Riflessione del giorno

mercoledì 27 maggio ’20

By Patronato S. Vincenzo

May 26, 2020

 

nell’immagine un dipinto di Otto Mueller

 

 

VII. settimana tempo Pasquale

 

Proverbio del giorno (dalla Bibbia)

«Sul sentiero dei pigri crescono i rovi; su quello dei laboriosi non esistono ostacoli»

 

Iniziamo la Giornata Pregando

O Gesù, che con la tua risurrezione hai trionfato sul peccato e sulla morte, concedi anche a noi di poter cominciare con te una vita nuova, luminosa, santa. Opera in noi, Signore, il cambiamento che operi in chi ti ama: fa’ che il nostro spirito risplenda di luce e si slanci verso il bene. Suscita in noi l’ansia di diffondere con la parola e l’esempio il tuo messaggio di salvezza; donaci lo zelo e l’ardore di lavorare per l’avvento del tuo regno. Fa’ che bramiamo di congiungerci a te per sempre. Amen

 

IL SANTO DEL GIORNO Agostino di Canterbury (534-604).

Abate benedettino a Roma, fu invitato da S. Gregorio Magno ad evangelizzare l’Inghilterra, ricaduta nell’idolatria sotto i Sassoni. Nel Natale dopo il suo arrivo, più di 10.000 Sassoni ricevettero il battesimo. Cercò di riunire Chiesa bretone e Sassone senza riuscirci.

 

La Parola di Dio (Gv 17,11-19)

Gesù, alzati gli occhi al cielo, pregò dicendo: «Padre santo, custodiscili nel tuo nome, quello che mi hai dato, perché siano una sola cosa, come noi. Quand’ero con loro, io li custodivo nel tuo nome, quello che mi hai dato, e li ho conservati, e nessuno di loro è andato perduto, tranne il figlio della perdizione, perché si compisse la Scrittura. Ma ora io vengo a te e dico questo mentre sono nel mondo, perché abbiano in se stessi la pienezza della mia gioia. Io ho dato loro la tua parola e il mondo li ha odiati, perché essi non sono del mondo, come io non sono del mondo. Non prego che tu li tolga dal mondo, ma che tu li custodisca dal Maligno. Essi non sono del mondo, come io non sono del mondo. Consacrali nella verità. La tua parola è verità. Come tu hai mandato me nel mondo, anche io ho mandato loro nel mondo; per loro consacro me stesso, perché siano anch’essi consacrati nella verità».

 

Riflessione Per Il Giorno (Frammento della settimana)

Con l’inizio della fase 2, si freme per un rapido ritorno alla normalità e un’urgente ripresa delle attività bloccate da mesi. Ma siccome ci viene ripetuto in tutti i modi che la prudenza è d’obbligo, mi permetto di ribadire la raccomandazione con un’esperienza personale. Negli anni della missione in Bolivia mi capitava spesso di ospitare turisti di passaggio che effettuavano il “gran tour andino” (Cuzco, Machu Picchu, il lago Titicaca, la Cordillera Real…cioè i luoghi classici del turismo internazionale) i quali mi invitavano ad accompagnarli. Mi sono sempre sottratto a tali inviti, prestandomi in cambio di spiegare per filo e per segno ciò che avrebbero trovato, la storia e la cultura di quelle antiche civiltà. La realtà è che a me viaggiare non piace e non sopporto la calca dei turisti; non solo, accettando quegli inviti mi sembrava di tradire i poveri a cui ero stato inviato. Così avevo studiato ciò che riguardava le civiltà americane preispaniche dal Messico alle Ande leggendo decine di libri e documentandomi sui luoghi “cult”. Forse quegli ospiti mi avranno giudicato un prete globetrotter…ma non in realtà sono mai uscito dalla Bolivia: non ne ho mai sentito il bisogno perché per conoscere certe cose, luoghi, culture e storie non è necessario averle visitate. Basta solo amarle e appassionarsi ad esse. 

 

Intenzione del giorno

Preghiamo per tutte le persone che amiamo, affinché non aspettiamo a dimostrare loro il nostro affetto quando non ci sono più, vivendo di rimpianti

 

Don’t forget!   Santi e Beati della Carità

BEATA LIDUINA MENEGUZZI (1901-1941)

Elisa Angela Meneguzzi, nasce ad Abano Terme (Padova) il 12 settembre 1901. La sua è una famiglia di contadini, gente buona, laboriosa e cristiana. Angela capisce molto presto che la vita è una cosa seria e va vissuta con impegno e gioia. Casa, parrocchia, scuola, lavoro, la sua vita è tutta qui. Fin da ragazzina mostra un carattere mite, sempre disponibile. Frequenta la scuola fino alla terza elementare soltanto e poi aiuta in famiglia poiché ci sono altri sei fratellini più piccoli. Dapprima aiuta la mamma in casa e poi, ancora ragazzina, presta servizio presso alcune famiglie. Quando è più grande presta servizio negli alberghi di Abano Terme. Si fa amare da tutti, sia in famiglia che nel lavoro.

A 25 anni desiderosa di consacrare la vita al Signore, entra nell’Istituto Suore di S. Francesco di Sales a Padova dove prende il nome di Suor Maria Liduina. Qui continua il suo intenso cammino spirituale vivendo ogni momento nella semplicità, nell’umiltà e con un cuore traboccante d’amore verso Dio e i fratelli. Destinata nel Collegio S. Croce, tra le ragazze, opera per 11 anni come guardarobiera, infermiera, accompagnatrice, educatrice, ed esse scoprono in lei un’amica capace di ascoltarle, aiutarle nei loro piccoli problemi e dare consigli. In tutte lascia una traccia di tenerezza, serenità e pazienza a tutta prova. Ma un desiderio segreto l’accompagna: andare in Missione. Nel febbraio 1937 il suo sogno si realizza. I Padri cappuccini presenti in Etiopia chiedono alla Madre Generale l’aiuto di alcune suore. Partono in 16 e tra queste c’è anche Suor Liduina. In Etiopia, a Dire-Dawa, lavora come infermiera nell’Ospedale civile, dedicandosi ai malati. Quando sopraggiunge la guerra, le sue cure si rivolgono ai soldati feriti ai quali dona speranza, conforto e incoraggiamento. Suor Liduina non aiuta solo gli italiani e i cristiani, ma con spirito ecumenico, si dedica a bianchi e neri, a cattolici e copti, a musulmani e pagani, a tutti parla di Dio Padre e del Paradiso. Una grave malattia colpisce il suo fisico, ma lei continua assiduamente e con grande generosità la sua opera tra gli ammalati fino alla fine. Sottoposta ad un intervento chirurgico delicato e difficile accetta tutto con coraggio e serenità. Subentrano però complicazioni che il 2 dicembre 1941, stroncano la sua vita. Suor Liduina muore santamente, a 40 anni, abbandonata alla volontà di Dio, offrendo la sua vita per la pace del mondo. Un medico presente, afferma: “Non ho mai visto nessuno morire con tanta gioia e beatitudine”. Come suo desiderio è sepolta nel cimitero di Dire-Dawa tra i soldati italiani. Dopo vent’anni, nel luglio 1961, le spoglie di Suor Liduina sono trasportate a Padova in una Cappella della Casa Madre, dove amici e devoti vengono a salutarla e a invocare la sua intercessione presso Dio. Nel 1996 è dichiarata Venerabile. II 7 luglio 2001, Giovanni Paolo II promulga il Decreto sul Miracolo, avvenuto per sua intercessione. E il 20 ottobre 2002 viene Beatificata.