Riflessione del giorno

mercoledì 6 maggio ’15

By Patronato S. Vincenzo

May 05, 2015

V.a Settimana del Tempo Pasquale

 

PIETRO NOLASCO

Pietro, riscattò centinaia di cristiani schiavi dei musulmani col suo denaro, coinvolgendo in quest’opera molte persone. Aiutato anche da re e dal vescovo, fondò l’Ordine di S. Maria della Misericordia o della Mercede che aveva come scopo la liberazione e la redenzione degli schiavi. Adottò la regola agostiniana con un 4° voto: offrirsi prigionieri al posto di un cristiano in pericolo d’apostasia. Così, ad Algeri, dove venivano tradotti i catturati dai Saraceni durante le scorrerie, fu Pietro stesso ad offrirsi come ostaggio, soffrendo torture e prigionia. L’Ordine da lui fondato, dopo un secolo di vita, aveva già liberato 26.000 prigionieri.

Parola di Dio del Giorno (Giovanni 15,1-8)

In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Io sono la vera vite e il Padre mio è il vignaiolo. Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo toglie e ogni tralcio che porta frutto, lo pota perché porti più frutto. Voi siete gia mondi, per la parola che vi ho annunziato. Rimanete in me e io in voi. Come il tralcio non può far frutto da se stesso se non rimane nella vite, così anche voi se non rimanete in me. Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me e io in lui, fa molto frutto, perché senza di me non potete far nulla. Chi non rimane in me viene gettato via come il tralcio e si secca, e poi lo raccolgono e lo gettano nel fuoco e lo bruciano. Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quel che volete e vi sarà dato. In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto e diventiate miei discepoli».

Il quadro della settimana (79° dipinto della serie: i 1000 quadri più belli del mondo)

Questo dittico di Piero della Francesca è una delle opere più note del Rinascimento italiano: ritrae i coniugi Federico da Montefeltro e Battista Sforza. Federico, valoroso condottiero e abile stratega, nonché grande mecenate, fece di Urbino un raffinato centro culturale. In quell’ambiente Piero della Francesca eseguì questi due capolavori. Il doppio ritratto di profilo si rifà alla tradizione classica dei ritratti su medaglia, il che conferisce un’aulica solennità ai due Duchi. I loro busti in primo piano dominano lo straordinario paesaggio che si estende in profondità, a sottolineare la maestosità della corte di Urbino. Piero, col suo stile razionale, quasi metafisico, arriva alla rappresentazione dell’ uomo rinascimentale, consapevole della centralità del suo ruolo nell’universo e del predominio della sua intelligenza e cultura. La scelta di rappresentare di profilo, oltre a motivi artistici e propagandistici, fu una scelta quasi obbligata: il Duca era infatti rimasto sfigurato all’occhio destro e al naso in una “giostra” e proprio per questa ragione viene ritratta la parte sinistra del suo volto.

La Duchessa Battista Sforza (che morirà a 28 anni il che fa pensare che il suo sia un ritratto postumo) è riccamente vestita e presenta una fronte molto alta, come voleva la moda del tempo. Il dittico è dipinto anche sul retro (cfr. sotto): Federico e la consorte sono raffigurati su due carri antichi in compagnia delle Virtù: il Duca, seduto con l’armatura, è ritratto mentre viene incoronato dalla Vittoria mentre lei siede su un carro trainato da due unicorni, simboli di castità, per sottolinearne l’animo pio e gentile. L’arte di Piero raggiunge l’obiettivo di fermare il tempo e di rendere immortali i due Duchi e le loro personalità.

Preghiera del giorno (preghiera di S. Brigida)

«O Signore Gesù Cristo, Figlio di Dio vivo, accetta questa preghiera con lo stesso immenso amore, col quale sopportasti tutte le piaghe del tuo Santissimo Corpo; abbi di noi misericordia, ed a tutti i fedeli, vivi e defunti, concedi la tua misericordia, la tua grazia, la remissione di tutte le colpe e pene, e la vita eterna. Amen

Intenzione del giorno

Preghiamo per gli ammalati, gli infermi e tutti coloro che si dedicano alla loro cura

Don’t forget! …Ricorda!

GIORNATA EUROPEA DEI DIRITTI DEL MALATO

06-05-1976: Terremoto Friuli: 1000 morti e ingentissimi danni