anche un po’ di bene, ma farà fatica a distinguerlo. Sì, perché generalmente gli uomini sono convinti di essere il fratello maggiore. Ve lo ricordate il fratello maggiore, nella parabola che gli umani chiamano “del Figliol Prodigo”? Dovreste averla studiata ai corsi di “conosci il tuo Nemico”. Il fratello maggiore è quello che sta a casa, onesto, giusto, e che si incavola perché suo padre perdona tutto a suo fratello lo scapestrato. Quasi nessuno si identifica con il ragazzo sciagurato, quello con le mani e il cuore bucato. Cosa che ci rende felici. Pensano di non essere così. Di essere onesti e giusti. Che non fanno niente di male, loro. Ovviamente si sbagliano: se no, cosa staremmo a fare, noi?

 

Intenzione del giorno

Preghiamo perché nel mondo cresca la pace e si fomenti l’amicizia tra i singoli e i popoli

 

Don’t forget! Bergamaschi illustri

Baroni Antonio (1833-1912) In gioventù fu cacciatore e contrabbandiere. Innamorato della natura, nel 1875 cominciò l’attività alpinistica scalando l’Alben, l’Arera e la Presolana. Dimostrò di possedere qualità eccezionali compiendo salite su Rosa, Bernina, Masino, Disgrazia ecc. suscitando entusiasmo per le imprese, raggiungendo per primo 33 cime inviolate. Compì l’ultima ascensione a quasi 70 anni sul Diavolo di Tenda. Legò il suo nome alle origini dell’alpinismo italiano ed in modo speciale a quello bergamasco. Nel 1968 gli fu intitolato il rifugio del Brunone.