Riflessione del giorno

mercoledì 28 aprile ’21

By Patronato S. Vincenzo

April 27, 2021

 

Quarta Settimana di Pasqua

 

Proverbio del giorno (Proverbi napoletani)

L’amico è come l’ombrello, non è mai a portata di mano quando piove.

 

Preghiera del giorno (S. Efrem il Siro « Inni »)

Dal cielo è sceso come la luce, da Maria è nato come un germe divino, dalla croce è caduto come un frutto, al cielo è salito come una primizia.

Benedetta sia la tua volontà! Tu sei l’offerta del cielo e della terra, ora immolato e ora adorato.

Sei disceso in terra per essere vittima, sei salito come offerta unica, sei salito portando il tuo sacrificio, o Signore.

Amen.

 

Santo del giorno

 

La parola di dio del giorno – Giovanni 12,44-50

Chi mi rifiuta e non accoglie le mie parole, ha chi lo condanna: la parola che ho detto lo condannerà nell’ultimo giorno. Perché io non ho parlato da me stesso, ma il Padre, che mi ha mandato, mi ha ordinato lui di che cosa parlare e che cosa devo dire.

E io so che il suo comandamento è vita eterna. Le cose dunque che io dico, le dico così come il Padre le ha dette a me».

 

Riflessione del giorno (frammenti di vita)

La quiete del cortile viene spezzata da una discussione che, partita in sordina, si accende di colpo: i due litiganti ormai non controllano più né toni né contenuti e si lanciano irriferibili insulti vicendevoli.

L’intervento degli educatori impedisce che i due vengano alle mani e il conflitto si spegne con la stessa rapidità con cui era iniziato.

Una signora che ha assistito alla scena, si lascia andare a giudizi molto severi nei confronti dei litiganti e si intuisce che non è la paura a suggerirglieli, ma il disgusto che non fa nulla per nascondere.

Mi scuso con lei per l’accaduto e cerco di farle capire che non è facile per giovani che non hanno più il passato e che non intravedono il futuro, in attesa di un permesso di soggiorno che forse non arriverà e di un lavoro che pare un miraggio, di rimanere calmi, soprattutto quando il digiuno di ramadan ne mette a prova la resistenza.

Ma lei non demorde e rimpiange i bei tempi in cui il cortile era popolato di bambini che pensavano solo a giocare e a studiare.

Finché appare una piccola breccia in quel suo muro di certezze: “Devo ammettere che anche a me capita di pensare ogni tanto di essere forse un po’ cattiva…”.

Non resisto e con finta amabilità rispondo: “Cara la mia signora, vede, in realtà lei è sempre cattiva. Ogni tanto se ne rende conto”.

       

Intenzione di preghiera del giorno

Preghiamo perché non si realizzino all’interno della Chiesa cattolica tedesca i propositi scismatici di una parte del clero e dell’episcopato.

 

Don’t forget! Storia dei martiri cristiani – Breve storia delle crociate

Le crociate furono indette dall’Europa cristiana fra 11° e 13° secolo per liberare il S. Sepolcro di Gerusalemme.

Presentiamo una brevissima panoramica del fenomeno crociato, prima di riprendere la storia dei martiri cristiani.

 

PRIMA CROCIATA

Con a capo Pietro l’Eremita, iniziò nel 1096 in Francia e Germania con masse disorganizzate di gente umile.

Attraversato il Bosforo, dopo massacri di Ebrei, saccheggi e devastazioni, i crociati furono annientati dai Turchi a Nicea. Alla seconda spedizione parteciparono l’alta feudalità francese e quelle fiammingo-renana e italo-normanna che si radunarono a Costantinopoli.

Occupata Nicea (1097), i crociati vinsero a Dorileo, espugnarono Antiochia di Siria (1098) e conquistarono Gerusalemme (1099). La vittoria sui Fatimidi assicurò ai cristiani i luoghi santi; Siria e Palestina  passarono alle dipendenze del regno di Gerusalemme.

I pisani ottennero privilegi commerciali, i veneziani presero Haifa, Sidone e Tiro e i genovesi espugnarono Beirut e Tripoli di Siria. Essenziali per la difesa del regno di Gerusalemme, i mercanti italiani imposero il monopolio dei commerci col Medio Oriente fino alla metà del 13° secolo.

 

SECONDA CROCIATA

Nel 1144 l’emiro di Mossul s’impadronì di Edessa, minacciando l’invasione della Palestina; il re di Gerusalemme, invocò l’aiuto dell’Europa.

Incitata da Bernardo di Chiaravalle, la crociata fu bandita a Vézelay (1146) da Luigi VII, re di Francia e dall’imperatore Corrado III.

Giunti separatamente in Palestina, osteggiati dall’imperatore bizantino Manuele I e decimati da epidemie e attacchi turchi, gli eserciti dei due sovrani rinunciarono alla riconquista di Edessa e all’occupazione di Damasco.

 

TERZA CROCIATA

Saladino, dichiarata la guerra santa ai cristiani, distrusse l’esercito crociato a Ḥittīn (1187) e occupò Gerusalemme e quasi tutto il regno.

Una nuova crociata fu allora bandita da papa Gregorio VIII: vi aderirono l’imperatore Federico Barbarossa, il re di Francia Filippo II Augusto e il re d’Inghilterra Enrico II (e alla sua morte, Riccardo Cuor di Leone).

L’esercito imperiale, giunto in Anatolia, tolse Konya ai Turchi (1190) ma si dissolse alla morte dell’imperatore.

La spedizione di Filippo Augusto e Riccardo Cuor di Leone raggiunse la Palestina solo nel 1191: i crociati conquistarono S. Giovanni d’Acri ma le discordie franco-inglesi impedirono la riconquista di Gerusalemme.

 

QUARTA CROCIATA

Innocenzo III riprese il progetto della crociata, ma la mancanza di denaro sottrasse l’impresa alla direzione della Chiesa.

Nel 1203 i crociati entrarono a Costantinopoli, ma i rapporti con i Greci si inasprirono e Veneziani e crociati saccheggiarono Costantinopoli invece di togliere ai Turchi i luoghi santi.

L’Impero bizantino fu abbattuto e nacque l’Impero Latino d’Oriente, frutto degli interessi commerciali veneziani.

 

QUINTA CROCIATA

Proclamata nel 1215 da Innocenzo III, fu organizzata dal successore Onorio III. Nel 1217 arrivarono a S. Giovanni d’Acri il re d’Ungheria, Giovanni di Brienne, re titolare di Gerusalemme, il re di Cipro e il duca d’Austria; i crociati si impadronirono di Damietta (1219) ma furono battuti nel tentativo di conquistare il Cairo (1221).

Scomunicato da papa Gregorio IX, Federico II partì per la Palestina nel 1228, ottenendo la pacifica liberazione del S. Sepolcro con un trattato concluso a Giaffa (1229), con cui il sultano d’Egitto assicurò ai cristiani Gerusalemme, Betlemme e Nazareth per 10 anni.

Nel 1244 i musulmani d’Egitto, dopo saccheggi e massacri, si impadronirono definitivamente di Gerusalemme. Gran parte della storiografia ha classificato gli eventi svoltisi fra il 1217 e il 1221 e quelli fra il 1228 e il 1229 come due diverse imprese (5.a e 6.a crociata), ma in realtà sono strettamente connessi.

 

SESTA CROCIATA

Fu organizzata da Luigi IX il santo, re di Francia, unico Re europeo che rispose all’appello (1245) di papa Innocenzo IV. Sbarcato nel 1249 in Egitto, occupò Damietta ma fu sconfitto sul Nilo dai musulmani nel 1250.

È identificata come settima crociata dalla storiografia che attribuisce la numerazione di sesta agli eventi svoltisi fra il 1228 e il 1229.

 

SETTIMA CROCIATA

Fu guidata da Luigi IX che nel 1270 sbarcò a Tunisi dove la peste lo uccise e decimò l’esercito. Carlo d’Angiò concluse un trattato con il principe musulmano di Tunisi, ottenendo Malta e Pantelleria.

Alla fine del 13° sec. gli ultimi possedimenti cristiani in Terra Santa furono conquistati dai Turchi: Tripoli di Siria (1289) e S. Giovanni d’Acri (1291).

Il crollo del sistema politico-militare instaurato alla fine dell’11° sec. dai crociati, a tutela dei luoghi santi, scoraggiò definitivamente le potenze cristiane dal tentarne ancora la conquista.

Solo Pietro I di Lusignano, re di Cipro (1356-69), intraprese una nuova crociata: nel 1365 occupò Alessandria, nel 1367 riuscì a bloccare con la flotta la costa siriaca ma fu ucciso nel 1369.

 

Intanto, il concetto di crociata dal 14° sec. assunse il nuovo aspetto di lotta difensiva della cristianità contro l’invasione turca in Europa.

La prima impresa, condotta nel 1344 da Veneziani, Ciprioti e cavalieri di Rodi, ebbe come unico successo la conquista di Smirne. Predicata da papa Bonifacio IX e diretta da Giovanni Senza Paura, una nuova crociata si propose di soccorrere l’Ungheria, minacciata dal sultano, ma fallì sanguinosamente (1396).

Nel 15° secolo l’unione raggiunta, sotto l’incombente minaccia turca, al concilio di Firenze (1439) tra Chiesa greca e romana, portò alla crociata che costrinse il sultano Murād II alla tregua decennale di Seghedino; l’esercito crociato fu invece distrutto sui campi di Varna nel 1444.

Caduta in mano ai Turchi anche Costantinopoli (1453), il papato tentò di risuscitare gli ormai sopiti entusiasmi per la crociata ma il fallimento della dieta convocata nel 1459 a Mantova da Pio II mostrò il prevalere definitivo sull’ideale crociato dei problemi dell’assetto politico-territoriale europeo.

La crociata fu bandita ancora da papa Alessandro VI nel 1500 e l’ultima volta da Leone X nel 1518, ma senza risultati.