Proverbio del giorno (Vittorio Messori)
Nel secolo scorso, sono stati dedicati a Gesù 62 mila volumi. Alla Biblioteca Nazionale di Parigi, specchio della cultura occidentale, la voce “Gesù” è seconda per numero di schede; la prima è “Dio”.
Iniziamo la Giornata Pregando
Padre misericordioso, tu hai voluto che il Cristo tuo Figlio subisse per noi il supplizio della croce per liberarci dal potere del nemico; donaci di giungere alla gloria della risurrezione. Per Gesù Cristo nostro Signore…Amen
BEATO VENTURINO DA BERGAMO. (1304-1346)
Dopo avere studiato a Pavia e a Genova, predicò in varie città italiane. Nel 1335 condusse un grande pellegrinaggio di penitenza del tipo dei flagellanti, da Bergamo a Roma. Caduto in sospetto della curia avignonese e di papa Benedetto XII, fu sottoposto a processo: gli fu interdetto l’ufficio della confessione e della predicazione, fu espulso dall’Italia e inviato in Provenza. Riabilitato dal papa Clemente VI, fu inviato in Italia a predicarvi la crociata contro i Turchi, suscitando ampio consenso popolare e guidando i crociati a Smirne, dove morì.
La Parola di Dio del giorno (Mt 26,14-25)
In quel tempo, uno dei Dodici, chiamato Giuda Iscariota, andò dai capi dei sacerdoti e disse: «Quanto volete darmi perché io ve lo consegni?». E quelli gli fissarono trenta monete d’argento. Da quel momento cercava l’occasione propizia per consegnare Gesù. Il primo giorno degli Ázzimi, i discepoli si avvicinarono a Gesù e gli dissero: «Dove vuoi che prepariamo per te, perché tu possa mangiare la Pasqua?». Ed egli rispose: «Andate in città da un tale e ditegli: “Il Maestro dice: Il mio tempo è vicino; farò la Pasqua da te con i miei discepoli”». I discepoli fecero come aveva loro ordinato Gesù, e prepararono la Pasqua. Venuta la sera, si mise a tavola con i Dodici. Mentre mangiavano, disse: «In verità io vi dico: uno di voi mi tradirà». Ed essi, profondamente rattristati, cominciarono ciascuno a domandargli: «Sono forse io, Signore?». Ed egli rispose: «Colui che ha messo con me la mano nel piatto, è quello che mi tradirà. Il Figlio dell’uomo se ne va, come sta scritto di lui; ma guai a quell’uomo dal quale il Figlio dell’uomo viene tradito! Meglio per quell’uomo se non fosse mai nato!». Giuda, il traditore, disse: «Rabbi, sono forse io?». Gli rispose: «Tu l’hai detto».
La riflessione del Giorno (Frammenti di vita)
Se il giorno del diciottesimo compleanno i suoi hanno potuto regalargli le chiavi della nuova auto, è stato grazie al contributo determinante della nonna che sembra mangiarsi con gli occhi quell’unico nipote neo-maggiorenne. “In cambio del regalo –gli dice- ho però un favore da chiederti: quando avrai la patente, mi porti in chiesa e rimani con me alla Messa? Una volta sola, non di più…”. La risposta del ragazzo è evasiva: si limita ad assentire con un sorriso e un cenno del capo. Qualche mese dopo il nipote neo patentato mantiene la promessa: accompagna in auto la nonna alla chiesa, entra con lei, la fa accomodare e le sussurra all’orecchio “Esco un attimo”, ma non rientrerà se non a Messa finita per riportarla a casa. “Che vuole…sono ragazzi! E poi non li si può obbligare!” fa lei, e sottovoce aggiunge: “Mi spiace soltanto di non essere riuscita a fargli capire che il regalo non era l’auto, ma la Messa: la macchina doveva servire a portare non tanto me, ma lui in chiesa a ricevere il suo dono direttamente dalle mani di Dio”.
Intenzione del giorno
Preghiamo perché cessi la vergognosa deriva morale di tanti movimenti politici e religiosi
Don’t forget! 30-03-1995
muore don Giovanni Pellegrinelli, prete del P. S. V.
208° Quadro de “I 1.000 Quadri Più Belli Del Mondo”
Gerrit van Honthorst nacque nel 1590 in un famiglia cattolica di d’Utrecht, figlio di Herman, pittore che figura tra i fondatori della gilda di S. Luca di Utrecht. Appresi i primi rudimenti dell’arte, Gerrit insieme al collega Hendrick Terbrugghen divenne allievo di Abraham Bloemaert a Utrecht. Nel 1610 si trasferì in Italia, a Venezia e Firenze per stabilirsi infine a Roma dove poté studiare e assimilare il realismo del Caravaggio: caratteristica di van Honthorst è la sua abilità nell’usare la luce artificiale per cui fu chiamato in Italia “Gherardo delle notti”. L’artista morì ad Utrecht nel 1656.
L’artista coinvolge emotivamente lo spettatore, assimilando la lezione caravaggesca con le figure e gli spazi a dimensione “naturale”, con i protagonisti in primo piano, spinti al limite estremo del dipinto e resi in modo realistico. La luce della candela che si riflette sulla tunica bianca di Gesù e sul libro della legge, dimostra inequivocabilmente da dove proviene la verità di cui Caifa si crede interprete: la fiamma, il libro e Cristo si richiamano e illuminano a vicenda. Tutto il resto sprofonda nella notte (“la luce brilla nelle tenebre, ma le tenebre non l’hanno accolta” Gv 1,5). Di fronte a tanta intensità, le azioni e i gesti eclatanti ci sono, ma interiorizzati: il dramma sta nella diagonale che guida il gioco degli sguardi e nel contrasto, simbolico e reale insieme, tra il volto di Caifa e quello calmo e classico di Gesù, che la luce della candela, vero centro della composizione, rivela in pieno.