Mercoledì Settimana Santa
aforisma di S. Agostino
“Nessuno è più sociale dell’uomo per natura, ma nessuno è più antisociale per vizio.”
MERCOLEDÌ SANTO
è il 3° giorno della Settimana Santa ed è il giorno in cui Gesù annuncia esplicitamente il tradimento di uno degli Apostoli, ma ciononostante continua a fare fino in fondo ciò che deve e che corrisponde alla volontà di Dio nei suoi confronti. È un invito anche per noi a fare sempre ciò che Dio vuole, non solo nelle circostanze propizie, ma anche in quelle avverse della vita. È cioè in giorno della fedeltà.
Preghiera
Padre misericordioso, tu hai voluto che il Cristo tuo Figlio subisse per noi il supplizio della croce per liberarci dal potere del nemico: donaci di giungere alla gloria della risurrezione. Per il nostro Signore Gesù Cristo tuo Figlio che è Dio e vive e regna con Te nell’unità dello Spirito Santo per tutti i secoli dei secoli. Amen
Santo del giorno
Parola di Dio
Matteo 26,14-25
In quel tempo, uno dei Dodici, chiamato Giuda Iscariota, andò dai capi dei sacerdoti e disse: «Quanto volete darmi perché io ve lo consegni?». E quelli gli fissarono trenta monete d’argento. Da quel momento cercava l’occasione propizia per consegnare Gesù. Il primo giorno degli Azzimi, i discepoli si avvicinarono a Gesù e gli dissero: «Dove vuoi che prepariamo per te, perché tu possa mangiare la Pasqua?».
Ed egli rispose: «Andate in città da un tale e ditegli: “Il Maestro dice: Il mio tempo è vicino; farò la Pasqua da te con i miei discepoli”». I discepoli fecero come aveva loro ordinato Gesù, e prepararono la Pasqua. Venuta la sera, si mise a tavola con i Dodici. Mentre mangiavano, disse: «In verità io vi dico: uno di voi mi tradirà». Ed essi, profondamente rattristati, cominciarono ciascuno a domandargli: «Sono forse io, Signore?».
Ed egli rispose: «Colui che ha messo con me la mano nel piatto, è quello che mi tradirà. Il Figlio dell’uomo se ne va, come sta scritto di lui; ma guai a quell’uomo dal quale il Figlio dell’uomo viene tradito! Meglio per quell’uomo se non fosse mai nato!». Giuda, il traditore, disse: «Rabbi, sono forse io?». Gli rispose: «Tu l’hai detto».
Riflessione “Resistenza e resa” di don Davide Rota
“Stat Crux dum volvitur orbis”: il motto dei monaci certosini sintetizza mirabilmente il mistero del Settimana Santa: la croce resta salda, mentre il mondo gira. In effetti i racconti della passione e morte di Gesù nei quattro Vangeli hanno un andamento drammatico dove tutto (ogni persona, cosa, evento) cambia di segno e niente rimane più com’era: l’innocente è condannato, il reo salvato, la menzogna trionfa, la verità è negata, il discepolo tradisce, il colpevole si converte ecc.
Impressiona nei racconti della passione che Gesù debba sopportare in successione il tradimento di Giuda, il sonno degli apostoli nel Getsemani, la loro fuga al momento della cattura, il bacio del traditore, il triplice rinnegamento di Pietro, gli scherni dei soldati, il duplice processo, il crucifige della plebaglia, la scelta di Barabba, la vittoria dei nemici, la flagellazione del buono, la parodia della regalità, la dolorosa via Crucis, la spogliazione e la crocifissione, gli insulti di scribi e sacerdoti, la solitudine estrema, il colpo di lancia, il silenzio di Dio…
Eppure in questa drammatica successione di eventi in cui l’umanità offre il peggio di sé e Dio sembra assente, Gesù rimane fino in fondo fedele a sé, a Dio e all’uomo. Egli non rinuncia nemmeno per un istante a essere ciò che è ed è proprio quella morte crudele a rivelarlo come Figlio dell’Uomo e Figlio di Dio: “ Il centurione…avendolo visto spirare in quel modo, disse: “Davvero quest’uomo era Figlio di Dio !” (Marco 15,39). Colui che sembra una povera vittima del potere, dice di sé: “… Io offro la mia vita, per poi riprenderla di nuovo. Nessuno me la toglie, ma la offro da me stesso, poiché ho il potere di offrirla e il potere di riprenderla di nuovo ” (Giovanni 10,17-18).
In quel trionfo della disumanità che è la sua passione, Gesù rimane così totalmente uomo da consolare e ammonire le donne di Gerusalemme (Luca 23,27ss); da chiedere per i suoi persecutori: “Padre, perdona loro, perché non sanno quel che fanno” (Luca 23,34) da rispondere al ladrone che gli chiede di ricordarsi di lui: “Oggi sarai con me nel paradiso” (Luca 23,39-43); da pensare a suo madre e al discepolo affidando l’una all’altro (Giovanni 19,26-27).
Utilizzando la famosa espressione di Dietrich Bonhoeffer Resistenza e Resa, possiamo dire che Gesù non si sottomette a nessuno né si arrende (=resa) al potere, ma solo alla volontà di Dio. E mette in atto una capacità di resistenza a ricatti, minacce, menzogne e abusi vincendo la paura in completo abbandono e fiducia nella volontà divina: “Padre, nelle tue mani affido il mio spirito” (Luca 23,46).
Intenzione di preghiera
Perché i cristiani operino sempre la carità non dimenticando che nel povero essi servono, aiutano e perciò onorano lo stesso Figlio di Dio, Gesù.
Don’t Forget! Avvenne il 26 marzo …
1511 – Terremoto con epicentro fra Friuli e Slovenia causa gravi danni, 10.000 morti e tsunami in Adriatico
1898 – A Torino viene fondata la Federazione Italiana Giuoco Calcio
1923 – L’Italia inizia la costruzione della prima autostrada del mondo, la Milano-Laghi.
1953 – Jonas Salk annuncia la scoperta del vaccino antipolio
1995 – Entra in vigore il Trattato di Schengen
2000 – Vladimir Putin viene eletto presidente della Russia