Riflessione del giorno

mercoledì 23 marzo ’16

By Patronato S. Vincenzo

March 22, 2016

 

 

O Gesù redentore, immagine del Padre, luce d’eterna luce, accogli il nostro canto.Per radunare i popoli nel patto dell’amore, distendi le tue braccia sul legno della croce.Dal tuo fianco squarciatoeffondi sull’altare i misteri pasquali della nostra salvezza.A te sia lode, o Cristo, speranza delle genti, al Padre e al Santo Spirito nei secoli.

 

Iniziamo la Giornata pregando

Padre misericordioso, tu hai voluto che il Cristo tuo Figlio subisse per noi il supplizio della croce per liberarci dal potere del nemico; donaci di giungere alla gloria della risurrezione.  Per il nostro Signore…Amen

 

Ascoltiamo la Parola di Dio (Giovanni 8,1-11)

Uno dei Dodici, chiamato Giuda Iscariota, andò dai capi dei sacerdoti e disse: «Quanto volete darmi perché io ve lo consegni?». E quelli gli fissarono trenta monete d’argento. Da quel momento cercava l’occasione propizia per consegnare Gesù. Il primo giorno degli Azzimi, i discepoli si avvicinarono a Gesù e gli dissero: «Dove vuoi che prepariamo per te, perché tu possa mangiare la Pasqua?». Ed egli rispose: «Andate in città da un tale e ditegli: “Il Maestro dice: Il mio tempo è vicino; farò la Pasqua da te con i miei discepoli”». I discepoli fecero come aveva loro ordinato Gesù, e prepararono la Pasqua. Venuta la sera, si mise a tavola con i Dodici. Mentre mangiavano, disse: «In verità io vi dico: uno di voi mi tradirà». Ed essi, profondamente rattristati, cominciarono ciascuno a domandargli: «Sono forse io, Signore?». Ed egli rispose: «Colui che ha messo con me la mano nel piatto, è quello che mi tradirà. Il Figlio dell’uomo se ne va, come sta scritto di lui; ma guai a quell’uomo dal quale il Figlio dell’uomo viene tradito! Meglio per quell’uomo se non fosse mai nato!». Giuda, il traditore, disse: «Rabbì, sono forse io?». Gli rispose: «Tu l’hai detto». 

 

Riflessione Per Il Giorno (S. Agostino)

Confessare a Dio che cosa significa se non umiliarsi davanti a Dio e non attribuirsi alcun merito? Poiché per grazia sua siamo stati salvati, come dice l’Apostolo, non per merito delle opere, perché nessuno s’insuperbisca; infatti per sua grazia siamo stati salvati (Ef 2, 8-9). Non è preceduta infatti una qualche vita meritoria, che Dio dall’alto possa aver gradito e amato e così possa aver detto: “Veniamo in aiuto, soccorriamo questi uomini, perché vivono bene “. Non fu contento della nostra vita, gli dispiacque in noi tutto quanto facevamo, mentre non gli dispiacque quanto lui aveva fatto in noi. Perciò condannerà quanto abbiamo fatto noi, salverà quanto ha fatto lui. Quanto Dio ha fatto in essi – Dio infatti ha creato l’uomo ad immagine e somiglianza sua (cfr. Gn 1, 26) – è buono. Quanto invece l’uomo, respingendo il suo Autore e creatore e volgendosi alla perversità, tramite il libero arbitrio, ha fatto di male, questo condanna Dio per liberare l’uomo; cioè Dio condanna quanto ha fatto l’uomo e libera quanto ha fatto lo stesso Dio.

 

Intenzione del giorno

Preghiamo perché in questo Anno Santo della Misericordia e in questa Settimana Santa i battezzati si accostino al sacramento della riconciliazione.

 

Don’t forget! …Ricorda!

GIORNATA MONDIALE DELLA METEOROLOGIA – GIORNATA DELLA LOTTA ALLA LEUCEMIA

24-03-1944: eccidio delle forze Ardeatine

 

Turibio de Mogrovejo (1538-1606)

giurista all’Università di Salamanca e alla corte di Filippo II di Spagna, fu inviato dal Papa a Lima, in Perù. Aveva 42 anni. Iniziò subito un’intensa attività missionaria e organizzò la Chiesa peruviana in 8 diocesi e indisse vari sinodi. Nel 1591 a Lima sorgeva il 1° seminario del continente americano. Incentivò la cura parrocchiale anche da parte dei religiosi e fu strenuo difensore degli indios. Morì tra loro in una sperduta cappella al nord del Paese.