Riflessione del giorno

Mercoledì 5 giugno 2024

By patronatoADM

June 05, 2024

 

IX settimana T. Ordinario (A. pari)

 

Avvenne il 5 giugno…

1752 – Benjamin Franklin prova che il fulmine è elettricità.

1920 – L’Arma dei Carabinieri è insignita della prima medaglia d’oro al valor militare.

1968 – Sirhan Sirhan spara a Robert Kennedy che morirà il giorno dopo

1989 – Durante la Protesta di piazza Tienanmen, il “Rivoltoso Sconosciuto” si para davanti ai carri armati per bloccarli. Diventerà il simbolo della rivolta.

 

Aforisma di Georges Bernanos

Odiarsi è più facile di quanto si creda. La grazia consiste nel dimenticarsi.

 

Preghiera di Isaia di Scete

Signore Gesù Cristo, aiutami; non farmi peccare contro di te, perché mi sono smarrito. Non fare che io segua la mia volontà, non fare che io vada in rovina con i miei peccati. Abbi compassione della tua creatura, non disprezzarmi perché sono debole, non abbandonarmi perché in te mi rifugio, guarisci l’anima mia perché ho peccato contro di te. Davanti a te sono tutti quelli che mi opprimono e io non ho scampo se non presso di te. Signore, salvami per la tua misericordia. Amen

 

Santo del giorno

 

Parola di Dio del giorno Marco 12,18-27

Vennero da Gesù alcuni sadducei – i quali dicono che non c’è risurrezione – e lo interrogavano: «Maestro, Mosè ci ha lasciato scritto che, se muore il fratello di qualcuno e lascia la moglie senza figli, suo fratello prenda la moglie e dia una discendenza al proprio fratello.

C’erano sette fratelli: il primo prese moglie, morì e non lasciò discendenza. Allora la prese il secondo e morì senza lasciare discendenza; e il terzo egualmente, e nessuno dei sette lasciò discendenza. Alla fine, dopo tutti, morì anche la donna. Alla risurrezione, quando risorgeranno, di quale di loro sarà moglie? Poiché tutti e sette l’hanno avuta in moglie».

Rispose loro Gesù: «Non è forse per questo che siete in errore, perché non conoscete le Scritture né la potenza di Dio? Quando risorgeranno dai morti, infatti, non prenderanno né moglie né marito, ma saranno come angeli nei cieli. Riguardo al fatto che i morti risorgono, non avete letto nel libro di Mosè, nel racconto del roveto, come Dio gli parlò dicendo: “Io sono il Dio di Abramo, il Dio di Isacco e il Dio di Giacobbe”? Non è Dio dei morti, ma dei viventi! Voi siete in grave errore».

 

Riflessione Gilbert Keith Chesterton: Perché sono cattolico

Ogni istante aumenta in noi la necessità morale di avere questa mente immortale. Dobbiamo possedere qualcosa che tenga insieme i confini del mondo, mentre facciamo i nostri esperimenti sociali o realizziamo le nostre utopie. Per esempio, dobbiamo raggiungere un accordo ultimativo, anche solo basato sull’evidenza della fratellanza umana, per evitare reazioni di brutalità umana.

È molto probabile che oggi la corruzione del governo rappresentativo porti al predominio dei ricchi, calpestando tutte le tradizioni egualitarie, tramite un orgoglio pagano. L’evidenza va riconosciuta dovunque come vera. La semplice reazione e la desolante ripetizione di vecchi errori vanno evitate. Dobbiamo far sì che il mondo intellettuale sia salvaguardato dalla democrazia. Ma nella situazione attuale di anarchia mentale nessun ideale è al sicuro.

Così come i protestanti si appellavano alla Bibbia contro i preti senza rendersi conto che anche la Bibbia poteva esser fatta oggetto di discussione, similmente i repubblicani si appellavano al popolo contro il re senza rendersi conto che anche il popolo poteva rifiutarsi di obbedire. La dissoluzione delle idee, la distruzione di tutte le prove veritiere, che è stata resa possibile dall’abbandonare il tentativo di mantenere ferma una Verità fondamentale e civile per scartare tutte le verità e le tracce e per rifiutare tutti gli errori, non hanno fine.

Da allora, ogni gruppo si è impossessato di una verità singola impegnandosi a trasformarla in una falsità. Vi sono stati una gran quantità di movimenti, o, in altre parole, monomanie. Ma la Chiesa non è un movimento ma un luogo d’incontro, dove tutte le verità del mondo si danno appuntamento.

 

Intenzione di preghiera

Per la chiesa, affinché non si stanchi di riformare sé stessa attraverso il quotidiano ascolto della Parola di Dio, attraverso il servizio del popolo di Dio, nella preghiera e nella celebrazione dei sacramenti…

 

Don’t Forget! Santi della carità

S. MARCELLINO GIUSEPPE BENEDETTO CHAMPAGNAT

1789 – 1840

MARCELLINO CHAMPAGNAT nasce il 20-5-1789 a Marlhes in Francia ed è il nono figlio d’una famiglia cristiana che coltiva in lui una fede solida e una profonda devozione a Maria. Il padre simpatizza per le idee rivoluzionarie e comunica a Marcellino attitudini e abilità per il lavoro manuale, il gusto per l’azione, il senso della responsabilità. Marcellino a 14 anni scopre che Dio lo chiama al sacerdozio.

Nel seminario di Lione ha come compagni Giovanni Maria Vianney e Giovanni Claudio Colin fondatore dei Padri Maristi. Con alcuni seminaristi progetta di fondare una Congregazione di preti, suore e 3° ordine, sotto la protezione della S. Vergine, per rievangelizzare la società. È infatti colpito dalle carenze culturali e spirituali dei ragazzi dei centri rurali, Marcellino avverte l’urgenza di includere nella “Società di Maria” anche i “Fratelli” per l’educazione cristiana della gioventù.

Dopo l’ordinazione (22-7-1816) quei giovani preti si consacrano a Maria e si mettono sotto la sua protezione nel santuario di Fourvière. Marcellino è destinato alla parrocchia di La Valla come vice parroco. La visita agli ammalati, il catechismo ai bambini, la cura per i poveri, il sostegno della vita cristiana delle famiglie sono le attività del suo ministero. La predicazione semplice e diretta, la devozione a Maria, lo zelo apostolico segnano i parrocchiani.  Il 2-1-1817 il giovane vice parroco accoglie i due primi discepoli: l’Istituto dei Piccoli Fratelli di Maria, o Fratelli Maristi, nasce in povertà, umiltà, nella fiducia in Dio, sotto la protezione di Maria.

Educatore nato, pur continuando il ministero parrocchiale, sceglie di vivere con loro per prepararli alla missione di maestri cristiani, catechisti, educatori dei giovani. Cosciente degli immensi bisogni della gioventù, Marcellino trasforma quegl’incolti giovani campagnoli in apostoli e apre subito delle scuole. Le vocazioni sono numerose e rendono angusta la prima casetta e se ne costruisce una nuova che può accogliere più di 100 persone e si chiama ” Nostra Signora dell’Hermitage”. Esonerato della funzione di vice parroco nel 1825, si consacra interamente alla formazione religiosa, pedagogica e apostolica dei Fratelli, visita delle scuole, fondazione di nuove opere.

Ma le difficoltà si moltiplicano: il clero non comprende il progetto di questo giovane prete senza esperienza e privo di mezzi. Le autorità comunali invece non cessano di domandare “Fratelli” per l’istruzione e l’educazione cristiana dei fanciulli. La presenza accanto ai giovani, la semplicità, lo spirito di famiglia, l’amore al lavoro, sono i punti basilari della sua concezione educativa. Nel 1836 la Chiesa riconosce la Società di Maria e le affida la missione dell’Oceania. Marcellino invia 3 Fratelli coi primi Padri Maristi missionari nelle isole del Pacifico.

Le pratiche per ottenere l’autorizzazione legale dell’Istituto lo obbligano a un grande dispendio d’energie, mettendo alla prova il suo spirito di fede, ma ripete che: ” Quando si ha Dio con sé, quando si conta solo su di lui, nulla è impossibile!”. Consunto dai mille impegni, muore a 51 anni il 6-6-1840, lasciando ai Fratelli un messaggio: «Che tra di voi ci sia un sol cuore e un’anima sola. Che si possa dire dei Piccoli Fratelli di Maria, come dei primi cristiani: “Guardate come si amano!”».