Riflessione del giorno

Mercoledì 4 settembre 2024

By Patronato S. Vincenzo

September 04, 2024

 

XXII settimana T. Ordinario

 

Avvenne il 4 settembre…

476 – Romolo Augusto, ultimo imperatore romano d’Occidente, è deposto da Odoacre.

1260 – I ghibellini, guidati da Farinata degli Uberti, vincono la battaglia di Montaperti.

1666 – Il secondo grande incendio di Londra distrugge quasi completamente la città.

1797 – A Parigi il Direttorio, sostenuto dall’esercito, organizza il colpo di Stato del 18 fruttidoro contro la maggioranza moderata e realista del Consiglio dei 500 e del Consiglio degli Anziani.

1882 – Thomas Edison inaugura a New York la prima rete d’illuminazione elettrica al mondo.301

 

Aforisma di S. Francesco di Sales

“La fede è la grande amica della nostra mente, e può benissimo parlare alle scienze umane che si vantano di essere più evidenti della fede.”

 

Preghiera

Dio onnipotente, unica fonte di ogni dono perfetto, infondi nei nostri cuori l’amore per il tuo nome, accresci la nostra dedizione a te, fa’ maturare ogni germe di bene e custodiscilo con vigile cura. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen

 

Santo del giorno

 

Parola di Dio del giorno Luca 4,38-44

In quel tempo, Gesù, uscito dalla sinagoga, entrò nella casa di Simone. La suocera di Simone era in preda a una grande febbre e lo pregarono per lei. Si chinò su di lei, comandò alla febbre e la febbre la lasciò. E subito si alzò in piedi e li serviva.

Al calar del sole, tutti quelli che avevano infermi affetti da varie malattie li condussero a lui. Ed egli, imponendo su ciascuno le mani, li guariva. Da molti uscivano anche demoni, gridando: «Tu sei il Figlio di Dio!». Ma egli li minacciava e non li lasciava parlare, perché sapevano che era lui il Cristo. Sul far del giorno uscì e si recò in un luogo deserto.

Ma le folle lo cercavano, lo raggiunsero e tentarono di trattenerlo perché non se ne andasse via. Egli però disse loro: «È necessario che io annunci la buona notizia del regno di Dio anche alle altre città; per questo sono stato mandato». E andava predicando nelle sinagoghe della Giudea.

 

Riflessione di A. Lonardo

Il messaggio principale, anzi centrale delle Olimpiadi non è la “diversità” e nemmeno la “pace” (come capiscono poco di sport coloro che affermano queste cose!). Il messaggio principale, anzi l’unico vero scopo delle Olimpiadi è vincere e questo alla faccia del famoso detto attribuito al barone De Coubertin: “l’importante non è vincere, ma partecipare” (che in realtà non l’ha mai pronunciato: sembra infatti certo che sia stato detto da un vescovo anglicano).

Infatti già partecipare alle Olimpiadi è una forma di vittoria visto che bisogna superare dure selezioni. Il messaggio fondamentale delle Olimpiadi è che uno, anche solo per parteciparvi, deve sacrificare sé stesso. Sia chiaro: non è un male vincere alle Olimpiadi. Alle Olimpiadi non solo vincere è importante, ma per un atleta di rilievo è decisivo. Fosse almeno la medaglia di bronzo: tutto è orientato a quello.

Ma per farlo, ognuno deve superare i suoi limiti, superare sé stesso e dare il massimo. E servono anni e anni di allenamenti per farlo. Persino nei giochi paralimpici destinati ai disabili, le modalità magari sono diverse, ma le regole sono perfettamente uguali a quelle dei giochi olimpici e cioè vince non il più meritevole, ma colui che realizza il motto olimpico: “citius, altius, fortius” cioè che va più veloce, arriva più in alto ed è più forte.

Insomma chi partecipa deve superare i propri limiti, superare sé stesso e dare il massimo. E servono anni e anni di allenamenti per farlo. E questo vale un po’ in ogni campo della vita, anche nel lavoro, anche nello studio, in tutto. Ciò significa che non dirai né farai mai qualcosa di nuovo e di serio senza fatica e sacrificio.

 

Intenzione di Preghiera

Per le vittime della violenza assassina e per i loro carnefici: perché le vittime siano accolte da Dio nella beatitudine eterna e gli uccisori si pentano e riparino al male fatto.

 

Don’t Forget! Storia dei martiri cristiani

Martiri dell’Argentina

1976 MASSACRO di S. PATRIZIO a BUENOS AIRES

Il “MASSACRO DI S. PATRIZIO”: così è ricordata la strage di 5 religiosi Pallottini agli inizi della dittatura militare argentina. I padri ALFREDO KELLY, PEDRO DUFFAU e ALFREDO LEADEN furono uccisi a sangue freddo la mattina del 4-7-1976 nella casa parrocchiale della chiesa di S. Patrizio, nel quartiere Belgrano di Buenos Aires. Con loro morirono anche i seminaristi SALVADOR BARBEITO ed EMILIO BARLETTI.

Gli autori (che erano parte di un gruppo d’azione della dittatura non identificato) lasciarono la firma su una parete e un tappeto: “Così vendichiamo i nostri compagni del Coordinamento Federale” (il riferimento era a una bomba fatta esplodere dai Montoneros 2 giorni prima nella sala da pranzo del quartier generale della Polizia Federale Argentina bomba che causò la morte di 23 persone).

Con una seconda frase sul muro chiarirono le ragioni della scelta: “Questo è capitato a loro per aver avvelenato la mente dei giovani e per far parte del M.S.T.M.” (=Movimento Sacerdoti Terzo Mondo). P. Alfredo Leaden, all’epoca di 57 anni, era delegato della Congregazione dei Pallottini Irlandesi. P. Pedro Duffau, 65 anni, era professore e P. Alfredo Kelly, 40 anni, dirigeva il Seminario di catechesi ed era professore nel vicino Istituto delle Schiave del SS. Sacramento. Salvador Barbeito, di 24 anni, era seminarista, professore di filosofia e rettore del Collegio S. Marón; l’altro seminarista ucciso, Emilio Barletti, di 25 anni, era a sua volta professore.  

(Autore dell’articolo: Alver Metalli)