Sesta settimana di pasqua
Aforisma del giorno di Soren Kierkegaard
Quando nell’amore si smette di combattere, l’amore non c’è più.
Preghiera del giorno di Dag Hammarskjöld
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome, non il mio. Venga il tuo regno, non il mio. Sia fatta la tua volontà, non la mia. Donaci pace con te pace con gli uomini pace con noi stessi e liberaci da ogni timore. Amen.
Santo del giorno
Parola di Dio del giorno Giovanni 16,12-15
Disse Gesù ai suoi discepoli: «Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso. Quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità, perché non parlerà da sé stesso, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annuncerà le cose future.
Egli mi glorificherà, perché prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà. Tutto quello che il Padre possiede è mio; per questo ho detto che prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà».
Riflessione del giorno di Chaim Potok
Ricordo che mia madre mi mormorò queste parole una volta che ero a letto con la febbre. «I bambini si ammalano spesso, tesoro. Succede, ai bambini. Gli inizi sono sempre difficili. Presto starai bene».
Ricordo che una sera scoppiai a piangere perché non ero riuscito a capire un passo difficile di un commentario biblico. A quel tempo avevo circa nove anni. «Vuoi capire tutto immediatamente?», domandò mio padre.
«Tutto così? Hai cominciato a studiare questo commentario solo la settimana scorsa. Gli inizi sono sempre difficili. Lo studio richiede applicazione. Leggilo e rileggilo ancora». L’uomo che in seguito mi guidò negli studi, mi accoglieva calorosamente e mi diceva con la sua voce gentile: «Sii paziente, David. Il Midrash dice: “Gli inizi sono sempre difficili”.
Non puoi inghiottire tutto il mondo in una volta sola». Ora lo ripeto a me stesso quando mi trovo di fronte a una nuova classe all’inizio dell’anno scolastico…Insegnare come faccio io è difficile, perché tocco i sensibili nervi della fede, gli inizi delle cose e gli studenti ne sono scossi.
Ripeto loro ciò che fu detto a me: «Siate pazienti. State imparando un nuovo modo di comprendere la Bibbia. Gli inizi sono sempre difficili». E aggiungo quello che ho imparato per conto mio: «Specialmente un inizio che vi create da soli. Quello è il più difficile di tutti».
Intenzione di preghiera per il giorno
Perché accettiamo con pazienza le difficoltà di ogni inizio nel cammino del bene, della vita buona, della comprensione della verità…
Don’t Forget! Vite Straordinarie
Motivata a fare lo stesso con la figlia venne in contatto con Alexander Graham Bell (inventore del telefono), all’epoca impegnato nella cura di bambini sordi, il quale suggerì a Kate Keller di contattare la scuola di Boston in cui era stata educata Laura Bridgman e fu qui che Helen venne in contatto con Anne Sullivan, pure lei cieca dall’infanzia: grazie a metodi educativi e tecniche didattiche allora rivoluzionarie la Sullivan riuscì a valorizzare le doti della piccola Helen che in pochi mesi imparò a esprimersi con l’alfabeto manuale, a leggere il Braille e a compiere operazioni matematiche.
Negli anni seguenti Helen imparò a parlare e a leggere in braille il francese, il tedesco, il greco e il latino. Dopo aver raggiunto un traguardo dopo l’altro grazie ad Anna, Helen suggellò la sua brillante carriera scolastica portando a conclusione gli studi accademici e laureandosi con lode nel 1904, a 24 anni. Helen Adams Keller sarà quindi la prima cieca e sorda a conseguire la laurea in un College.
Un anno prima di laurearsi riuscì anche a coronare il suo sogno di affermarsi come scrittrice, riuscendo a farsi pubblicare il libro in cui raccontava di sé stessa. La sua autobiografia, “Storia della mia vita”, ebbe successo planetario. Fu tradotto in molte lingue, immesso in tutte le biblioteche e trascritto in Braille La storia di Anna e Helen sarà anche oggetto di una trasposizione cinematografica in “Anna dei miracoli” (The Miracle Worker), un film del 1962 diretto da Arthur Penn: le due attrici che interpretavano Anna e Helen vinceranno il premio Oscar nel 1963.
La condizione di sordo-cecità non impedì a Helen di raggiungere traguardi che erano preclusi alla gran parte dei suoi contemporanei. Dopo la carriera accademica la Keller si impegnò politicamente per i diritti dei lavoratori militando nel Socialist Party of America e dedicò buona parte della sua vita all’attivismo a sostegno delle persone con disabilità. Nel 1964, a 84 anni, fu insignita dal Presidente degli USA Lyndon B. Johnson della Presidential Medal of Freedom, la massima onorificenza civile americana. Tra anni morì nella sua casa lasciando un’immensa eredità umana e intellettuale.