Riflessione del giorno

Mercoledì 7 agosto 2024

By patronatoADM

August 06, 2024

 

XVIII settimana T. Ordinario

 

Avvenne il 7 agosto…

1420 – Inizia la costruzione della cupola del Brunelleschi a Firenze.

1908 – A Milano viene annunciata la nascita del Giro d’Italia.

1967 – La Cina concede al Vietnam del Nord un’imprecisata quantità di aiuti in forma di sussidi.

 

Aforisma di Thomas Merton

Riempici d’amore, o Signore e fa’ che l’amore ci leghi mentre percorriamo i nostri differenti cammini.

 

Preghiera antica preghiera su papiro

Se ti vediamo, o Signore non morremo. Se confessiamo il tuo nome, non corriamo il rischio di perderti. Se ti preghiamo, saremo ascoltati. Rendici, o Signore, il vigore della nostra forza primitiva, degnati di mantenerci in esso senza interruzione sino alla fine. Dacci la grazia di esser confermati, fortificati, fino alla piena statura e fino al compimento perfetto. Amen

 

Santo del giorno

 

Parola di Dio del giorno Matteo 15,21-28

In quel tempo, Gesù si ritirò verso la zona di Tiro e di Sidone. Ed ecco una donna Cananea, che veniva da quella regione, si mise a gridare: «Pietà di me, Signore, figlio di Davide! Mia figlia è molto tormentata da un demonio». Ma egli non le rivolse neppure una parola.

Allora i suoi discepoli gli si avvicinarono e lo implorarono: «Esaudiscila, perché ci viene dietro gridando!». Egli rispose: «Non sono stato mandato se non alle pecore perdute della casa d’Israele». Ma quella si avvicinò e si prostrò dinanzi a lui, dicendo: «Signore, aiutami!».

Ed egli rispose: «Non è bene prendere il pane dei figli e gettarlo ai cagnolini». «È vero, Signore, – disse la donna – eppure i cagnolini mangiano le briciole che cadono dalla tavola dei loro padroni». Allora Gesù le replicò: «Donna, grande è la tua fede! Avvenga per te come desideri». E da quell’istante sua figlia fu guarita.

 

Riflessione Pensieri dei Padri del deserto

 

Intenzione di preghiera

Nel ricordo del Curato d’Ars patrono e modello dei parroci preghiamo per tutti i sacerdoti impegnati nel ministero sacerdotale parrocchiale perché trovino nel loro patrono il loro modello di riferimento.

 

Don’t Forget! Martiri della chiesa argentina

don Carlos Mugica

+ 11-5-1974

CARLITOS MUGICA veniva da famiglia benestante dei quartieri ricchi di Buenos Aires: era cresciuto con cuoche e domestiche, praticando tennis, calcio e rugby. La vocazione sacerdotale era emersa a 20 anni, in un viaggio a Roma per il giubileo del 1950. Intelligenza vivida, cuore appassionato, temperamento risoluto, dopo l’ordinazione era stato tra i collaboratori del cardinale Antonio Caggiano, ma fu l’esperienza pastorale tra le cabecitas negras di Villa Retiro, i poveri e gli immigrati di una delle più antiche baraccopoli porteñe a cambiargli la vita.

Sull’onda del Concilio, Mugica fu tra i primi preti argentini ad aderire al Movimento dei sacerdoti per il Terzo Mondo, che come il vescovo brasiliano Helder Càmara si coinvolsero nelle lotte popolari in nome dell’opzione per i poveri. In Mugica, tale partecipazione assume la forma della militanza politica nei movimenti della sinistra peronista, dopo il golpe che nel 1955 aveva rovesciato il governo di Juan Domingo Peròn e lo aveva costretto all’esilio. «Sono un convertito al peronismo, e dicono che i convertiti sono più fanatici» diceva di sé padre Mugica.

Nel 1972 ci sarà anche lui e l’altro prete Jorge Vernazza nell’aereo che dall’Europa riporta Peròn in Argentina per l’ultimo, effimero ritorno al potere. In quegli anni, Mugica convive con il timore di dover lasciare la tonaca per il suo impegno politico. Quella militanza che vive come conseguenza concreta della sua opzione per i poveri: «Niente e nessuno mi impedirà di servire Gesù Cristo e la sua Chiesa lottando insieme ai poveri per la liberazione» La sera dell’11-5-1974, la sua ultima giornata fu quella ordinaria di un prete della Villa: aveva giocato a pallone con alcuni ragazzi, aveva incontrato le coppie di giovani fidanzati nella parrocchia di S. Francisco Solano e infine aveva celebrato la Messa prefestiva.

Il suo assassino lo freddò fuori dalla chiesa. Al suo funerale parteciparono più di 20mila persone. «Quelli che militavano in formazioni politiche lo consideravano un leader politico» ha spiegato p. Guillermo Torre «ma per la gente della Villa lui era semplicemente “el padrecito”». Jorge Mario Bergoglio non conosceva bene Mugica. Lo aveva incontrato all’Università del Salvador, dove Carlos aveva tenuto dei corsi di teologia negli anni ‘60. Ma da arcivescovo di Buenos Aires, il 9-4-1999, fu Bergoglio a presiedere la cerimonia di traslazione delle spoglie di Mugica nella cappella di Villa Retiro dove aveva speso buona parte del suo sacerdozio.

Così pregò l’attuale Papa in quell’occasione: «Per la morte di padre Carlos, per i suoi assassini materiali, per quelli che furono gli ideologi della sua morte, per i silenzi complici di gran parte della società e per le volte che, come membri della Chiesa, non avemmo il coraggio di denunciare il suo assassinio, Signore abbi pietà».  E P. Torre di lui dice: «Il tempo che scorre rende più chiare le cose: adesso si vede meglio che anche per i primi l’unico criterio era il Vangelo. Amare i poveri vivendo in mezzo a loro, come ha fatto Gesù».