4. Settimana di Quaresima
Aforisma del giorno di Gandhi
Nessuno può farti più male di quello che fai tu a te stesso.
Preghiera del giorno
Signore, donaci la saggezza e l’umiltà di credere, di studiare, di approfondire e di comprendere i Tuoi insegnamenti. Aiutaci ad accogliere con umile e gioiosa gratitudine la Tua Parola, perché sia per noi luce ai nostri passi. Aiutaci a seguire il cammino di obbedienza alla verità perché possiamo diventare veri testimoni dell’Amore. Amen.
Santo del giorno
Parola di Dio del giorno Giovanni 5,17-30
Gesù disse ai Giudei: «Il Padre mio agisce anche ora e anch’io agisco». Per questo i Giudei cercavano ancor più di ucciderlo, perché non solo violava il sabato, ma chiamava Dio suo Padre, facendosi uguale a Dio. Gesù riprese a parlare e disse loro: «In verità, in verità io vi dico: il Figlio da sé stesso non può fare nulla, se non ciò che vede fare dal Padre; quello che egli fa, anche il Figlio lo fa allo stesso modo.
Il Padre infatti ama il Figlio, gli manifesta tutto quello che fa e gli manifesterà opere ancora più grandi di queste, perché voi ne siate meravigliati. Come il Padre risuscita i morti e dà la vita, così anche il Figlio dà la vita a chi egli vuole. Il Padre infatti non giudica nessuno, ma ha dato ogni giudizio al Figlio, perché tutti onorino il Figlio come onorano il Padre. Chi non onora il Figlio, non onora il Padre che lo ha mandato.
In verità, in verità io vi dico: chi ascolta la mia parola e crede a colui che mi ha mandato, ha la vita eterna e non va incontro al giudizio, ma è passato dalla morte alla vita. In verità, in verità io vi dico: viene l’ora – ed è questa – in cui i morti udranno la voce del Figlio di Dio e quelli che l’avranno ascoltata, vivranno. Come infatti il Padre ha la vita in sé stesso, così ha concesso anche al Figlio di avere la vita in se stesso, e gli ha dato il potere di giudicare, perché è Figlio dell’uomo.
Non meravigliatevi di questo: viene l’ora in cui tutti coloro che sono nei sepolcri udranno la sua voce e usciranno, quanti fecero il bene per una risurrezione di vita e quanti fecero il male per una risurrezione di condanna. Da me, io non posso fare nulla. Giudico secondo quello che ascolto e il mio giudizio è giusto, perché non cerco la mia volontà, ma la volontà di chi mi ha mandato.
Riflessione del giorno di G. K. Chesterton, Il pozzo e le pozzanghere
Ogni bambino è di per sé simbolo e sacramento della libertà personale. È un nuovo libero arbitrio che si aggiunge ai liberi arbitri del mondo. È qualcosa che i suoi genitori hanno scelto liberamente di procreare e che liberamente concordano di proteggere.
Essi sanno che le gioie che egli dà loro (e sono spesso grandi gioie) vengono davvero da lui e da loro stessi, e da nessun altro. È nato senza l’intervento di padroni o signori. È una creazione e un contributo, il loro contributo alla creazione. È una cosa ben più bella, emozionante, piacevole e stupefacente di tutte le risapute trame o monotoni ritmi jazzistici propinatici dalle macchine.
Se gli uomini non capiscono più tutto ciò vuol dire che hanno perso la capacità di apprezzare le cose fondamentali e il senso delle proporzioni. Chi preferisce i piaceri meccanici a un tale miracolo è finito, è uno schiavo, preferisce le briciole della vita alle sue stesse fonti.
Preferisce gli ultimi, falsi, meccanici, infimi, artificiali e logori rimasugli della nostra civiltà capitalista in disfacimento alla realtà, che rappresenta l’unica via di ringiovanimento per l’intera civiltà. Stringono con le loro mani le catene della loro antica schiavitù, mentre il bambino è pronto per il nuovo mondo.
Intenzione di preghiera per il giorno
Perché la chiesa e la società italiana si rendano conto che la più grave crisi in atto nel paese è quella della denatalità e del rifiuto del figlio cioè del futuro.
Don’t forget! I martiri cristiani
Molti di loro furono assunti come soldati mercenari dagli eserciti birmano e thailandese. Uno di questi condottieri nel 1610 ottenne addirittura il permesso di costituire un suo regno nella zona di Rangoon.
Per tre o quattro anni ci fu nel paese un regno cristiano, con molti portoghesi; ma un re del nord lo attaccò e lo sconfisse; molti birmani cristiani furono uccisi o deportati al nord. Esistono tuttora nei villaggi del nord i discendenti di questi cristiani. In seguito arrivarono i domenicani, i gesuiti, le missioni estere di Parigi, uno dei quali fu martirizzato, chiuso in un sacco e buttato nel fiume.