XXI settimana Tempo Ordinario
Aforisma del Card. Schuster
“Il diavolo non ha paura dei nostri campi sportivi e dei nostri cinematografi. Ha paura, invece, della nostra santità”.
Preghiera del giorno
O Dio, che unisci in un solo volere le menti dei fedeli, concedi al tuo popolo di amare ciò che comandi e desiderare ciò che prometti, perché tra le vicende del mondo là siano fissi i nostri cuori dove è la vera gioia. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen
Santo del giorno
Parola di Dio del giorno Mt 23,27-32
In quel tempo, Gesù parlò dicendo: «Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che assomigliate a sepolcri imbiancati: all’esterno appaiono belli, ma dentro sono pieni di ossa di morti e di ogni marciume. Così anche voi: all’esterno apparite giusti davanti alla gente, ma dentro siete pieni di ipocrisia e di iniquità.
Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che costruite le tombe dei profeti e adornate i sepolcri dei giusti, e dite: “Se fossimo vissuti al tempo dei nostri padri, non saremmo stati loro complici nel versare il sangue dei profeti”. Così testimoniate, contro voi stessi, di essere figli di chi uccise i profeti. Ebbene, voi colmate la misura dei vostri padri».
Riflessione Noi e l’Eterno (da Berlicche)
A volte mi chiedo quanto durerebbe la nostra memoria se sparissimo. Se, da un giorno all’altro, la razza umana si dileguasse. Cosa si vedrebbe ancora dopo cento anni? Dopo mille? Dopo diecimila?
L’idea è che rimanga “ben poco”. Ho delle prove a sostegno di questa tesi. I paesi fantasma delle nostre montagne; i ruderi nelle città spopolate; banalmente, la lotta quotidiana per riparare strade, tetti, muri. L’asfalto si screpola, si fende, getta fuori virgulti: eppure di qui passavano diecimila automobili al giorno. Dentro la casa abbandonata dal tetto sfondato crescono gli alberi: eppure me la ricordo ancora quand’era abitata.
Di quest’altra si vedono solo più le mura, che poco a poco si erodono e cadono. I rifiuti che, secondo autorevoli esperti, dovevano durare millenni, sono ridotti a fantasmi dal sole, dalla pioggia, dal vento. La plastica si sfalda. Il metallo arrugginisce. La stoffa marcisce. Dove sono finiti gli immortali mozziconi? Ciò che era dell’uomo, fatto per durare, ora è un’ombra visibile a malapena. L’assenza si riprende quanto le era stato tolto.
Ci illudiamo di essere eterni e invece vediamo a malapena il giorno seguente. Siamo solo dei poveri illusi, senza l’idea di cosa sia l’Eterno, quello vero, con la E maiuscola, non i piccoli eterni che ci illudiamo di essere…
Intenzione di preghiera per il giorno
Perché –come dice la Bibbia- il Signore ci insegni a contare i nostri giorni per conquistare la sapienza del cuore che ci rivela chi davvero siamo.
Don’t Forget! Storia dei Martiri cristiani
Martiri Messicani
S. PEDRO DE JESÙS MALDONADO LUCERO
Nato a Chihuahua (Messico) il 15-6-1892, il proposito da seminarista fu: «Voglio avere il mio cuore sempre rivolto al cielo e al tabernacolo». E dopo l’ordinazione questo diventò l’ideale della sua vita e fonte della sua attività sacerdotale.
Innamorato di Gesù Sacramentato, fu un grande animatore dei turni di adorazione notturna tra i parrocchiani di S. Isabel de Chihuahua. Nel frattempo la persecuzione religiosa si era scatenata nella Repubblica Messicana dal 1926 al 1929 e nello Stato di Chihuahua questa fu più dura a partire dall’anno 1931, quando il Governo decise di applicare drasticamente le leggi anticattoliche.
Il 10-2-1937, mercoledì delle Ceneri, P. Pedro celebrò la Messa, impose le ceneri e si dedicò alle confessioni. Improvvisamente si presentarono uomini armati per arrestarlo: Padre Pedro prese la custodia con le ostie consacrate e seguì i sequestratori. Giunti alla municipalità, politici e poliziotti cominciarono a insultarlo e a malmenarlo. Un colpo di pistola gli fratturò il cranio e gli fece saltare l’occhio sinistro.
Il sacerdote bagnato di sangue, cadde e dalla custodia uscirono le ostie. Uno dei carnefici le prese e gliene diede una dicendo: «Mangiati questa». Senza volerlo il carnefice compì il desiderio di P. Maldonado di ricevere il S. Sacramento prima di morire. Agonizzante fu trasportato in un ospedale di Chihuahua e, il giorno dopo, l’11-2-1937, anniversario della sua ordinazione, consumò il martirio. Fu canonizzato il 21 maggio 2000.