Riflessione del giorno

Mercoledì 27 novembre 2024

By Patronato S. Vincenzo

November 26, 2024

 

XXXIV settimana T. Ordinario

 

Aforisma di Gilbert K. Chesterton

“È l’uomo umile che fa le grandi cose, è l’uomo umile che fa le cose audaci.”

 

Preghiera

Dio onnipotente ed eterno, che hai voluto ricapitolare tutte le cose in Cristo tuo Figlio, Re dell’universo, fa’ che ogni creatura, libera dalla schiavitù del peccato, ti serva e ti lodi senza fine. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen

 

Santo del giorno

 

Parola di Dio del giorno Luca 21,5-11

Gesù disse ai suoi discepoli: «Quando vedrete Gerusalemme circondata da eserciti, allora sappiate che la sua devastazione è vicina. Allora coloro che si trovano nella Giudea fuggano verso i monti, coloro che sono dentro la città se ne allontanino, e quelli che stanno in campagna non tornino in città; quelli infatti saranno giorni di vendetta, affinché tutto ciò che è stato scritto si compia.

In quei giorni guai alle donne che sono incinte e a quelle che allattano, perché vi sarà grande calamità nel paese e ira contro questo popolo. Cadranno a fil di spada e saranno condotti prigionieri in tutte le nazioni; Gerusalemme sarà calpestata dai pagani finché i tempi dei pagani non siano compiuti. Vi saranno segni nel sole, nella luna e nelle stelle, e sulla terra angoscia di popoli in ansia per il fragore del mare e dei flutti, mentre gli uomini moriranno per la paura e per l’attesa di ciò che dovrà accadere sulla terra.

Le potenze dei cieli infatti saranno sconvolte. Allora vedranno il Figlio dell’uomo venire su una nube con grande potenza e gloria. Quando cominceranno ad accadere queste cose, risollevatevi e alzate il capo, perché la vostra liberazione è vicina».».

 

Riflessione della comunità di Bose      

Il 17-7-1944, nel penultimo anno della 2.a guerra mondiale, una processione di duemila prigionieri di guerra tedeschi veniva fatta marciare attraverso la piazza Rossa di Mosca. La folla, tutto intorno, osservava. Secondo la testimonianza del poeta Evgenij Evtušenko, che allora era un bambino, i marciapiedi brulicavano di spettatori, cui soldati e poliziotti facevano da cordone.

La folla era composta in prevalenza di donne, donne russe con le mani arrossate dal duro lavoro, donne su cui aveva gravato e ancora gravava almeno metà del peso della guerra. Ognuna di loro doveva avere un padre o un marito, un fratello o un figlio ucciso dai tedeschi. Fissavano lo sguardo carico d’odio nella direzione da cui la colonna di prigionieri sarebbe apparsa. Per primi apparvero i generali, che marciavano in testa alla colonna: avevano le fronti massicce sollevate, lo sguardo altero, le labbra piegate in una smorfia di disprezzo verso i loro vincitori, che evidentemente consideravano inferiori.

“Sanno di profumo, i bastardi”, disse con astio qualcuno della folla. Le donne mostravano i pugni. A un certo punto, dietro i generali, cominciarono a spuntare i soldati tedeschi, magri, non rasati, con addosso bendaggi sporchi di sangue, zoppicanti sulle stampelle o appoggiati alle spalle dei loro commilitoni. I soldati camminavano a testa bassa. Sulla strada calò il silenzio. Gli unici rumori erano il trascinarsi degli stivali e i tonfi delle stampelle. Una donna anziana, con gli stivali tutti rotti, avanzò, toccò la spalla a un poliziotto e gli disse: “Lasciami passare”.

Deve esserci stato qualcosa, in lei, che lo indusse a spostarsi da parte. La donna si avvicinò alla colonna dei prigionieri, prese dall’interno del suo cappotto qualcosa avvolto in un fazzoletto colorato, e lo scartò. Era una crosta di pane nero. Audacemente, lo spinse nella tasca di un soldato, talmente esausto che barcollava. Al vederla, subito molte altre donne correvano verso i soldati, mettendo a forza nelle loro mani pane, sigarette, e qualsiasi cosa avessero.

La compassione di una donna coraggiosa originò un vero e proprio momento eucaristico, di condivisione e di festa. Il cibo era allora molto scarso e tra la folla tutti erano denutriti. La vita cristiana si traduce anche in gesti come questo. È lo sforzo continuo di vedere il volto di Gesù in chi abbiamo intorno, anche se ha le sembianze di un “nemico”.

 

Intenzione di preghiera per la settimana

Per i cristiani che vivono in terre dilaniate dalla guerra e sono vittime di violenza e di odio: la fede in Gesù Re dell’universo li sostenga nella lotta per la libertà e la dignità umana e cristiana.

 

Don’t Forget! Avvenne il 27 novembre…

1095 – Papa Urbano II fa un appello che convoca la 1.a crociata, che in effetti partirà l’anno dopo.

1830 – Apparizione mariana in rue du Bac e rivelazione della Medaglia miracolosa

1895 – Alfred Nobel sottoscrive il suo testamento, con il quale istituisce il Premio Nobel.

1971 – La sonda russa Mars 2 raggiunge Marte, ma non ottiene alcun dato utile

1990 – L’Italia firma gli accordi di Schengen.