Riflessione del giorno

mercoledì 24 febbraio ’16

By Patronato S. Vincenzo

February 23, 2016

nella fotografia un quadro di Giovanni Fattori

 

Iniziamo la Giornata Pregando (Canto Liturgico)

A te, Signore, che ci hai redento, i nostri occhi solleviamo in pianto; ascolta, o Cristo, l’umile lamento. Figlio di Dio, capo della Chiesa, tu sei la via, sei la porta al cielo, con il tuo sangue lava i nostri cuori. Tu sei grandezza, assoluto amore; noi siamo terra che tu hai plasmato: in noi ricrea la tua somiglianza. Ti confessiamo d’essere infedeli, ma il nostro cuore s’apre a te sincero; tu, Redentore, guardalo e perdona. Ti sei vestito del peccato nostro, ti sei offerto come puro Agnello: ci hai redenti, non lasciarci, o Cristo. Amen

 

ARNALDO DI CARCASSONNE (XIII sec)

Cugino del Fondatore Pietro Nolasco, prese l’abito di mercedario nel giorno di fondazione dell’Ordine. Resse il monastero di Valenza (Sp) e promosse la disciplina monastica con l’insegnamento delle regole e con l’esercizio delle virtù.

 

Ascoltiamo la Parola di Dio (Mt 20,17-28)

Mentre saliva a Gerusalemme, si avvicinò a Gesù la madre dei figli di Zebedeo con i suoi figli, e si prostrò per chiedergli qualcosa. Egli le disse: «Che cosa vuoi?». Gli rispose: «Dì che questi miei figli siedano uno alla tua destra e uno alla tua sinistra nel tuo regno». Rispose Gesù: «Voi non sapete quello che chiedete. Potete bere il calice che io sto per bere?». Gli dicono: «Lo possiamo». Ed egli soggiunse: «Il mio calice lo berrete; però non sta a me concedere che vi sediate alla mia destra o alla mia sinistra, ma è per coloro per i quali è stato preparato dal Padre mio». Gli altri dieci, udito questo, si sdegnarono con i due fratelli; ma Gesù, chiamatili a sé, disse: «I capi delle nazioni, voi lo sapete, dominano su di esse e i grandi esercitano su di esse il potere. Non così dovrà essere tra voi; ma colui che vorrà diventare grande tra voi, si farà vostro servo, e colui che vorrà essere il primo tra voi, si farà vostro schiavo; appunto come il Figlio dell’uomo, che non è venuto per essere servito, ma per servire e dare la sua vita in riscatto per molti».

 

Riflessione del giorno – riflessione dei Padri della Chiesa

Quando parlo della croce, non penso al legno, ma al dolore. In effetti questa croce si trova nella Britannia, in India e su tutta la terra. Cosa dice il Vangelo? Se non portate la mia croce e non mi seguite ogni giorno… (Lc. 14, 27). Se un animo non è affezionato alla croce, non può essere mio discepolo. Ogni giorno Cristo viene per noi affisso alla croce. Noi siamo crocifissi al mondo e Cristo è crocifisso in noi. Felice colui nel cui cuore Cristo risuscita ogni giorno, quando egli fa penitenza per i suoi peccati anche i più lievi. Felice chi ascende ogni giorno dal monte degli ulivi al regno dei cieli, ove si eleva la luce di Cristo, ove si trovano gli uliveti del Signore. Sono come un olivo fecondo nella casa di Dio (Sal. 51, 10). Accendiamo anche la nostra lampada con l’olio di quell’olivo e subito entreremo con Cristo nel regno dei cieli.

 

Intenzione del giorno

Preghiamo per tutti i benefattori vivi e defunti del Patronato S. Vincenzo.

 

Il quadro della settimana – 114° quadro della serie i “1000 dipinti più belli del mondo”

 

 

Vittore Carpaccio, al culmine della carriera, è incaricato dalla Scuola “minore” degli Schiavoni (da schiavi = slavi cioè i Dalmati residenti a Venezia) di dipingere un ciclo di 7 teleri sui santi protettori della confraternita (Giorgio, Girolamo e Trifone) più altre 2 tele con storie evangeliche. La Visione di S. Agostino è la più celebre e uno dei capolavori dell’artista. Carpaccio vi rappresenta il santo nello studio, mentre viene distratto dalla lettura dalla voce di S. Girolamo, che gli appare in forma luminosa dalla finestra accanto allo scrittoio. L’ambiente è quello di un colto e raffinato umanista del tempo, rappresentato con cura meticolosa dei dettagli. In una stanza rettangolare, con soffitto dipinto, Agostino sta seduto su una panca poggiata su una pedana rialzata, coperta di tessuto verde e profilata da borchie, dove c’è il banco da studio, retto da una candelabra. Numerosi libri dimostrano interessi eruditi o musicali (i libri aperti mostrano righe di pentagramma). Nel muro sotto la finestra è incassato uno stipo, con cassetti estraibili e mensole con fascicolo e clessidra.

La scrivania e la panca sono ingombre di libri, cofanetti, strumenti per la scrittura e oggetti curiosi, come la campanella e una conchiglia. Davanti alla finestra pende una sfera armillare (=astrolabio), mentre anche le modanature decorative della parete sono usate come mensole e vi si trovano vasi, bottiglie e altro. Al centro una nicchia con altare con la statua di un Cristo solenne e ieratico. Vi si trovano anche la mitria e il pastorale, simboli della dignità episcopale. Ai lati dell’altare due portali gemelli, decorati in stile rinascimentale: quello di sinistra è aperto su una stanza con finestrella, secondo il gusto per le molteplici fonti di illuminazione derivate dall’arte fiamminga e dagli esempi di Antonello da Messina. Lungo la parete sinistra si trovano altre due lunghe mensole: una inclinata, con appoggiati i libri; una piana, con una collezione di anticaglie, vasi, bronzetti, e altri oggetti. In basso una pedana con sedile e inginocchiatoio per la meditazione. Al centro il cagnolino è simbolo della fedeltà di Agostino al Vangelo e alla Chiesa e, poco più in là, c’è il cartiglio con la firma dell’artista e la data. Il Santo indossa una veste rossa su cui spicca la cotta bianca con mantellina nera. La luce dorata, entrando da destra serve a unificare gli innumerevoli elementi del dipinto e proiettando sul pavimento lunghe ombre che definiscono lo spazio, crea profondità. Il risultato è quello mirabile di un vero e proprio capolavoro.