Riflessione del giorno

Mercoledì 24 maggio 2023

By patronatoADM

May 23, 2023

 

VII Settimana di Pasqua 

 

Aforisma di Charles Bukowski (1920-1994)

Solo i poveri riescono ad afferrare il senso della vita, i ricchi possono solo tirare a indovinare.

 

Preghiera del giorno

Padre misericordioso, nella tua bontà dona alla Chiesa, radunata dallo Spirito Santo, di servirti con dedizione e di formare in te un cuore solo e un’anima sola. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen

 

Parola di Dio del giorno Giovanni 17,11-19

Gesù pregò dicendo: «Padre santo, custodiscili nel tuo nome, quello che mi hai dato, perché siano una sola cosa, come noi. Quand’ero con loro, io li custodivo nel tuo nome, quello che mi hai dato, e li ho conservati, e nessuno di loro è andato perduto, tranne il figlio della perdizione, perché si compisse la Scrittura.

Ma ora io vengo a te e dico questo mentre sono nel mondo, perché abbiano in se stessi la pienezza della mia gioia. Io ho dato loro la tua parola e il mondo li ha odiati, perché essi non sono del mondo, come io non sono del mondo. Non prego che tu li tolga dal mondo, ma che tu li custodisca dal Maligno.

Essi non sono del mondo, come io non sono del mondo. Consacrali nella verità. La tua parola è verità. Come tu hai mandato me nel mondo, anche io ho mandato loro nel mondo; per loro io consacro me stesso, perché siano anch’essi consacrati nella verità».

 

Riflessione del giorno

A quel punto, mi ricordai di quel ritratto di Cristo, dipinto da Holman Hunt, dove appare tutto ammantato ed affascinante, con una lanterna in mano, mentre bussa a una porta, presumibilmente quella che conduce ai nostri cuori. In quella oscurità divorante (inghiottente), la luce appare tenue e lattiginosa (opalescente). Cristo venne a me in quel modo, Lumen Christi, con una luce tenue, una luce dolorosa, ma pure luminosa a sufficienza.

Di tutti gli scritti del Nuovo Testamento – dai Vangeli attraverso gli Atti e le complesse, incalzanti lettere di Paolo, fino all’Apocalisse che ti fa rabbrividire fino quasi alla nausea – è il Vangelo di Marco che mi ha veramente catturato.

Cristo venne a noi da Liberatore. Cristo comprese che noi, in quanto uomini, eravamo per sempre imbrigliati dal mondo della gravità – dalla nostra banalità, dalla nostra mediocrità – e fu con il Suo esempio che donò alla nostra immaginazione la libertà del volo. In breve, la libertà di essere uguali a Cristo. Anzi, come dice S. Paolo, di diventare Lui: “Non sono più io che vivo, ma Cristo che vive in me.

 

Intenzione di preghiera

Per i coniugi in crisi, tentati di porre fine al loro matrimonio, perché Dio li aiuti a recuperare l’intesa.

 

Santo del giorno

 

Don’t Forget! Storia dei Martiri Cristiani

Martiri Messicani 9. PARTE

GLI “ARREGLOS” E LA “SEGUNDA”

Davanti alle crescenti difficoltà del tentativo di domare l’insorgenza, il Governo Messicano fa balenare la possibilità della tregua e i vertici cattolici, che non comprendono la guerra dei cristeros e sono sempre rimasti in attesa di un segno di buona volontà da parte dell’avversario, raccolgono subito il segnale e accordi, del tutto informali (gli Arreglos= arrangiamenti) vengono frettolosamente sottoscritti il 22-6-1929, con la determinante regìa della Segreteria di Stato vaticana.

Il culto pubblico riprende il che per la Chiesa e la popolazione costituisce un indubbio sollievo, ma per la sollevazione armata è la fine. Venuto meno il generale consenso popolare, costretti a cedere le armi e a tornare ai loro villaggi, i cristeros si trovano esposti alla vendetta dei federali, perché gli Arreglos, sottoscritti in fretta e furia, non contenevano garanzie a salvaguardia dei combattenti. Così da una parte la Chiesa non ricupera la libertà e continua a essere perseguitata; dall’altra la repressione dei combattenti cristiani – soprattutto capi e quadri dirigenti- per lo più contadini, continua fino agli anni 1940.

Così i cristeros, dopo una ripresa disperata della rivolta fra il 1934 e il 1938 –la cosiddetta Segunda- quasi scompaiono dalla storia del paese: restano ancora oggi, indomiti, alcuni piccoli nuclei di reduci che pubblicano un periodico dal titolo: David. Nonostante la formale pacificazione, fra Stato e Chiesa permangono strascichi latenti di quella guerra mai vinta e mai persa, fra i quali può forse venire inquadrata la “misteriosa” uccisione, il 24-5-1993, del cardinale Juan Jésus Posadas Ocampo, vescovo di Guadalajara.

La guerra dei cristeros, gloriosa e sfortunata, costata dalle 70 alle 85mila vite umane, sembra sia considerata sia dalla Chiesa sia dallo Stato messicani un malaugurato incidente di percorso nel processo di riallineamento fra Chiesa e mondo moderno, sì che valide ricerche storiche anche recenti hanno incontrato non pochi ostacoli. In realtà, è una pagina di storia complessa e ancora non del tutto chiarita – a proposito della quale le animosità, soprattutto laiciste, non si sono ancora placate – ma altamente significativa.

Sul piano storico, siamo di fronte a un episodio dello scontro plurisecolare, nella sua versione armata e popolare, fra la Modernità, con i suoi processi di secolarizzazione delle culture e delle istituzioni politiche a fondamento religioso, e tali culture di stampo sacrale tradizionale. Sul piano politico, la “lezione messicana” contribuisce alla elaborazione di una nuova strategia della Rivoluzione nei confronti dei cattolici, quella della “mano tesa”. (Oscar Sanguinetti).