Riflessione del giorno

mercoledì 6 luglio ’16

By Patronato S. Vincenzo

July 05, 2016

 

 

Iniziamo la Giornata Pregando (Preghiera Sufi – 1.a parte)

Aiutami a dire sempre la verità anche in presenza dei forti, e a non dire bugie per guadagnare gli applausi dei deboli. Mio Dio, se tu decidessi di darmi la fortuna, non togliermi mai la pace e la felicità; se tu decidessi di darmi la forza, non togliermi mai il discernimento; se mi sarà dato di prosperare, non permettere mai che io perda la modestia. Che il mio orgoglio sia solo la dignità di essere tuo figlio. Aiutami ad apprezzare il lato buono di ogni cosa, per non vedere il tradimento dei miei avversari, e per non giudicarli con severità e senza amore. Amen

 

Maria Goretti

Nacque a Corinaldo (Ancona) nel 1890, figlia di contadini e seconda di 6 figli. I Goretti si trasferirono in Agro Pontino, dove nel 1900 il padre morì e la madre dovendo lavorare, lasciò a Maria l’incarico di badare a casa e fratelli. A 11 anni Maria fece la 1.a Comunione e maturò il proposito di morire prima di commettere dei peccati. Ma un giovane di 18 anni, Alessandro Serenelli, s’ innamorò di lei, la aggredì e alle sue resistenze la accoltellò. Maria prima di spirare perdonò Serenelli che si pentì e si convertì dopo aver sognato Maria che gli prometteva il paradiso.

 

La Parola di Dio del giorno (Mt 10,1-7)

Chiamati a sé i dodici discepoli, Gesù diede loro il potere di scacciare gli spiriti immondi e guarire ogni sorta di malattie e d’infermità. I nomi dei dodici apostoli sono: primo, Simone chiamato Pietro, Andrea suo fratello; Giacomo di Zebedeo e Giovanni suo fratello, Filippo e Bartolomeo, Tommaso e Matteo il pubblicano, Giacomo di Alfeo e Taddeo, Simone il Cananeo e Giuda l’Iscariota, che poi lo tradì.  Questi dodici Gesù li inviò dopo averli così istruiti: «Non andate fra i pagani e non entrate nelle città dei Samaritani; rivolgetevi piuttosto alle pecore perdute della casa d’Israele. E strada facendo, predicate che il regno dei cieli è vicino».

 

Riflessione Per Il Giorno

L’Islanda va di moda ultimamente, soprattutto per il calcio. Ma non tutti sanno che l’isola conquistata dalla Danimarca nel XV secolo, nel secolo successivo ebbe la sua guerra di religione tra cattolici e protestanti. Nel 1537 il re danese Cristiano III aderì al luteranesimo e, proclamatosi capo della Chiesa nazionale, impose il protestantesimo anche all’Islanda. Ma i due vescovi dell’isola, Jon Arason e Ogmundur di Skalholt, resistettero, incoraggiati dal papa Paolo III. Ogmundur era però vecchio e quasi cieco, così il vero leader dell’insurrezione fu Arason. Si arrivò alle armi ma le truppe cattoliche ebbero la peggio e Jon Arason fu catturato e decapitato assieme a due dei suoi figli.  Un’altra figlia radunò nuove truppe per soccorrere il padre e i fratelli ma la sua impresa fallì. La cappa luterana si stese sull’Islanda e solo nel 1874 il cattolicesimo poté esservi riammesso. Ma per gli islandesi Jon Arason è eroe nazionale, combattente per l’indipendenza e l’identità dell’isola. Nel 1989 Giovanni Paolo II, in Islanda, ne ha ricordato la figura.

 

Intenzione del giorno

Preghiamo perché i giovani ritornino ad onorare la virtù della purezza.