nella fotografia Fausto Coppi e Gino Bartali
Proverbio del Giorno (Cina)
«Un compagno loquace lungo la strada serve da veicolo»
Iniziamo la Giornata Pregando
Padre, comincia un’altra giornata, fatta di incontri, di compiti e di richieste a cui dovrò rispondere. Tu mi parlerai attraverso tutto questo. Dammi la tua luce perché io possa sentire la tua voce e possa rispondere alla tua chiamata. Dammi la forza perché agisca secondo la tua volontà. Amen
GIROLAMO EMILIANI
Fondatore della Società dei Servi dei poveri (Somaschi), Girolamo Emiliani si dedicò a malati, giovani abbandonati e al riscatto delle prostitute. Nato a Venezia nel 1486, intraprese la carriera militare. Nel 1511, in prigionia, maturò la vocazione: consacratosi a Dio nel 1518, si prodigò in una carestia e in un’epidemia di peste a Verona, Brescia, Como e Bergamo. Qui a Somasca, nacque l’ordine di chierici regolari. Essi intuirono il ruolo di promozione sociale delle scuole e ne aprirono di gratuite con un metodo pedagogico innovativo. Il fondatore morì di peste nel 1537, mentre assisteva dei malati. Santo dal 1767, dal 1928 è patrono della gioventù abbandonata.
La Parola di Dio del giorno (Mc 7,14-23)
Chiamata di nuovo la folla, Gesù diceva loro: «Ascoltatemi tutti e intendete bene: non c’è nulla fuori dell’uomo che, entrando in lui, possa contaminarlo; sono invece le cose che escono dall’uomo a contaminarlo». Quando entrò in una casa lontano dalla folla, i discepoli lo interrogarono sul significato di quella parabola. E disse loro: «Siete anche voi così privi di intelletto? Non capite che tutto ciò che entra nell’uomo dal di fuori non può contaminarlo, perché non gli entra nel cuore ma nel ventre e va a finire nella fogna?». Dichiarava così mondi tutti gli alimenti. Quindi soggiunse: «Ciò che esce dall’uomo, questo sì contamina l’uomo. Dal di dentro infatti, cioè dal cuore degli uomini, escono le intenzioni cattive: fornicazioni, furti, omicidi, adultèri, cupidigie, malvagità, inganno, impudicizia, invidia, calunnia, superbia, stoltezza. Tutte queste cose cattive vengono fuori dal di dentro e contaminano l’uomo».
Riflessione Per Il Giorno (Card. Ravasi)
Il maggior pericolo non è tanto la tendenza della massa a comprimere la persona, ma la tendenza della persona a precipitarsi ad annegare nella massa. –Simone Weil –
Una finissima interprete dell’esistenza come Simone Weil (1909-43), ebrea parigina di straordinaria intelligenza e spiritualità, ci mette impietosamente di fronte a un’amara verità. Se è vero che la massa schiaccia e talora annulla la persona, è ancor più vero che sotto quello schiacciasassi molti si distendono quietamente aspettando di essere «spianati» da ogni loro identità o, per stare all’immagine della fiumana, vi accorrono per annegarvisi. L’avere una convinzione propria e tenerla ben eretta come una fiaccola sopra la marea delle teste «omologate» è un impegno serio e severo. La folla anonima può persino essere un orizzonte sicuro in cui riparare, dissolvendo in essa non solo le proprie paure, ma anche la fede, l’identità e la coerenza. La massa o la grigia collettività non è mai da scambiare con la comunità viva in cui le diversità creano armonia nell’unità.
Intenzione del giorno
Preghiamo per chi non si stanca di fare il bene e di promuovere iniziative di solidarietà
don’t forget – GIORNATA NAZIONALE PERSONE IN “STATO VEGETATIVO”
Lo stato vegetativo è caratterizzato dalla presenza di un’attività di veglia in assenza di consapevolezza di sé e dell’ambiente circostante. Il paziente apre e muove gli occhi, deglutisce, respira autonomamente e mantiene l’alternanza sonno-veglia. È in grado di compiere automatismi motori: sorridere, sbadigliare, masticare, grugnire, digrignare i denti, urlare, rispondere a stimoli dolorosi. Non è però capace di seguire con lo sguardo uno stimolo visivo, eseguire semplici ordini verbali, emettere parole o compiere movimenti finalizzati. Se questa condizione permane più di un mese è definita Stato vegetativo persistente (SVP) che è chiamato morte corticale e va distinto dallo stato minimamente cosciente, una condizione caratterizzata da grave alterazione dello stato di coscienza in cui il soggetto può talora presentare un comportamento volontario, consapevole, che può presagire un parziale recupero della funzionalità cerebrale