25. domenica Tempo Ordinario
Avvenne il 24 settembre…
622 – Maometto completa la sua Egira dalla Mecca a Medina
1180 – Alessio II Comneno diventa a 11 anni imperatore bizantino alla morte del padre Manuele
1493 – Seconda spedizione di Cristoforo Colombo nel Nuovo Mondo
1664 – I Paesi Bassi cedono Nuova Amsterdam (futura New York) all’Inghilterra
1959 – Va in onda per la prima volta lo Zecchino d’Oro
1961 – Su iniziativa di Aldo Capitini si svolge la prima Marcia per la pace da Perugia ad Assisi
Aforisma dal Salmo 125
“Odiarsi è più facile di quanto si creda. La grazia consiste nel dimenticarsi di sé stessi.”
Santo del Giorno
La festa della B. Vergine della Mercede è legata alle vicende che spinsero S. Pietro Nolasco a fondare l’Ordine della Mercede. Nel 1203, rattristato dalla condizione dei cristiani fatti schiavi dai Mori, allora padroni di gran parte di Spagna, si trasformò in mercante riuscendo a liberare col suo denaro 300 schiavi. Poi si unì ad altri nobili e generosi giovani per raccogliere offerte e ripetere ogni anno i riscatti.
Ed ecco la svolta decisiva: nella notte dal 1° al 2 agosto 1218, gli apparve la Madonna che lo incoraggiò a fondare un Ordine che si dedicasse alle opere di misericordia e alla redenzione degli schiavi. Nacquero così i Mercedari: uno di loro, se le somme raccolte si rivelavano insufficienti per liberare uno schiavo, si sostituiva a lui.
L’Ordine è tuttora attivo anche in Italia: a Cagliari, i Mercedari gestiscono il santuario della Madonna di Bonaria. Da loro la beata Vergine era onorata fin dagli inizi in Aragona e in Catalogna sotto il titolo “della Mercede”.
Preghiera Colletta
O Dio, che nell’amore verso di te e verso il prossimo hai posto il fondamento di tutta la legge, fa’ che osservando i tuoi comandamenti possiamo giungere alla vita eterna. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen
Parola di dio Luca 9,1-6
In quel tempo, Gesù convocò i Dodici e diede loro forza e potere su tutti i demoni e di guarire le malattie. E li mandò ad annunciare il regno di Dio e a guarire gli infermi. Disse loro: «Non prendete nulla per il viaggio, né bastone, né sacca, né pane, né denaro, e non portatevi due tuniche. In qualunque casa entriate, rimanete là, e di là poi ripartite.
Quanto a coloro che non vi accolgono, uscite dalla loro città e scuotete la polvere dai vostri piedi come testimonianza contro di loro». Allora essi uscirono e giravano di villaggio in villaggio, ovunque annunciando la buona notizia e operando guarigioni.».
Riflessione di Don Arturo Bellini su don Bepo
«La mia parola deve far gustare questo mistero – conoscere il grande valore – L’eccelso onore fatto alla Vergine – l’insegnamento – la luce che viene a noi». L’attesa degli uomini era grande – da quattro millenni Abramo – Isaia – Daniele – il tempo è giunto. Don Giuseppe Vavassori (25/3/1933).
Quale insegnamento – si chiede don Bepo Vavassori – quale luce viene a noi dall’Annunciazione? Don Davide Rota a distanza di 92 anni pone lo stesso interrogativo e risponde: «Questo brano ci insegna tante cose. Ci rivela che, come quella di Maria e Giuseppe, così anche la vita di ognuno di noi coi suoi legittimi progetti, propositi, desideri…è dentro un progetto molto più grande che riguarda tutta la creazione, tutte le creature, l’intera umanità, niente e nessuno escluso: è il progetto di Dio che “vuole che tutti gli uomini siano salvi e giungano alla conoscenza della verità”. (1 Tim 2,4).
Dio per realizzare questo progetto di salvezza universale ha bisogno del consenso oltre che del Figlio Unigenito, anche di un’altra persona, una donna in questo caso che accetti di essere madre di suo Figlio. E lo chiede a Maria di Nazareth che, dopo aver conversato con l’Angelo, dà il consenso: “Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto”. E con questo sì di Maria inizia la storia della salvezza.
Dio è sempre alla ricerca di persone disposte a condividere il suo progetto e quando le trova –come nel caso di Maria- non c’è più nulla d’impossibile…». «Il problema è che oggi, come mai in passato, la gente non sembra interessata ad altro che ai suoi progetti e non prende nemmeno in considerazione la possibilità di rispondere come Isaia (6,8) il quale a Dio che gli chiese: «Chi manderò e chi andrà per noi?» rispose: «Eccomi, manda me!».
Non c’è onore, privilegio, riconoscimento più grande che essere scelti da Dio per diventare collaboratori nel suo piano di salvezza. Maria lo ha capito e risponde sì. E noi oggi con le culle vuote, i seminari vuoti, le chiese vuote, i cuori vuoti, i desideri e i progetti rimpiccioliti alle dimensioni individuali…che risposta (non) stiamo dando a Dio?». Un interrogativo consegnato alla nostra responsabilità.
Intenzione di preghiera
Perché la nostra lotta contro le ingiustizie sia mossa dall’amore per chi è debole e non dall’invidia o dalla rabbia per chi è potente.
Don’t Forget! Storia dei martiri cristiani 1 PARTE
GEOGRAFIA
L’Ecuador è una Repubblica presi-denziale del Sudamerica con 283.561 km² di superficie (poco meno dell’Italia) e popolazione di poco più di 18 milioni di abitanti. Il paese confina a nord con la Colombia; a est e a sud con il Perù e a ovest si affaccia sull’Oceano Pacifico.
Fanno parte dell’Ecuador anche l’arcipelago delle isole Galapagos, situato a circa 1 000 km dalla costa e ricco di specie endemiche che nel XIX sec. furono oggetto di studio del naturalista Charles Darwin. La capitale è Quito, dichiarata Patrimonio dell’umanità nel 1978 perché ha il centro storico meglio conservato d’America Latina.
IL PIL PRO CAPITE di 10.215 $ Us e l’economia del paese negli ultimi anni è in ripresa col miglioramento di tutti i dati. Dal punto di vista geografico nel paese si possono distinguere 4 regioni con caratteristiche molto differenti: 1) La Costa 2) La Sierra (regione andina) 3) El Oriente (regione amazzonica) 4) Insular (regione insulare che comprende le Galápagos). Cfr. cartina sopra.
È attraversato dalla cordigliera Andina con montagne imponenti come il Chimborazo 6.263 m e il vulcano Cotopaxi 5.987. Le Galápagos sono senza dubbio l’arcipelago più noto in acque territoriali ecuadoriane, nonostante la loro distanza dalla costa sia di circa 1000 km. Note fin dai tempi di Francisco Pizzarro, divennero famose per la loro biodiversità per gli studi di Charles Darwin, che qui iniziò a elaborare la sua opera L’origine delle specie.